Tesi etd-09302020-232745 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
SCADUTO, MARIA ELENA
URN
etd-09302020-232745
Titolo
Il malato di mente fra cura e custodia: dai manicomi alle REMS.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Venafro, Emma
Parole chiave
- imputabilità
- infermità di mente
- malattia mentale
- Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG)
- pericolosità sociale
- Residenze Esecuzione Misure Sicurezza (REMS)
Data inizio appello
20/10/2020
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Il lavoro pone una lente di ingrandimento sulla delicata questione attinente al difficile bilanciamento tra cura e custodia relativo al trattamento del malato di mente.
Partendo dall'analisi dei concetti di imputabilità e pericolosità sociale, alla luce anche della loro elaborazione da parte del pensiero criminologico (nella contrapposizione fra Scuola Classica e Scuola Positiva), si passa poi all'esposizione del regime delle misure di sicurezza, il cui presupposto applicativo è l'accertamento di pericolosità sociale.
Fra le misure suddette maggior attenzione verrà prestata a quella destinata ai rei affetti da vizio di mente, effettuando prima un breve excursus sui caratteri che la malattia mentale debba avere per risultare rilevante ai fini penali, per poi concentrarsi sulle principali tappe che hanno portato all'eliminazione definitiva del paradigma manicomiale dal panorama legislativo italiano e che hanno riconosciuto al malato di mente lo status di cittadino cui vanno garantiti i diritti fondamentali: quello alla salute in primis. Iniziando dalla legge del 1904, verranno passate in rassegna tutte le varie fasi e modifiche, e le relative ideologie criminologiche che le hanno supportate, fino ad arrivare alle ultime leggi che hanno permesso la definitiva chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.
Infine verranno analizzate organizzazione e funzionamento delle nuove Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza (REMS) sottolineando sia i loro lati innovativi, sia i punti critici su cui è ancora necessario lavorare per giungere ad risultato ottimale, che permetta di tenere in equilibrio le istanze di cura e custodia relative al trattamento del malato di mente autore di reato.
Partendo dall'analisi dei concetti di imputabilità e pericolosità sociale, alla luce anche della loro elaborazione da parte del pensiero criminologico (nella contrapposizione fra Scuola Classica e Scuola Positiva), si passa poi all'esposizione del regime delle misure di sicurezza, il cui presupposto applicativo è l'accertamento di pericolosità sociale.
Fra le misure suddette maggior attenzione verrà prestata a quella destinata ai rei affetti da vizio di mente, effettuando prima un breve excursus sui caratteri che la malattia mentale debba avere per risultare rilevante ai fini penali, per poi concentrarsi sulle principali tappe che hanno portato all'eliminazione definitiva del paradigma manicomiale dal panorama legislativo italiano e che hanno riconosciuto al malato di mente lo status di cittadino cui vanno garantiti i diritti fondamentali: quello alla salute in primis. Iniziando dalla legge del 1904, verranno passate in rassegna tutte le varie fasi e modifiche, e le relative ideologie criminologiche che le hanno supportate, fino ad arrivare alle ultime leggi che hanno permesso la definitiva chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.
Infine verranno analizzate organizzazione e funzionamento delle nuove Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza (REMS) sottolineando sia i loro lati innovativi, sia i punti critici su cui è ancora necessario lavorare per giungere ad risultato ottimale, che permetta di tenere in equilibrio le istanze di cura e custodia relative al trattamento del malato di mente autore di reato.
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Tesi non consultabile. |