Tesi etd-09302010-092928 |
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Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
LORENZETTI, LUCIA
URN
etd-09302010-092928
Titolo
Invecchiamento di successo: ruolo di una alimentazione ricca di antiossidanti nel mantenimento di una buona performance cognitiva
Settore scientifico disciplinare
MED/09
Corso di studi
FISIOPATOLOGIA MEDICA E FARMACOLOGIA
Relatori
tutor Dott. De Negri, Ferdinando
Parole chiave
- antiossidanti
- deficit cognitivo
- Invecchiamento
- stress ossidativo
Data inizio appello
22/11/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
22/11/2050
Riassunto
L’invecchiamento è un processo progressivo, caratterizzato dalla riduzione dei meccanismi di difesa nei confronti delle variazioni ambientali e da una perdita delle riserve funzionali.
L’apparato cardiovascolare e il cervello sono la sede di modificazioni strutturali e funzionali legate all’età che condizionano in maniera fondamentale la salute dell’anziano.
Diverse condizioni correlate con l’invecchiamento sono associate a uno stato di stress ossidativo: un aumento della velocità con cui vengono prodotte le specie reattive dell’ossigeno (ROS), un declino dei sistemi di difesa antiossidante, una diminuita efficienza nel riparare le molecole danneggiate. A sua volta, lo stress ossidativo determina un progressivo aumento del danno cellulare a livello del DNA, lipidi e proteine.
L’invecchiamento è caratterizzato anche da un basso grado di infiammazione cronica, chiamato “inflamm-aging”, che ha un ruolo rilevante nello sviluppo della fragilità e delle patologie correlate all’età, non solo per un’eccessiva stimolazione infiammatoria, ma anche per un’insufficiente risposta anti-infiammatoria.
Numerosi lavori scientifici suggeriscono il ruolo benefico di un corretto regime alimentare, come quello della dieta mediterranea, sull’incidenza e lo sviluppo di patologie cardiovascolari e neurodegenerative legate all’invecchiamento. E’ ben noto come le caratteristiche fondamentali di tale modello alimentare risiedano nell’elevato contenuto di antiossidanti presenti nella frutta e nella verdura.
Sulla base di tali premesse, questo studio è stato articolato in più parti allo scopo di valutare, in una popolazione proveniente dalla Garfagnana, una zona collinare della Toscana ad economia prevalentemente rurale:
a) se l’avanzare dell’età sia correlato a uno stato di infiammazione cronica, alla produzione di specie ossidanti e alla riduzione di sostanze ad effetto antiossidante (stress ossidativo), così da costituire un importante fattore di rischio cardiovascolare (studio trasversale);
b) se un invecchiamento di successo possa essere associato all’assunzione di una dieta ricca di sostanze antiossidanti, che possa favorire una riduzione dell’incidenza di malattie cardiovascolari e del declino cognitivo e funzionale (studio epidemiologico);
c) l’effetto a medio termine di una dieta ricca di sostanze antiossidanti (integrazione della dieta con estratti di mirtillo) sulla performance cognitiva in soggetti anziani con lieve deficit cognitivo (studio di intervento).
Per valutare la relazione tra invecchiamento e la produzione di ROS, è stato effettuato uno studio trasversale su soggetti sani con diverso grado di anzianità, confrontando il gruppo in esame – di età superiore a 85 anni – con un gruppo di controllo costituito da soggetti di età compresa tra 70 e 85 anni.
I risultati dei test di coagulazione e fibrinolisi e degli indici di infiammazione hanno dimostrato un incremento dei livelli di fibrinogeno (p<0,01), PCR (p<0,05), interleuchina-6 (p<0,05), TNF-alfa (p<0,05), D-dimero (p<0,05), complessi TAT (p<0,05) e frammento F1+2 (p<0,05) rispetto alla norma.
I risultati di questa parte dello studio, in particolare l’aumento dei livelli di lipoperossidi (LOOH) (p<0,05) e la riduzione degli antiossidanti totali (FRAP) (p<0,05) rispetto alla norma e la progressiva riduzione dei FRAP con l’avanzare dell’età (p<0,05), confermano la presenza di un graduale aumento dello stress ossidativo con l’età, sia per aumentata generazione di agenti ossidanti che per ridotta produzione di fattori antiossidanti.
Al fine di valutare il rapporto tra invecchiamento di successo e alimentazione, è stato effettuato uno studio epidemiologico considerando il regime dietetico seguito durante la vita da una popolazione ultraottantenne sana, confrontandolo con quello di una popolazione di controllo più giovane, proveniente dalla stessa zona geografica.
A questo scopo, è stato utilizzato uno score, l’Alternative Healthy Eating Index (AHEI), che in precedenti studi è risultato in grado di discriminare la popolazione a diverso rischio di malattie croniche (malattie cardiovascolari, declino cognitivo e funzionale).
I soggetti ultraottantenni hanno totalizzato un punteggio AHEI complessivo quasi doppio rispetto al gruppo di controllo (p<0,0001), indicativo di minor rischio di incidenza di malattie croniche. Tutti i soggetti avevano seguito durante la loro vita una dieta mediterranea di circa 2500-3000 Kcal/die, avevano consumato alimenti poco elaborati e di varia qualità, avevano fatto un notevole utilizzo di frutta (p<0,0001 rispetto al gruppo di controllo) e verdure (p<0,0001), di alimenti ad elevato contenuto di antiossidanti (p<0,0001), evidenziando il loro ruolo positivo in un invecchiamento di successo.
In questi ultimi anni si è cercato di valutare l’importanza relativa dei vari fitonutrienti e un’attenzione particolare è stata posta su una classe di sostanze chiamata “flavonoidi”. L’azione biologica dei flavonoidi è stata attribuita alle loro proprietà antiossidanti, ma è stato ipotizzato che essi esercitino la loro azione neuroprotettiva anche con altri meccanismi: modulando il rilascio di neurotrasmettitori, stimolando la neurogenesi nell’ippocampo, attivando le vie di segnalazione neuronale, riducendo i segnali dello stress, regolando l’omeostasi del calcio.
Molto importante è il rilievo che i mirtilli, fra tutta la frutta e la verdura testata, oltre a possedere la più elevata capacità antiossidante, abbiano mostrato di agire attraverso l’attivazione di varie vie di segnale sulla plasticità ippocampale e sulla neurogenesi nell’animale da esperimento.
Lo scopo della terza parte dello studio (studio di intervento) è stato quindi quello di valutare l’effetto a medio termine di una dieta ricca di sostanze antiossidanti (integrata con estratti di mirtillo) sulla performance cognitiva in soggetti anziani con lieve deficit cognitivo. La popolazione era costituita da 15 soggetti (9M, 6F) di età compresa fra 67 e 96 aa, che presentavano un declino cognitivo lieve-moderato (MMSE: 17-24/30); a tutti i soggetti sono state somministrate per 8 settimane 2 cp /die di estratto di mirtillo nero, ricco di flavonoidi (la dose giornaliera corrispondeva a 13 mg di Antocianine), confrontando i risultati di alcuni test di valutazione cognitiva effettuati basalmente e dopo il trattamento; i risultati sono inoltre stati paragonati con un gruppo di controllo che non è stato sottoposto ad alcun trattamento.
L’integrazione dietetica con Vaccinium Myrtillus ha migliorato in maniera significativa non solo i test globali di performance cognitiva (MMSE; MODA) (p<0,0001 per ambedue), ma anche – più specificamente – numerose funzioni cognitive: l’orientamento temporale (p<0,05) e spaziale (p<0,005), l’attenzione (p=0,01), l’intelligenza verbale (p<0,005), la comprensione verbale (p=0,005), la fluenza verbale (p=0,01), l’agnosia digitale (p<0,005), la capacità di riconoscere le forme degli oggetti (p<0,05), la MBT visuo-spaziale (test di Corsi) (p<0,05) e soprattutto l’apprendimento e la memoria a lungo termine (MLT) (test di apprendimento supra span spaziale [p<0,05], test di Rey nella rievocazione immediata [p<0,01] e differita [p<0,005], test del raccontino [p=0,005]).
Poiché l’ippocampo svolge un ruolo fondamentale nell’apprendimento spaziale e nel consolidamento della memoria labile (MBT) in una più stabile (MLT), i risultati dello studio di intervento sembrano confermare la capacità, di una dieta integrata con mirtilli, di migliorare le funzioni cognitive attraverso un effetto diretto sull’ippocampo, già dimostrato nell’animale da esperimento.
I risultati di questo studio dimostrano che:
- l’invecchiamento fisiologico è caratterizzato da un’aumentata generazione di specie ossidanti e di fattori dell’infiammazione e dallo sviluppo di alterazioni anatomiche e funzionali della parete vascolare almeno in parte simili a quelle che è possibile rilevare in pazienti con aterosclerosi o con multipli fattori di rischio cardiovascolare;
- uno stile di vita sano, in particolare un’alimentazione ricca di sostanze ad effetto antiossidante e una moderata attività fisica, è associato a un invecchiamento di successo, nel senso di un rallentamento del declino delle funzioni cardiovascolari e cognitive;
- l’integrazione della dieta con sostanze ad effetto antiossidante, in particolare con antocianine del mirtillo, è in grado di migliorare in maniera significativa la performance cognitiva in soggetti con un iniziale declino delle funzioni cerebrali associato all’invecchiamento.
L’apparato cardiovascolare e il cervello sono la sede di modificazioni strutturali e funzionali legate all’età che condizionano in maniera fondamentale la salute dell’anziano.
Diverse condizioni correlate con l’invecchiamento sono associate a uno stato di stress ossidativo: un aumento della velocità con cui vengono prodotte le specie reattive dell’ossigeno (ROS), un declino dei sistemi di difesa antiossidante, una diminuita efficienza nel riparare le molecole danneggiate. A sua volta, lo stress ossidativo determina un progressivo aumento del danno cellulare a livello del DNA, lipidi e proteine.
L’invecchiamento è caratterizzato anche da un basso grado di infiammazione cronica, chiamato “inflamm-aging”, che ha un ruolo rilevante nello sviluppo della fragilità e delle patologie correlate all’età, non solo per un’eccessiva stimolazione infiammatoria, ma anche per un’insufficiente risposta anti-infiammatoria.
Numerosi lavori scientifici suggeriscono il ruolo benefico di un corretto regime alimentare, come quello della dieta mediterranea, sull’incidenza e lo sviluppo di patologie cardiovascolari e neurodegenerative legate all’invecchiamento. E’ ben noto come le caratteristiche fondamentali di tale modello alimentare risiedano nell’elevato contenuto di antiossidanti presenti nella frutta e nella verdura.
Sulla base di tali premesse, questo studio è stato articolato in più parti allo scopo di valutare, in una popolazione proveniente dalla Garfagnana, una zona collinare della Toscana ad economia prevalentemente rurale:
a) se l’avanzare dell’età sia correlato a uno stato di infiammazione cronica, alla produzione di specie ossidanti e alla riduzione di sostanze ad effetto antiossidante (stress ossidativo), così da costituire un importante fattore di rischio cardiovascolare (studio trasversale);
b) se un invecchiamento di successo possa essere associato all’assunzione di una dieta ricca di sostanze antiossidanti, che possa favorire una riduzione dell’incidenza di malattie cardiovascolari e del declino cognitivo e funzionale (studio epidemiologico);
c) l’effetto a medio termine di una dieta ricca di sostanze antiossidanti (integrazione della dieta con estratti di mirtillo) sulla performance cognitiva in soggetti anziani con lieve deficit cognitivo (studio di intervento).
Per valutare la relazione tra invecchiamento e la produzione di ROS, è stato effettuato uno studio trasversale su soggetti sani con diverso grado di anzianità, confrontando il gruppo in esame – di età superiore a 85 anni – con un gruppo di controllo costituito da soggetti di età compresa tra 70 e 85 anni.
I risultati dei test di coagulazione e fibrinolisi e degli indici di infiammazione hanno dimostrato un incremento dei livelli di fibrinogeno (p<0,01), PCR (p<0,05), interleuchina-6 (p<0,05), TNF-alfa (p<0,05), D-dimero (p<0,05), complessi TAT (p<0,05) e frammento F1+2 (p<0,05) rispetto alla norma.
I risultati di questa parte dello studio, in particolare l’aumento dei livelli di lipoperossidi (LOOH) (p<0,05) e la riduzione degli antiossidanti totali (FRAP) (p<0,05) rispetto alla norma e la progressiva riduzione dei FRAP con l’avanzare dell’età (p<0,05), confermano la presenza di un graduale aumento dello stress ossidativo con l’età, sia per aumentata generazione di agenti ossidanti che per ridotta produzione di fattori antiossidanti.
Al fine di valutare il rapporto tra invecchiamento di successo e alimentazione, è stato effettuato uno studio epidemiologico considerando il regime dietetico seguito durante la vita da una popolazione ultraottantenne sana, confrontandolo con quello di una popolazione di controllo più giovane, proveniente dalla stessa zona geografica.
A questo scopo, è stato utilizzato uno score, l’Alternative Healthy Eating Index (AHEI), che in precedenti studi è risultato in grado di discriminare la popolazione a diverso rischio di malattie croniche (malattie cardiovascolari, declino cognitivo e funzionale).
I soggetti ultraottantenni hanno totalizzato un punteggio AHEI complessivo quasi doppio rispetto al gruppo di controllo (p<0,0001), indicativo di minor rischio di incidenza di malattie croniche. Tutti i soggetti avevano seguito durante la loro vita una dieta mediterranea di circa 2500-3000 Kcal/die, avevano consumato alimenti poco elaborati e di varia qualità, avevano fatto un notevole utilizzo di frutta (p<0,0001 rispetto al gruppo di controllo) e verdure (p<0,0001), di alimenti ad elevato contenuto di antiossidanti (p<0,0001), evidenziando il loro ruolo positivo in un invecchiamento di successo.
In questi ultimi anni si è cercato di valutare l’importanza relativa dei vari fitonutrienti e un’attenzione particolare è stata posta su una classe di sostanze chiamata “flavonoidi”. L’azione biologica dei flavonoidi è stata attribuita alle loro proprietà antiossidanti, ma è stato ipotizzato che essi esercitino la loro azione neuroprotettiva anche con altri meccanismi: modulando il rilascio di neurotrasmettitori, stimolando la neurogenesi nell’ippocampo, attivando le vie di segnalazione neuronale, riducendo i segnali dello stress, regolando l’omeostasi del calcio.
Molto importante è il rilievo che i mirtilli, fra tutta la frutta e la verdura testata, oltre a possedere la più elevata capacità antiossidante, abbiano mostrato di agire attraverso l’attivazione di varie vie di segnale sulla plasticità ippocampale e sulla neurogenesi nell’animale da esperimento.
Lo scopo della terza parte dello studio (studio di intervento) è stato quindi quello di valutare l’effetto a medio termine di una dieta ricca di sostanze antiossidanti (integrata con estratti di mirtillo) sulla performance cognitiva in soggetti anziani con lieve deficit cognitivo. La popolazione era costituita da 15 soggetti (9M, 6F) di età compresa fra 67 e 96 aa, che presentavano un declino cognitivo lieve-moderato (MMSE: 17-24/30); a tutti i soggetti sono state somministrate per 8 settimane 2 cp /die di estratto di mirtillo nero, ricco di flavonoidi (la dose giornaliera corrispondeva a 13 mg di Antocianine), confrontando i risultati di alcuni test di valutazione cognitiva effettuati basalmente e dopo il trattamento; i risultati sono inoltre stati paragonati con un gruppo di controllo che non è stato sottoposto ad alcun trattamento.
L’integrazione dietetica con Vaccinium Myrtillus ha migliorato in maniera significativa non solo i test globali di performance cognitiva (MMSE; MODA) (p<0,0001 per ambedue), ma anche – più specificamente – numerose funzioni cognitive: l’orientamento temporale (p<0,05) e spaziale (p<0,005), l’attenzione (p=0,01), l’intelligenza verbale (p<0,005), la comprensione verbale (p=0,005), la fluenza verbale (p=0,01), l’agnosia digitale (p<0,005), la capacità di riconoscere le forme degli oggetti (p<0,05), la MBT visuo-spaziale (test di Corsi) (p<0,05) e soprattutto l’apprendimento e la memoria a lungo termine (MLT) (test di apprendimento supra span spaziale [p<0,05], test di Rey nella rievocazione immediata [p<0,01] e differita [p<0,005], test del raccontino [p=0,005]).
Poiché l’ippocampo svolge un ruolo fondamentale nell’apprendimento spaziale e nel consolidamento della memoria labile (MBT) in una più stabile (MLT), i risultati dello studio di intervento sembrano confermare la capacità, di una dieta integrata con mirtilli, di migliorare le funzioni cognitive attraverso un effetto diretto sull’ippocampo, già dimostrato nell’animale da esperimento.
I risultati di questo studio dimostrano che:
- l’invecchiamento fisiologico è caratterizzato da un’aumentata generazione di specie ossidanti e di fattori dell’infiammazione e dallo sviluppo di alterazioni anatomiche e funzionali della parete vascolare almeno in parte simili a quelle che è possibile rilevare in pazienti con aterosclerosi o con multipli fattori di rischio cardiovascolare;
- uno stile di vita sano, in particolare un’alimentazione ricca di sostanze ad effetto antiossidante e una moderata attività fisica, è associato a un invecchiamento di successo, nel senso di un rallentamento del declino delle funzioni cardiovascolari e cognitive;
- l’integrazione della dieta con sostanze ad effetto antiossidante, in particolare con antocianine del mirtillo, è in grado di migliorare in maniera significativa la performance cognitiva in soggetti con un iniziale declino delle funzioni cerebrali associato all’invecchiamento.
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