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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10012009-171627


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
CAMBERINI, ELISA
URN
etd-10012009-171627
Titolo
Effetti dell'esposizione allo Xeno sull'espressione genica
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Giunta, Francesco
Parole chiave
  • espressione genica
  • Xeno
Data inizio appello
20/10/2009
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
20/10/2049
Riassunto
E’ dimostrato in letteratura che Il gas anestetico xenon possiede attività neuroprotettive. Il meccanismo d’azione sembra dovuto principalmente all’inibizione non competitiva dei recettori NDMA del glutammato. Il glutammato è il più importante neurotrasmettitore eccitatorio del sistema nervoso, ma risulta tossico per i neuroni se iperattiva i recettori NMDA, se liberato in elevate quantità nel vallo sinaptico, come in corso di ipossia, ischemia,. Questo effetto neurolesivo del glutammato prende il nome di “eccitossicità” ed è ritenuto il principale “momento” di azione dello xenon. Il problema che sorge riguardando la lettreratura degli antagonisti dei recettori NMDA è che lo xenon è l’unico di questi ad offrire neuroprotezione significativa e duratura in svariati modelli animali di danno cerebrale . Ci siamo chiesti allora se lo xenon non sia solo un semplice farmaco “anti-eccitotossico” e se possegga effetti sulla trascrizione genica a medio e lungo termine che altri NMDA-antagonisti non hanno e che non sono correlati con l’effetto sul recettore NMDA. Sono stati quindi reclutati tre gruppi di ratti di razza Sprague-Dawley (5 per ogni gruppo), a cui è stata fatta respirare rispettivamente aria, una miscela di O2 e xenon al 75% ed una miscela di O2 e protossido d’azoto al 75%, estratti ed omogeneizzati gli encefali sono stati testati con una elegante metodica di ingegneria genetica chiamata SSH (Suppression Subtractive Hybridization) che è in grado di rilevare qualunque differenza in termini di espressione genica. Sono quindi risultate una batteria di geni up-regolati ed una batteria di geni down-regolati rispetto al controllo sia del gruppo xenon che del gruppo protossido. Focalizzandoci sul gruppo xenon, degli oltre 50 geni up-regolati, la maggior parte sono coinvolti nei meccanismi di adattamento cellulare all’ipossia ed allo stress e tra essi figurano HIF (Hypoxia Inducible Factor), Prot α (Protimosina alfa), ADNP (Activity-Dependent Neuroprotective Protein). Questo apre uno scenario totalmente nuovo sulla comprensione dei meccanismi molecolari coinvolti nella protezione d’organo.


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