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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10012009-103320


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
LANCIONI, MATTEO
URN
etd-10012009-103320
Titolo
Variazioni della funzione cardiaca e del profilo di rischio cardiovascolare indotte dal trapianto di pancreas isolato in pazienti con Diabete Mellito di tipo 1
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Mariotti, Rita
Parole chiave
  • PTA
  • diabete mellito tipo 1
Data inizio appello
20/10/2009
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
20/10/2049
Riassunto
Dallo studio della letteratura emerge che il Diabete Mellito di tipo 1 comporta un sostanziale rischio per la malattia cardiovascolare; l'iperglicemia, infatti, direttamente ed indirettamente, è implicata non solo nella comparsa delle complicanze microvascolari ma anche di quelle macrovascolari, sia nel DM di tipo 2 che in quello di tipo 1. Il DM, di fatto, anziché fattore di rischio, è attualmente considerato “stato” di malattia cardiovascolare e target di prevenzione aggressiva.
Dopo la diagnosi di DM tipo 1, il trattamento di elezione è rappresentato dalla terapia insulinica.
I pazienti candidabili al trapianto di pancreas isolato (PTA) sono quelli con buona funzionalità renale ma con una storia di complicanze metaboliche acute gravi, con impossibilità nel prevenire tali complicanze e con difficoltà nella gestione della terapia insulinica, e/o con una rapida progressione delle complicanze croniche.
Scopo di questo studio è quello di valutare se il PTA sia in grado di indurre variazioni del profilo di rischio cardiovascolare e della funzionalità cardiaca.
Attraverso un'analisi retrospettiva abbiamo analizzato i dati clinici e strumentali di 57 pazienti affetti da DM1, sottoposti a PTA, tra il 2000 e il 2007, presso il Dipartimento di Chirurgia Generale e dei Trapianti dell' Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana.
L'attenzione è stata focalizzata sulla valutazione cardiologica e metabolica dei pazienti, prima del PTA e dopo un anno dal trapianto stesso. In particolare: 1. ricerca anamnestica di fattori di rischio per patologie cardiovascolari. 2. valutazione della presenza di complicanze croniche del diabete mellito (nefropatia diabetica, retinopatia diabetica, neuropatia diabetica). 3. analisi dei dati di laboratorio (profilo glucidico, profilo lipidico, funzionalità renale), sostenuti dai pazienti prima e dopo un anno dal PTA. 4. valutazione della funzionalità cardiaca tramite indagine ecocardiografica, eseguita prima e dopo un anno dal trapianto. 5. analisi del trattamento terapeutico con farmaci antipertensivi e statine, prima e dopo un anno rispetto al PTA, e valutazione dei loro effetti rispettivamente sulla funzionalità renale e sul profilo lipidico.
Dall'analisi dei dati emerge che, nel follow-up ad un anno dal trapianto, c'è un netto miglioramento del profilo glicemico (glicemia pre-Tx 249±94 mg/dl, post-tx 85±11 mg/dl; HbA1c pre-Tx 9.0±1.9 %; post-Tx 5.2±0.4 %), dovuto al ripristino della secrezione endogena di insulina. La funzionalità renale tende a peggiorare, con un aumento della creatininemia (pre-Tx 1.00±0.34 mg/dl, post-tx 1.12±0.57 mg/dl) e una diminuizione della clearance renale (pre-Tx 90.7±30.6 ml/min, post-Tx 81.2±25.9 ml/min), probabilmente anche a causa dell'effetto nefrotossico della terapia immunosoppressiva. E' stato però osservato che quei pazienti che prima del trapianto erano sottoposti a trattamento con Ace-I o sartanici, dopo un anno rispetto al trapianto, avevano una funzionalità renale meglio conservata rispetto a quelli che non facevano alcuna terapia.
Il profilo lipidico in parte migliora, indipendentemente dal fatto che i pazienti, dopo il trapianto, facessero o meno terapia con statine. Il colesterolo totale (pre-Tx 207±40 mg/dl; post-Tx 178±35 mg/dl) e il colesterolo LDL (pre-Tx 131±40 mg/dl; post-Tx 106±29 mg/dl) diminuiscono, mentre il colesterolo HDL e i trigliceridi non hanno variazioni significative.
Il quadro ecocardiografico, al follow-up ad un anno dal trapianto, rimane normale e sostanzialmente invariato rispetto alla valutazione pre-Tx; questo evidenzia che il PTA arresta, o almeno rallenta, il peggioramento della funzionalità cardiaca, indotto dal DM tipo 1.
In conclusione il PTA appare un trattamento capace di indurre, oltre a “libertà” dalla terapia insulinica, anche un favorevole cambiamento del profilo di rischio cardiovascolare.
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