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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09302015-155818


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
LOIACONO, FRANCESCA
URN
etd-09302015-155818
Titolo
Artrite idiopatica giovanile: inquadramento diagnostico e laboratoristico di una coorte di pazienti
Dipartimento
DIPARTIMENTO DI MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Consolini, Rita
Parole chiave
  • Artrite
  • HLA-B27
  • Oligoarticolare
Data inizio appello
20/10/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’artrite idiopatica giovanile è un’entità nosologica che raggruppa una serie di artriti croniche che interessano la popolazione pediatrica, ad esordio precedente i 16 anni, che persistano più di 6 settimane e non riconducibili a fattori causali noti. Sono comprese nella definizione sette diverse categorie diagnostiche, differenziate secondo criteri anamnestici, clinici e laboratoristici. La diagnosi di AIG è una diagnosi di esclusione, operata dunque sulla base di rilievi clinico-anamnestici, indagini di laboratorio e tecniche di diagnostica per immagini, procedimenti atti a consentire la diagnosi differenziale. I pazienti affetti da questa patologia presentano notevoli differenze dal punto di vista epidemiologico, clinico, laboratoristico e prognostico, tale da rendere spesso difficile un loro inquadramento diagnostico e ancor più predirne l’outcome.
La coorte di 19 pazienti presa in esame in questo lavoro di tesi è stata da noi valutata, al fine di evidenziare le principali caratteristiche epidemiologiche, cliniche e di laboratorio.
L’analisi delle caratteristiche epidemiologiche ha incluso la valutazione del sottotipo di AIG, dell’età di insorgenza della malattia e del sesso. I risultati ottenuti hanno ricalcato i dati disponibili in letteratura per sesso e tipologia di AIG, dimostrando una maggiore prevalenza nel sesso femminile (rapporto F:M= 2:1) e confermando la forma oligoarticolare come quella a maggior frequenza e la forma poliarticolare FR negativa la seconda più frequente. Un solo paziente è affetto da entesoartrite. I pazienti sono stati anche valutati per le caratteristiche cliniche presentate, nello specifico per la distribuzione articolare e il numero di articolazioni interessate, per la sintomatologia associata agli episodi acuti e per la presenza di recidive di malattia. Le articolazioni più frequentemente interessate sono risultate le grandi articolazioni degli arti inferiori, in particolare le femoro-tibiali e le tibio-tarsiche; in un solo paziente è stato riscontrato interessamento dell’articolazione temporo-mandibolare. Quattordici dei nostri 19 pazienti sono andati incontro, durante il decorso della malattia, ad almeno una recidiva di AIG. Sono state valutate inoltre eventuali comorbidità autoimmuni, riscontrate in una sola paziente affetta da tiroidite di Hashimoto.
Infine sono stati considerati i parametri di laboratorio normalmente valutati in corso di AIG: gli indici di flogosi VES e PCR, la presenza del fattore reumatoide (FR) e la positività agli anticorpi antinucleo (ANA). Anche in questo caso la malattia si è dimostrata estremamente eterogenea e altrettanto insidiosa. Non abbiamo riscontrato una stretta correlazione e specificità tra positività degli indici di flogosi e gravità o decorso della malattia. La valutazione degli indici di flogosi si è dimostrata tuttavia utile per stratificare i pazienti in base alla gravità di malattia nella fase di acuzie della stessa. Tutti i nostri pazienti sono risultati negativi per il fattore reumatoide; 16 pazienti sono risultati positivi agli ANA, ma due di questi presentavano una positività a basso titolo. Quattro dei pazienti ANA positivi hanno sviluppato l’uveite come complicanza di malattia.
La nostra casistica rappresenta un modello orientativo per l’effettuazione di un corretto inquadramento diagnostico e monitoraggio clinico-laboratoristico del follow-up dei pazienti affetti da AIG in età pediatrica.
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