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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09292017-035338


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
GAZZANO, VALENTINA
URN
etd-09292017-035338
Titolo
Valutazione di marcatori urinari nel cane: KIM-1 e GGT
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof.ssa Guidi, Grazia
correlatore Dott.ssa Lippi, Ilaria
controrelatore Dott.ssa Meucci, Valentina
Parole chiave
  • biomarker urinari
  • cane
  • danno renale
  • GGT
  • kidney injury
  • KIM-1
  • marcatori urinari
  • urinary biomarker
Data inizio appello
20/10/2017
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
20/10/2087
Riassunto
Obiettivo: valutazione del KIM-1 urinario e delle GGT urinario nel cane come marcatori precoci di danno renale, valutandone principalmente la loro sensibilità e specificità nel discriminare soggetti sani da pazienti nefropatici (AKI, CKD) o con patologie delle basse vie urinarie (LUTD).
Materiali e metodi:Inclusione di soggetti sani con esame clinico obiettivo generale negativo e in buono stato di salute; pazienti AKI con insufficienza renale acuta divisi in base alla classificazione IRIS, pazienti CKD secondo classificazione IRIS, pazienti LUTD che presentano esame urine indice di patologie delle basse vie, sintomatologia e/o rilevanza ecografica; Di tutti i soggetti sono stati presi campioni di urina per minzione spontanea, cateterismo o cistocentesi sui quali è stato effettuato l'esame delle urine completo con lettura del sedimento e valutazione della uGGT e uKIM-1 urinari.
Risultati: in questo studio sono stati inclusi 95 soggetti, di cui 37 sani, 21 AKI.1, 11 AKI 2-5, 11 CKD, 15 LUTD. È risultata una differenza statisticamente significativa (p=0.0007) tra i valori mediani di KIM-1/Cu urinario tra pazienti sani, AKI-1, AKI-2-5, CKD e LUTD. Tale differenza è risultata particolarmente significativa tra soggetti sani ed AKI-1 (p=0.0013); Tra i valori mediani di GGT/Cu urinario tra pazienti sani, è risultata una differenza statisticamente significativa (p<0,0001) tra AKI-1, AKI-2-5, CKD e LUTD. Tale differenza è risultata particolarmente significativa tra soggetti sani ed AKI-1 (p<0,0001); sani e AKI-2-5 (p=0,0385); sani e CKD (p=0,0450); AKI-1 e LUTD (p=0,0042); l'elaborazione della ROC curve per il valore di KIM-1/Cu dei soggetti sani e AKI-1 ha evidenziato una differenza significativa (p<0,0001). La ROC curve elaborata per il valore delle GGT/Cu dei soggetti inclusi come sani (n=37) e AKI 1 (n=21) ha dimostrato una differenza significativa (p<0,0001).
Conclusioni: la valutazione dei due marcatori urinari (GGT e KIM-1) nei pazienti affetti da patologie renale/urinarie, ha evidenziato dei risultati promettenti in quanto entrambi i marcatori sembrano avere un forte potere diagnostico nel discriminare il paziente sano da quello affetto da AKI ad uno stadio iniziale (non azotemico) ma non per discriminare le forme azotemiche acute da quelle croniche. Sebbene siano necessari ulteriori studi e una casistica maggiore per rafforzare tale conclusione, c’è da dire che la metodica per ottenere KIM-1 risulta assai più indaginosa e costosa rispetto a quella utilizzata per la determinazione delle GGT urinarie. Non necessariamente però, deve essere scelto un marcatore piuttosto che un altro, infatti, è già risaputa l’importanza di associare più marcatori per migliorare la diagnosi, la classificazione e la prognosi di AKI. Inoltre, sebbene questo sia il primo studio che cerca di determinare un cut off del KIM-1 nel soggetto sano, in quanto ancora non riportato in medicina veterinaria, ulteriori studi sono comunque necessari, soprattutto per approfondire la valutazione di questo nuovo marker emergente e per incrementare la casistica in medicina veterinaria, ad oggi ancora povera di questi dati.

Objective: evaluation of Urinary KIM-1 urinary and urinary GGT in dogs as early markers of renal damage, primarily evaluating their sensitivity and specificity in discriminating healthy subjects from nephropathic patients (AKI, CKD) or low urinary tract pathologies (LUTD).
Materials and methods: inclusion of healthy subjects with clinical examination overall negative and good health; AKI patients with acute renal impairment divided by IRIS classification, CKD patients according to IRIS classification, LUTD patients with urine screening index of low pathology, symptomatology and / or ultrasound relevance; Spontaneous, catheterized or cystocentric urine samples were taken from all subjects on which full urine examination was performed with sediment reading and UGGT and uKIM-1 urinary assessment.
Results: In this study, 95 subjects were included, including 37 healthy, 21 AKI.1, 11 AKI 2-5, 11 CKD, 15 LUTD. There was a statistically significant difference (p = 0.0007) between urinary KIM-1 / Cu median values between healthy patients, AKI-1, AKI-2-5, CKD and LUTD. This difference was particularly significant among healthy subjects and AKI-1 (p = 0.0013); Among median GGT / Cu urinary values among healthy patients, there was a statistically significant difference (p <0.0001) between AKI-1, AKI-2-5, CKD and LUTD. This difference was particularly significant between healthy subjects and AKI-1 (p <0.0001); healthy and AKI-2-5 (p = 0.0385); healthy and CKD (p = 0.0450); AKI-1 and LUTD (p = 0.0042); the development of curve ROC for the KIM-1 / Cu value of healthy subjects and AKI-1 showed a significant difference (p <0.0001). The ROC curves processed for the GGT / Cu value of subjects included as healthy (n = 37) and AKI 1 (n = 21) showed significant differences (p <0.0001).
Conclusion: The evaluation of two urinary markers (GGT and KIM-1) in patients with renal / urinary tract disorders has shown promising results as both markers seem to have a strong diagnostic power in discriminating healthy patients with those affected by AKI at an initial stage (non-azotemic) but not to discriminate acute and chronic forms of azotemic forms. Though further studies and a more casual case are needed to reinforce this conclusion, it is to be said that the method for obtaining KIM-1 is much more prudent and expensive than that used to determine urinary GGT. Not necessarily, however, a marker should be chosen rather than another, in fact, it is already recognized the importance of associating multiple markers to improve AKI's diagnosis, classification and prognosis. In addition, although this is the first study attempting to determine a cut-off of KIM-1 in the healthy subject, as it is not yet reported in veterinary medicine, further studies are still needed, especially in order to deepen the evaluation of this emerging marker and to increase the casework in veterinary medicine, which is still poor in these data.
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