Tesi etd-09302005-122716 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
SARTI, MARCO
URN
etd-09302005-122716
Titolo
La fattibilità economica-finanziaria dei progetti realizzati in project-financing
Dipartimento
INTERFACOLTA'
Corso di studi
FINANZA AZIENDALE E MERCATI FINANZIARI
Relatori
relatore Angelini, Antonella
Parole chiave
- project
Data inizio appello
20/10/2005
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
20/10/2045
Riassunto
Presentazione
1. Premessa
L’attività di project finance si sta sviluppando progressivamente nei diversi mercati, con il ricorso a varie soluzioni organizzative e contrattuali e con differenti finalità. Nelle economie sviluppate e in quelle emergenti, lo spazio per questa formula finanziaria si amplia sia con riferimento agli investimenti infrastrutturali, sia per quelli strettamente imprenditoriali. Dal punto di vista finanziario, si delineano specializzazioni operative in cui si affermano principalmente le grandi banche di investimento, dotate di specifiche competenze ed esperienze di consulenza a vasto raggio, oltre che di capacità di mobilitare grandi capitali. Il motivo che mi ha portato ad affrontare tale argomento è che l’economia italiana, per molte ragioni, presenta grandi spazi e, per certi versi, necessità di vedere crescere le soluzioni di project finance. Lo si può motivare con la considerazione dei limiti sempre più stretti al finanziamento pubblico degli investimenti e del bisogno sempre più evidente di applicare una logica imprenditoriale e di mercato anche negli investimenti infrastrutturali.
Il sistema finanziario italiano, a sua volta, è ancora parzialmente ancorato a una storia e a una cultura aziendale distanti dalla logica del “progetto”. È questa la premessa per una straordinaria opportunità di sviluppo di cui si cominciano a vedere le prime promettenti manifestazioni.
Il seguente lavoro è stato suddiviso in quattro capitoli: nel primo capitolo viene definito il project financing, fatto riferimento alla situazione attuale italiana ed europea oltre a sottolineare la differenza tra il project financing e il partenariato pubblico-privato. Il secondo capitolo tratta esclusivamente i molteplici soggetti che possono essere coinvolti in operazioni di project financing; il terzo capitolo invece analizza gli aspetti caratteristici del project financing cioè, le tipologie (con o senza rivalsa) e gli schemi con cui si manifesta, le fasi su cui si struttura un’operazione di project financing, l’analisi dei rischi e del progetto, quali sono le fonti di finanziamento utilizzate, la distinzione tra opere fredde, tiepide e calde, i vantaggi e svantaggi che presenta il project financing, gli obiettivi che si vogliono ottenere con tale operazione, gli effetti positivi che essa genera, ed infine gli elementi che comportano il successo di un’operazione di project financing. Il quarto ed ultimo capitolo presenta un caso applicativo di project financing per la creazione di un parcheggio.
2. Che cos’è il project finance
Con il termine project finance si identifica abitualmente una formula di finanziamento di investimenti infrastrutturali e non, caratterizzata in alcuni aspetti principali: la natura del prenditore dei fondi, il mix di contratti di finanziamento utilizzati, le modalità di rimborso dei creditori, i rapporti intercorrenti tra i soggetti coinvolti nell’operazione.
Per quanto riguarda il prenditore dei fondi, si tratta di un soggetto creato appositamente, giuridicamente autonomo rispetto alle parti da cui nasce l’iniziativa imprenditoriale (sponsor) e tale quindi da non condizionarne la posizione finanziaria e l’esposizione al rischio. In genere, si tratta di una “società-veicolo” in cui viene incardinato il progetto di investimento da finanziare.
La scelta del mix dei finanziamenti - nelle diverse componenti: azioni, debito e forme ibride - deve corrispondere all’esigenza di creare una struttura finanziaria ottimale, idonea cioè a realizzare il funding necessario e alle condizioni più convenienti per gli sponsor.
Le modalità di rimborso sono basate sulla capacità del progetto di generare cash flow adeguati per la copertura del servizio del debito e sul vincolo contrattuale a rispettare questa destinazione.
Da ultimo l’aspetto dei rapporti tra parti in causa; il progetto imprenditoriale coinvolge una pluralità di soggetti con interessi distinti: gli sponsor, i fornitori di tecnologia, i clienti, i fornitori di input, il management, i finanziatori, eventualmente le autorità pubbliche. La funzionalità di un’organizzazione che include un insieme così articolato di posizioni presuppone un preciso regime contrattuale e un sistema di incentivi idoneo a generare comportamenti coerenti nelle parti e allineati agli obiettivi dei promotori.
Il project finance è dunque una formula complessa incentrata su due principali profili di funzionalità. Il primo è quello finanziario e consiste, come si è visto, nella ricerca delle condizioni ottimali nel senso sia della finanziabilità dei progetti, sia del costo del capitale. Il secondo è quello organizzativo. Sotto questo aspetto, il project finance può essere visto come un sistema di contratti costruito appositamente per ridurre i costi di agenzia. Questo possibile vantaggio va osservato rispetto a quanto accadrebbe se la realizzazione di un grande progetto di investimento si collocasse all’interno di (e coinvolgesse) grandi organizzazioni.
I progetti di investimento che rientrano più di frequente nel campo di applicazione del project finance hanno le caratteristiche ricorrenti:
1.della grande dimensione;
2.dell’orizzonte temporale lungo;
3.dell’alta intensità di capitale.
Si tratta di progetti che nei circuiti di finanziamento tradizionali - creditizi e di mercato - incontrano limiti di finanziabilità. Questa infatti richiede di superare i problemi della dimensione dei fabbisogni, della complessità della struttura finanziaria, della forte incertezza associata alla durata, della specializzazione richiesta nella valutazione e gestione dei rischi. Tutto ciò, non solo spiega il ricorso a una formula come quella del project finance, ma può aiutare anche a capire la concentrazione dell’offerta di servizi in un numero relativamente ristretto di intermediari finanziari ad alta specializzazione.
3. Quali risultati ci si può attendere dallo sviluppo del project finance
Come detto sopra il project finance non è ancora molto sviluppato in Italia. Tuttavia, sono presenti diverse condizioni favorevoli per il suo sviluppo. Se questo avverrà, quali benefici potranno determinarsi?
Un primo importante risultato dovrebbe essere quello di rendere finanziabili progetti che, a dispetto della loro rilevanza economica o sociale, continuano a essere rinviati per i limiti imposti alla spesa pubblica o per l’inadeguatezza del finanziamento nelle forme tradizionali. Questa osservazione va collocata nel quadro più ampio dell’economia italiana che, da un lato, ha un surplus ormai strutturale di risorse (surplus di risparmio su investimenti) e, dall’altro lato, soffre di una cronica debolezza dei parametri investimenti, occupazione e tasso di sviluppo del reddito.
La seconda considerazione che si può fare riguarda la crescita della cultura del mercato e della visione imprenditoriale applicata anche a opere infrastrutturali. Due sono le ricadute positive: sul piano specifico, sarebbe un contributo importante guardare l’allocazione delle risorse come un processo che deve essere trasparente, basato su trade-off e guidato da parametri economici (non necessariamente dal profitto); sul piano più generale, sarebbe un tassello significativo per riorientare processi decisionali che, soprattutto in sede pubblica, sono troppo indeterminati e discrezionali. Un’ulteriore possibile ricaduta positiva dello sviluppo del project finance dovrebbe riguardare il sistema finanziario. Se è vero che i servizi finanziari che ruotano intorno al project finance sono altamente specializzati, è altrettanto vero, però, che operare in questo campo comporta un accumulo di competenze ed esperienze straordinariamente produttivo anche per il suo impatto culturale e di crescita professionale e tecnica nei confronti delle altre aree di attività. Un sistema finanziario come quello italiano non potrebbe non ricavarne grandi stimoli e occasioni di innovazione.
1. Premessa
L’attività di project finance si sta sviluppando progressivamente nei diversi mercati, con il ricorso a varie soluzioni organizzative e contrattuali e con differenti finalità. Nelle economie sviluppate e in quelle emergenti, lo spazio per questa formula finanziaria si amplia sia con riferimento agli investimenti infrastrutturali, sia per quelli strettamente imprenditoriali. Dal punto di vista finanziario, si delineano specializzazioni operative in cui si affermano principalmente le grandi banche di investimento, dotate di specifiche competenze ed esperienze di consulenza a vasto raggio, oltre che di capacità di mobilitare grandi capitali. Il motivo che mi ha portato ad affrontare tale argomento è che l’economia italiana, per molte ragioni, presenta grandi spazi e, per certi versi, necessità di vedere crescere le soluzioni di project finance. Lo si può motivare con la considerazione dei limiti sempre più stretti al finanziamento pubblico degli investimenti e del bisogno sempre più evidente di applicare una logica imprenditoriale e di mercato anche negli investimenti infrastrutturali.
Il sistema finanziario italiano, a sua volta, è ancora parzialmente ancorato a una storia e a una cultura aziendale distanti dalla logica del “progetto”. È questa la premessa per una straordinaria opportunità di sviluppo di cui si cominciano a vedere le prime promettenti manifestazioni.
Il seguente lavoro è stato suddiviso in quattro capitoli: nel primo capitolo viene definito il project financing, fatto riferimento alla situazione attuale italiana ed europea oltre a sottolineare la differenza tra il project financing e il partenariato pubblico-privato. Il secondo capitolo tratta esclusivamente i molteplici soggetti che possono essere coinvolti in operazioni di project financing; il terzo capitolo invece analizza gli aspetti caratteristici del project financing cioè, le tipologie (con o senza rivalsa) e gli schemi con cui si manifesta, le fasi su cui si struttura un’operazione di project financing, l’analisi dei rischi e del progetto, quali sono le fonti di finanziamento utilizzate, la distinzione tra opere fredde, tiepide e calde, i vantaggi e svantaggi che presenta il project financing, gli obiettivi che si vogliono ottenere con tale operazione, gli effetti positivi che essa genera, ed infine gli elementi che comportano il successo di un’operazione di project financing. Il quarto ed ultimo capitolo presenta un caso applicativo di project financing per la creazione di un parcheggio.
2. Che cos’è il project finance
Con il termine project finance si identifica abitualmente una formula di finanziamento di investimenti infrastrutturali e non, caratterizzata in alcuni aspetti principali: la natura del prenditore dei fondi, il mix di contratti di finanziamento utilizzati, le modalità di rimborso dei creditori, i rapporti intercorrenti tra i soggetti coinvolti nell’operazione.
Per quanto riguarda il prenditore dei fondi, si tratta di un soggetto creato appositamente, giuridicamente autonomo rispetto alle parti da cui nasce l’iniziativa imprenditoriale (sponsor) e tale quindi da non condizionarne la posizione finanziaria e l’esposizione al rischio. In genere, si tratta di una “società-veicolo” in cui viene incardinato il progetto di investimento da finanziare.
La scelta del mix dei finanziamenti - nelle diverse componenti: azioni, debito e forme ibride - deve corrispondere all’esigenza di creare una struttura finanziaria ottimale, idonea cioè a realizzare il funding necessario e alle condizioni più convenienti per gli sponsor.
Le modalità di rimborso sono basate sulla capacità del progetto di generare cash flow adeguati per la copertura del servizio del debito e sul vincolo contrattuale a rispettare questa destinazione.
Da ultimo l’aspetto dei rapporti tra parti in causa; il progetto imprenditoriale coinvolge una pluralità di soggetti con interessi distinti: gli sponsor, i fornitori di tecnologia, i clienti, i fornitori di input, il management, i finanziatori, eventualmente le autorità pubbliche. La funzionalità di un’organizzazione che include un insieme così articolato di posizioni presuppone un preciso regime contrattuale e un sistema di incentivi idoneo a generare comportamenti coerenti nelle parti e allineati agli obiettivi dei promotori.
Il project finance è dunque una formula complessa incentrata su due principali profili di funzionalità. Il primo è quello finanziario e consiste, come si è visto, nella ricerca delle condizioni ottimali nel senso sia della finanziabilità dei progetti, sia del costo del capitale. Il secondo è quello organizzativo. Sotto questo aspetto, il project finance può essere visto come un sistema di contratti costruito appositamente per ridurre i costi di agenzia. Questo possibile vantaggio va osservato rispetto a quanto accadrebbe se la realizzazione di un grande progetto di investimento si collocasse all’interno di (e coinvolgesse) grandi organizzazioni.
I progetti di investimento che rientrano più di frequente nel campo di applicazione del project finance hanno le caratteristiche ricorrenti:
1.della grande dimensione;
2.dell’orizzonte temporale lungo;
3.dell’alta intensità di capitale.
Si tratta di progetti che nei circuiti di finanziamento tradizionali - creditizi e di mercato - incontrano limiti di finanziabilità. Questa infatti richiede di superare i problemi della dimensione dei fabbisogni, della complessità della struttura finanziaria, della forte incertezza associata alla durata, della specializzazione richiesta nella valutazione e gestione dei rischi. Tutto ciò, non solo spiega il ricorso a una formula come quella del project finance, ma può aiutare anche a capire la concentrazione dell’offerta di servizi in un numero relativamente ristretto di intermediari finanziari ad alta specializzazione.
3. Quali risultati ci si può attendere dallo sviluppo del project finance
Come detto sopra il project finance non è ancora molto sviluppato in Italia. Tuttavia, sono presenti diverse condizioni favorevoli per il suo sviluppo. Se questo avverrà, quali benefici potranno determinarsi?
Un primo importante risultato dovrebbe essere quello di rendere finanziabili progetti che, a dispetto della loro rilevanza economica o sociale, continuano a essere rinviati per i limiti imposti alla spesa pubblica o per l’inadeguatezza del finanziamento nelle forme tradizionali. Questa osservazione va collocata nel quadro più ampio dell’economia italiana che, da un lato, ha un surplus ormai strutturale di risorse (surplus di risparmio su investimenti) e, dall’altro lato, soffre di una cronica debolezza dei parametri investimenti, occupazione e tasso di sviluppo del reddito.
La seconda considerazione che si può fare riguarda la crescita della cultura del mercato e della visione imprenditoriale applicata anche a opere infrastrutturali. Due sono le ricadute positive: sul piano specifico, sarebbe un contributo importante guardare l’allocazione delle risorse come un processo che deve essere trasparente, basato su trade-off e guidato da parametri economici (non necessariamente dal profitto); sul piano più generale, sarebbe un tassello significativo per riorientare processi decisionali che, soprattutto in sede pubblica, sono troppo indeterminati e discrezionali. Un’ulteriore possibile ricaduta positiva dello sviluppo del project finance dovrebbe riguardare il sistema finanziario. Se è vero che i servizi finanziari che ruotano intorno al project finance sono altamente specializzati, è altrettanto vero, però, che operare in questo campo comporta un accumulo di competenze ed esperienze straordinariamente produttivo anche per il suo impatto culturale e di crescita professionale e tecnica nei confronti delle altre aree di attività. Un sistema finanziario come quello italiano non potrebbe non ricavarne grandi stimoli e occasioni di innovazione.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
La tesi non è consultabile. |