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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09302008-165615


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
UGHI, ARIANNA
URN
etd-09302008-165615
Titolo
Ruolo della calprotectina fecale nella valutazione del rischio di recidiva nella colite ulcerosa
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
Relatore Prof. Marchi, Santino
Parole chiave
  • calprotectina fecale
  • colite ulcerosa
Data inizio appello
21/10/2008
Consultabilità
Completa
Riassunto
INTRODUZIONE
La colite ulcerosa è una malattia infiammatoria cronica dell’intestino che interessa la mucosa e la sottomucosa. Tale patologia presenta una sintomatologia caratterizzata da fasi di riacutizzazioni alternate a periodi più o meno lunghi di remissione clinica.
Il follow-up di questi pz è molto importante per valutare l’andamento della malattia e a questo scopo numerosi studi sono stati eseguiti al fine di identificare markers non invasivi che riflettano l’entità della flogosi intestinale.
Tra tali markers particolarmente studiata è stata la calprotectina, una proteina ca-legante della famiglia delle proteine S-100, prodotta prevalentemente dai granulociti neutrofili e dai monociti, rappresenta infatti il 60% delle proteine citoplasmatiche dei neutrofili.
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SCOPO DELLO STUDIO
Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare il possibile ruolo della calprotectina fecale come indice predittivo di recidiva in pazienti con Rettocolite ulcerosa in remissione clinica.

PAZIENTI E METODI
Sono stati valutati 41 pazienti affetti da rettocolite ulcerosa seguiti presso la U.O. Gastroenterologia Universitaria dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria Pisana. I pazienti, al momento dell’arruolamento, erano in remissione clinica (in media da circa 5 mesi) e sono stati seguiti per 12 mesi..
I pazienti presentavano una diversa localizzazione di malattia: in 28 la malattia era limitata al retto-sigma, in 6 al colon sinistro e 7 presentavano una pancolite.
I pazienti sono stati valutati ogni tre mesi mediante esami ematochimici e visita ambulatoriale con calcolo degli indici clinici di attività di malattia; in presenza di recidiva clinica i pazienti sono stati invitati a portare anche un campione di feci per il dosaggio della calprotectina fecale come al momento dell’arruolamento.
Il dosaggio della calprotectina è stato eseguito mediante test ELISA utilizzando un kit commerciale.

RISULTATI
Mediante le ROCcurve è stato evidenziato un valore di calprotectina fecale di 150 mg/g ,che ha permesso di distinguere i pazienti in due gruppi. Si è osservata una differenza significativa: i valori mediani di calprotectina fecale nei pazienti con recidiva erano 220.6 mg/g ,mentre nei pazienti che non hanno recidivato erano di 67 mg/g. Nel predirre il rischio di recidiva la concentrazione di calprotectina di 150 mg/g presenta una sensibilità di 89%, una specificità di 82%, un valore predittivo positivo di 81% e un valore predittivo negativo di 90%.
Circa l’80% dei pazienti con una concentrazione di calprotectina elevata al momento dell’arruolamento (superiore a 150 microg/g) hanno quindi presentato recidiva di malattia prima della fine dello studio (p=0.036).
L’analisi multivariata ha dimostrato un rischio di recidiva 14 volte superiore in pz con calprotectina basale > 150 mg/g

CONCLUSIONI
La calprotectina fecale è un marker di flogosi non invasivo, semplice e poco costoso. Nelle Malattie infiammatorie croniche dell’intestino il dosaggio di questa proteina sembra particolarmente utile nel follow-up in quanto affidabile come indice predittivo di recidiva,soprattutto nella colite ulcerosa, dove può essere d’aiuto nel pianificare la terapia di mantenimento.



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