Tesi etd-09302010-202311 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
DALLE LUCCHE, FLAVIO
URN
etd-09302010-202311
Titolo
Modificazioni a breve termine del campo visivo e della testa del nervo ottico dopo trabeculectomia
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Nardi, Marco
Parole chiave
- Nessuna parola chiave trovata
Data inizio appello
19/10/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/10/2050
Riassunto
Lo scopo di questa tesi è stato quello di valutare le modificazioni a breve termine del campo visivo e della testa del nervo ottico in pazienti affetti da glaucoma primario ad angolo aperto sottoposti ad intervento di trabeculectomia.
Sono stati pertanto inseriti nello studio 56 pazienti, con un’età media di 64 anni, i quali sono stati valutati in fase pre-operatoria con una visita oftalmologica completa, comprensiva della misurazione della pressione intraoculare mediante tonometro ad applanazione di Goldmann, dell’esame del campo visivo computerizzato con perimetro Humphrey field Analyzer e dell’analisi delle caratteristiche morfologiche della testa del nervo ottico con l’Heidelberg Retina Tomograph (HRT). I medesimi parametri sono stati successivamente sottoposti a verifica nel periodo post-operatorio, programmando i controlli a 3 e a 6 mesi dall’intervento.
Lo spessore medio dello strato delle fibre nervose retiniche subisce un aumento statisticamente significativo; al contrario i valori della rima neuroretinica e i parametri funzionali relativi al campo visivo, non subiscono variazioni statisticamente significative.
L’esistenza di una debole correlazione tra le modificazioni del campo visivo e dei parametri morfologici della testa del nervo ottico, ci ha portati a concludere come essi possano essere considerati variabili indipendenti del danno glaucomatoso. Al contrario il valore medio dello spessore dello strato delle fibre nervose retiniche può essere assunto quale ottimo indicatore di progressione della malattia e come evidenza di un possibile recupero nel periodo successivo all’intervento.
Abbiamo infine ipotizzato che l’aumento di spessore post-chirurgico di tale strato possa essere riconducibile alla riduzione dell’effetto compressivo indotto dalla pressione intraoculare: il calo pressorio infatti, potrebbe determinare la modificazione della forma e della dimensione degli assoni consentendo loro di tornare ai valori di partenza, senza alterare i parametri della testa del nervo ottico.
Sono stati pertanto inseriti nello studio 56 pazienti, con un’età media di 64 anni, i quali sono stati valutati in fase pre-operatoria con una visita oftalmologica completa, comprensiva della misurazione della pressione intraoculare mediante tonometro ad applanazione di Goldmann, dell’esame del campo visivo computerizzato con perimetro Humphrey field Analyzer e dell’analisi delle caratteristiche morfologiche della testa del nervo ottico con l’Heidelberg Retina Tomograph (HRT). I medesimi parametri sono stati successivamente sottoposti a verifica nel periodo post-operatorio, programmando i controlli a 3 e a 6 mesi dall’intervento.
Lo spessore medio dello strato delle fibre nervose retiniche subisce un aumento statisticamente significativo; al contrario i valori della rima neuroretinica e i parametri funzionali relativi al campo visivo, non subiscono variazioni statisticamente significative.
L’esistenza di una debole correlazione tra le modificazioni del campo visivo e dei parametri morfologici della testa del nervo ottico, ci ha portati a concludere come essi possano essere considerati variabili indipendenti del danno glaucomatoso. Al contrario il valore medio dello spessore dello strato delle fibre nervose retiniche può essere assunto quale ottimo indicatore di progressione della malattia e come evidenza di un possibile recupero nel periodo successivo all’intervento.
Abbiamo infine ipotizzato che l’aumento di spessore post-chirurgico di tale strato possa essere riconducibile alla riduzione dell’effetto compressivo indotto dalla pressione intraoculare: il calo pressorio infatti, potrebbe determinare la modificazione della forma e della dimensione degli assoni consentendo loro di tornare ai valori di partenza, senza alterare i parametri della testa del nervo ottico.
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