Tesi etd-09302018-225639 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MINUCCI, LARA
URN
etd-09302018-225639
Titolo
L'ACCESSO DELLO STRANIERO AL LAVORO NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
Relatori
relatore Prof.ssa Pizzanelli, Giovanna
Parole chiave
- accesso al lavoro
- immigrazione
- lavoro
- libertà di circolazione
- pubblica amministrazione
- TFUE
- Unione Europea
Data inizio appello
22/10/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
22/10/2088
Riassunto
La tesi analizza l’accesso dello straniero al lavoro nella pubblica amministrazione, delineando il regime applicabile ai cittadini europei e ai cittadini di Paesi terzi.
Nella prima parte dell’elaborato è stata affrontata la questione dell’accesso al lavoro come previsto dallo statuto giuridico dello straniero contenuto nel Testo unico in materia di immigrazione (d.lgs. n. 286/1998) analizzando il quadro normativo che, attraverso una progressiva evoluzione, ha timidamente aperto alla possibilità del reclutamento di cittadini extracomunitari al lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione.
A seguire, l’elaborato analizza le aperture promosse dall’ordinamento dell’Unione europea in applicazione dell’art. 45 TFUE che sancisce la libertà di circolazione dei lavoratori nello spazio giuridico europeo, pur prevedendo un regime di deroga i dipendenti della pubblica amministrazione (art. 45, par. 4, TFUE). Pertanto, diventa centrale stabilire i contorni della nozione di pubblica amministrazione e le risposte del legislatore italiano a fronte del diritto europeo.
In merito a queste ultime, il lavoro analizza la normativa contenuta nel DPCM n. 174/1994, che limita all’accesso dello straniero in caso di esercizio di funzioni espressione della sovranità, e nella Legge europea n. 97 del 2013, relativamente alla parte che disciplina l’ampliamento del diritto di accesso alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni per determinate categorie di cittadini di Paesi terzi.
Infine, il caso dei limiti all’accesso dello straniero al lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione presenti nell’ordinamento interno viene analizzato alla luce di recenti e controverse pronunce del giudice amministrativo relativamente alla nomina di direttori stranieri incardinati nel sistema museale italiano. Peraltro, la complessità del caso ha reso necessaria la rimessione all’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato (sentenza 25 giugno 2018, n. 9).
A conclusione del lavoro, viene ricordata la necessità di rivedere e sistematizzare la disciplina interna in materia di accesso al lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione per lo straniero, tenendo presente la necessità di garantire gli interessi dello Stato (per il tramite dell’art. 51 Cost., con riferimento alle funzioni riconducibili alla sovranità dello stato) e quelli sovranazionali (la libertà di circolazione dei lavoratori e il rispetto delle convenzioni internazionali), nonché gli indirizzi della giurisprudenza comunitaria e nazionale.
Nella prima parte dell’elaborato è stata affrontata la questione dell’accesso al lavoro come previsto dallo statuto giuridico dello straniero contenuto nel Testo unico in materia di immigrazione (d.lgs. n. 286/1998) analizzando il quadro normativo che, attraverso una progressiva evoluzione, ha timidamente aperto alla possibilità del reclutamento di cittadini extracomunitari al lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione.
A seguire, l’elaborato analizza le aperture promosse dall’ordinamento dell’Unione europea in applicazione dell’art. 45 TFUE che sancisce la libertà di circolazione dei lavoratori nello spazio giuridico europeo, pur prevedendo un regime di deroga i dipendenti della pubblica amministrazione (art. 45, par. 4, TFUE). Pertanto, diventa centrale stabilire i contorni della nozione di pubblica amministrazione e le risposte del legislatore italiano a fronte del diritto europeo.
In merito a queste ultime, il lavoro analizza la normativa contenuta nel DPCM n. 174/1994, che limita all’accesso dello straniero in caso di esercizio di funzioni espressione della sovranità, e nella Legge europea n. 97 del 2013, relativamente alla parte che disciplina l’ampliamento del diritto di accesso alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni per determinate categorie di cittadini di Paesi terzi.
Infine, il caso dei limiti all’accesso dello straniero al lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione presenti nell’ordinamento interno viene analizzato alla luce di recenti e controverse pronunce del giudice amministrativo relativamente alla nomina di direttori stranieri incardinati nel sistema museale italiano. Peraltro, la complessità del caso ha reso necessaria la rimessione all’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato (sentenza 25 giugno 2018, n. 9).
A conclusione del lavoro, viene ricordata la necessità di rivedere e sistematizzare la disciplina interna in materia di accesso al lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione per lo straniero, tenendo presente la necessità di garantire gli interessi dello Stato (per il tramite dell’art. 51 Cost., con riferimento alle funzioni riconducibili alla sovranità dello stato) e quelli sovranazionali (la libertà di circolazione dei lavoratori e il rispetto delle convenzioni internazionali), nonché gli indirizzi della giurisprudenza comunitaria e nazionale.
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