Tesi etd-09302005-095739 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
Sarri, Marco
Indirizzo email
rusarr@tin.it
URN
etd-09302005-095739
Titolo
Progetto di recupero della ex fornace Baggiani a Cecina
Dipartimento
INGEGNERIA
Corso di studi
INGEGNERIA EDILE
Relatori
relatore Prof. Maffei, Pier Luigi
relatore Dott. Marotta, Nicola
relatore Dott. Marotta, Nicola
Parole chiave
- foresteria
- fornace
- recupero
- cecina
- dpp
Data inizio appello
18/10/2005
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
18/10/2045
Riassunto
Soggetto dello studio è il recupero architettonico dell’area che interessa la dimessa fornace Baggiani e risponde alla volontà del comune di Cecina di creare uno spazio univoco laddove concentrare le attività ed i servizi necessari ad un progetto naturalistico di più ampio respiro che ha coinvolto a partire dal 1997 i tre comuni di Riparbella, Montescudaio e Cecina, con la creazione della zona protetta interprovinciale denominata “Parco del Fiume Cecina e Giardino Belora” .
Di tutto il lavoro progettuale questo documento da atto e risponde all’esigenza, codificata anche a livello legislativo, di esplicitare in modo chiaro e puntuale i criteri, gli obbiettivi ed i requisiti delle domanda progettuale. Tale documento preliminare deve essere in grado di unire la fase programmatoria della pubblica amministrazione con la fase progettuale vera e propria in modo tale che ad una chiarezza e determinazione del programma risponda una progettazione di qualità.
Per ottenere tale risultato si è proceduto prima di tutto ad una analisi conoscitiva dell’intervento. Si è cercato di ricostruire a grandi linee lo sviluppo storico ed urbano del Cecinese e se ne sono individuate le rilevanze territoriali. Si è proceduto in questa prima fase informativa con lo studio dell’area di intervento e dei fabbricati esistenti che la interessano per poi passare ad una analisi dello stato di fatto con un rilievo geometrico ed una analisi patologica dell’edificato. Si sono individuati i vincoli di legge e le norme tecniche da rispettare, gli obbiettivi da perpetrare, le attività ed in particolar modo gli ambiti funzionali omogenei e delle loro relazioni, fino alla quantificazione delle prestazioni minime attese e quindi dei requisiti secondo le classi di esigenza.
A conclusione di questa analisi si è passati alla fase creativa vera e propria con la redazione di un progetto preliminare che tenga conto di tutto lo studio fatto precedentemente e suggerisca una delle possibili modalità di intervento per il recupero della fabbrica.
Durante la stesura di questo documento sono emersi elementi di estrema attualità sia dal punto di vista prettamente architettonico, sia urbanistico e ambientale.
In prima istanza c’è la questione quanto mai attuale per cui i sedimenti archeologico industriali, come il complesso della fornace, dovrebbero essere considerati una risorsa piuttosto che un intralcio a nuove funzioni urbane . Per questo si cercano sempre più modelli di recupero e tutela che armonizzino le istanze di conservazione ed allo stesso tempo di fruizione del bene stesso in modo tale da preservarne la memoria ed al contempo di sfruttarne le potenzialità.
Il secondo aspetto di una certa rilevanza è la caratteristica ambientale. La zona su cui si va ad intervenire si colloca infatti in una realtà di indiscusso interesse naturalistico e per la quale si è già costituito un organismo per la tutela e la salvaguardia, ma che allo stesso tempo risulta essere urbanisticamente poco definita e isolata. Per questo l‘intervento dovrà essere fortemente relazionato con il verde circostante ed allo stesso tempo reintegrato nello schema urbano preesistente in modo tale da restituire la ricchezza naturale del parco ai cittadini.
Di tutto il lavoro progettuale questo documento da atto e risponde all’esigenza, codificata anche a livello legislativo, di esplicitare in modo chiaro e puntuale i criteri, gli obbiettivi ed i requisiti delle domanda progettuale. Tale documento preliminare deve essere in grado di unire la fase programmatoria della pubblica amministrazione con la fase progettuale vera e propria in modo tale che ad una chiarezza e determinazione del programma risponda una progettazione di qualità.
Per ottenere tale risultato si è proceduto prima di tutto ad una analisi conoscitiva dell’intervento. Si è cercato di ricostruire a grandi linee lo sviluppo storico ed urbano del Cecinese e se ne sono individuate le rilevanze territoriali. Si è proceduto in questa prima fase informativa con lo studio dell’area di intervento e dei fabbricati esistenti che la interessano per poi passare ad una analisi dello stato di fatto con un rilievo geometrico ed una analisi patologica dell’edificato. Si sono individuati i vincoli di legge e le norme tecniche da rispettare, gli obbiettivi da perpetrare, le attività ed in particolar modo gli ambiti funzionali omogenei e delle loro relazioni, fino alla quantificazione delle prestazioni minime attese e quindi dei requisiti secondo le classi di esigenza.
A conclusione di questa analisi si è passati alla fase creativa vera e propria con la redazione di un progetto preliminare che tenga conto di tutto lo studio fatto precedentemente e suggerisca una delle possibili modalità di intervento per il recupero della fabbrica.
Durante la stesura di questo documento sono emersi elementi di estrema attualità sia dal punto di vista prettamente architettonico, sia urbanistico e ambientale.
In prima istanza c’è la questione quanto mai attuale per cui i sedimenti archeologico industriali, come il complesso della fornace, dovrebbero essere considerati una risorsa piuttosto che un intralcio a nuove funzioni urbane . Per questo si cercano sempre più modelli di recupero e tutela che armonizzino le istanze di conservazione ed allo stesso tempo di fruizione del bene stesso in modo tale da preservarne la memoria ed al contempo di sfruttarne le potenzialità.
Il secondo aspetto di una certa rilevanza è la caratteristica ambientale. La zona su cui si va ad intervenire si colloca infatti in una realtà di indiscusso interesse naturalistico e per la quale si è già costituito un organismo per la tutela e la salvaguardia, ma che allo stesso tempo risulta essere urbanisticamente poco definita e isolata. Per questo l‘intervento dovrà essere fortemente relazionato con il verde circostante ed allo stesso tempo reintegrato nello schema urbano preesistente in modo tale da restituire la ricchezza naturale del parco ai cittadini.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
1_Analis...itiva.pdf | 1.16 Mb |
2_La_for...giani.pdf | 511.67 Kb |
abstract.pdf | 526.38 Kb |
bibliografia.pdf | 83.88 Kb |
indice_i...zione.pdf | 98.77 Kb |
3 file non consultabili su richiesta dell’autore. |