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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09302009-162908


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
LENZI, FRANCESCA
URN
etd-09302009-162908
Titolo
VALUTAZIONE QUANTITATIVA E DISTRIBUZIONE DELLE FRAZIONI DELLA GAMMA-GLUTAMILTRANSPEPTIDASI IN PAZIENTI AFFETTI DA MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
tutor Dott. de Bortoli, Nicola
relatore Prof. Marchi, Santino
Parole chiave
  • GGT
  • colite ulcerosa
  • malattie infiammatorie croniche intestinali
  • malattia di Crohn
Data inizio appello
20/10/2009
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
20/10/2049
Riassunto
Introduzione: le malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD) sono patologie croniche ad eziologia multifattoriale e patogenesi immunomediata, comprendenti il morbo di Crohn (MC) e la rettocolite ulcerosa (CU). La caratteristica principale delle IBD è lo stato di flogosi cronica, sia a livello locale che sistemico. La ricerca in questo settore è focalizzata all’identificazione di nuovi indicatori di flogosi da associare all’attività di malattia. Alcuni Autori hanno ipotizzato un coinvolgimento nella flogosi tissutale e sistemica dell’enzima GGT. Il dosaggio della gamma-glutamiltransferasi (GGT) è un esame di laboratorio utilizzato tradizionalmente per valutare la funzione epatica, giacchè il suo innalzamento è osservato in seguito a steatosi, colestasi, abuso di alcol, ma anche epatopatie virali ed epatocarcinoma. Numerosi studi recenti hanno però evidenziato l’eterogeneità della GGT sierica, dovuta alla presenza di forme con caratteristiche chimico-fisiche diverse, e la potenziale associazione con varie condizioni morbose.
Scopo della tesi: è stato quello di valutare eventuali modificazioni quantitative e nella distribuzione delle frazioni di gamma-glutamiltransferasi in un gruppo di pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali e valutarne la correlazione con lo stato di malattia.
Pazienti materiali e metodi: da dicembre 2008 a giugno 2009 sono stati arruolati 28 pazienti (11 F e 17 M), affetti da IBD così suddivisi: 20 pazienti affetti da MC ed 8 da CU. Questi pazienti sono stati sottoposti a valutazioni ematochimiche (indici di flogosi), dosaggio della calprotectina fecale, esami strumentali (colonscopia) e valutazioni cliniche tramite questionari di severità di malattia (Scores UCAI/CDAI per la colite ulcerosa ed il morbo di Crohn, rispettivamente). Inoltre, i pazienti sono stati sottoposti ad un prelievo di sangue periferico con provetta pre-trattata con EDTA, centrifugata a 3000 rpm per 15 minuti per estrazione del siero e poi conservata a -20°C per valutazione delle differenti frazioni della GGT. Infatti, recentemente è stata messa a punto una nuova procedura nella quale una cromatografia per esclusione molecolare è associata all’iniezione post-colonna di un substrato fluorescente specifico per l’enzima GGT (gamma-glutamil-7-amido-4-metilcumarina); le condizioni della reazione post-colonna per la rivelazione della GGT permettono l’analisi quantitativa delle frazioni di GGT. I dati sono stati valutati con test statistici parametrici (Bonferroni) e non-parametrici (ANOVA one-way) per la valutazione della differente concentrazione delle frazioni delle GGT ed il t-test per la valutazione rispetto alla popolazione di volontari sani. I dati sono stati considerati statisticamente significativi per un valore di p<0.05.
Risultati: 5/20 (25%) dei pazienti nel gruppo MC e 4/8 (50%) di quelli affetti da CU presentavano aumento dei marcatori ematici e fecali di flogosi sistemica (malattia attiva).
Sulla base della nuova procedura di dosaggio della GGT totale e delle sue frazioni, sono state individuate quattro diverse frazioni di attività, chiamate big-GGT (b-GGT, PM > 2000 kDa), medium-GGT (m-GGT, PM = 940kDa), small-GGT (s-GGT, PM = 140 kDa) e free-GGT (f-GGT, PM 70 kDa). Confrontando i dati ottenuti con quelli precedentemente ricavati da una popolazione di controllo di volontari sani, abbiamo osservato che i pazienti affetti da IBD presentavano valori di m-GGT significativamente inferiori (p<0.05) rispetto ai controlli in entrambi i sessi. Inoltre, confrontato le diverse frazioni di GGT (b, m, s ed f) con i valori dei differenti indici di flogosi, abbiamo osservato come il quarto quartile dei valori di PCR avesse mGGT ed s-GGT significativamente più alte (p<0.05) del primo quartile ed il quarto quartile dei valori di calprotectina fecale avesse m-GGT significativamente più alte del primo (p<0.05).
Conclusioni: sulla base dei dati ottenuti in questa tesi abbiamo osservato che i pazienti con malattie infiammatorie croniche intestinali presentano una riduzione della frazione m-GGT rispetto alla popolazione di controllo. Peraltro, m-GGT ed s-GGT assumono valori significativamente più elevati nei sottogruppi di pazienti con livelli più alti di PCR e calprotectina fecale. E’ possibile che la frazione m-GGT sia coinvolta nei processi di flogosi locale e sistemica, essendo direttamente correlata con i rispettivi indici di flogosi (calprotectina e PCR), ma che essa, assumendo valori più bassi nel confronto con la popolazione di controlli sani, subisca anche l’effetto di citochine ad attività anti-flogistica (ad es. IL-10). Tali dati dovranno essere confermati su una numerosità più elevata del campione.
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