Tesi etd-09292015-224603 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
LUGLIO, GIUSEPPE
URN
etd-09292015-224603
Titolo
Valutazione della funzionalita esocrina del pancreas in pazienti con IPMN a diffuso interessamento ghiandolare
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Marchi, Santino
correlatore Dott. Gambaccini, Dario
correlatore Dott. Gambaccini, Dario
Parole chiave
- elastasi fecale
- insufficienza pancreatica
- IPMN
- pancreas
Data inizio appello
20/10/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
La neoplasia intraduttale papillare mucinosa (IPMN) appartiene al gruppo delle neoplasie cistiche del pancreas. L’interesse per queste neoplasie è dovuto al notevole incremento delle diagnosi che avutosi negli ultimi anni grazie allo sviluppo delle metodiche di diagnostica per immagini ad alta risoluzione (TC e RM) ed è rivolto prevalentemente al rischio di degenerazione maligna caratteristico di alcune di queste neoplasie. L’IPMN è tra queste neoplasie quella più frequente, ed è quella che presenta la maggior difficoltà di gestione per via della variabile tendenza alla degenerazione maligna. Dal punto di vista anatomopatologico è caratterizzato da proliferazione di cellule mucino-secernenti che tendono a formare strutture papillari all’interno del sistema duttale pancreatico. La mucina prodotta determina dilatazione dei dotti visibili alla TC e alla RM in assenza di altre cause di ostruzione. A seconda della localizzazione è classificato in Main Duct IPMN, se localizzato al dotto principale, Branch Duct IPMN, se localizzato a livello di uno o più dotti secondari e visibile come lesione cistica in comunicazione con il dotto principale, e Combined IPMN se interessante sia il dotto principale che i dotti secondari. Nel 5 – 10 % dei casi l’IPMN è multifocale e interessa diffusamente il sistema duttale pancreatico determinando vari gradi di ipotrofia ghiandolare. Lo scopo di questo studio è stato quello di indagare la funzionalità esocrina del pancreas di pazienti con IPMN interessante diffusamente la ghiandola, e ricercare eventuali condizioni di insufficienza pancreatica esocrina (PEI). La funzionalità pancreatica esocrina è stata studiata mediante dosaggio dell’elastasi fecale-1 (FE-1). Sono stati presi in esame 89 pazienti consecutivi con diagnosi di IPMN seguiti presso gli ambulatori della U.O. Gastroenterologia Universitaria e U.O. Chirurgia Generale e Trapianti dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, tra questi sono stati selezionati quelli con evidenza di interessamento ghiandolare diffuso alla Colangio-RM ed è stata eseguita un’indagine anamnestica approfondita per escludere altre possibili cause di PEI. È stata poi redatta da personale qualificato (1 radiologo con esperienza nell’ambito della patologia pancreatica e 2 gastroenterologi) una scala in 5 gradi indicativi della compromissione ghiandolare pancreatica da parte dell’IPMN. Lo studio non ha rilevato casi di PEI, ma ha dimostrato che esiste una correlazione inversa statisticamente significativa (ρs = -0.478; p = 0.013) tra il grado di compromissione ghiandolare da parte dell’IPMN e il valore di FE-1. I pazienti con grado di compromissione ghiandolare giudicato più severo (grado 4 e 5), pur non mostrando valori al di sotto dei limiti previsti per la diagnosi di PEI (FE-1 < 200 µg/g), presentano una riduzione statisticamente significativa (p = 0.003) dei valori di FE-1 rispetto ai pazienti con compromissione ghiandolare di grado meno severo (grado 1, 2 e 3). In linea con altri studi anche il presente studio ha dimostrato una correlazione inversa tra i valori di FE-1 e l’età dei pazienti (ρ = -0.465; p = 0.017). La correlazione inversa statisticamente significativa tra valori di FE-1 e il grado di compromissione ghiandolare da IPMN induce a ipotizzare che una minoranza dei pazienti con compromissione ghiandolare severa (grado 4 e 5), possa essere affetta da PEI e presentare deficit nutrizionali clinicamente evidenti o subclinici potenzialmente curabili con la terapia enzimatica sostitutiva. Al fine di verificare questa ipotesi sono necessari studi su campioni di pazienti più numerosi e selezionati in base ad un grado severo di compromissione ghiandolare pancreatica da IPMN.
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