logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09292015-112725


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CATALUFFI, GIULIA
URN
etd-09292015-112725
Titolo
INFLUENZA DEI FATTORI FISICI E BIOLOGICI SULLA VARIABILITA' STAGIONALE DEL SISTEMA CARBONATICO NELL'ADRIATICO SETTENTRIONALE
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA MARINA
Relatori
relatore Prof. Castelli, Alberto
relatore Dott.ssa Del Negro, Paola
Parole chiave
  • sistema carbonatico biogeochimica
Data inizio appello
19/10/2015
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/10/2085
Riassunto
Una delle cause principali del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici, è sicuramente l’aumento antropogenico della concentrazione atmosferica dei gas serra, di cui l’anidride carbonica (CO2) è uno dei principali componenti. L’uso dei combustibili fossili e la deforestazione, ma anche gli allevamenti intensivi hanno determinato un notevole incremento di CO2 nell’atmosfera, passando dai valori pre-industriali di 280 ppmv, agli attuali 400 ppmv, nonostante gli oceani e la biosfera terrestre abbiano limitato quest’accumulo assorbendone circa il 50%. Il servizio di rimozione della CO2 da parte degli oceani, pari a un terzo delle emissioni antropiche, è un fenomeno di importanza vitale per la mitigazione dei cambiamenti climatici, ma può avere conseguenze altrettanto negative sull’ecosistema marino. All’aumentare dei livelli di CO2 in atmosfera, aumenta anche la frazione del gas assorbita dagli oceani. Passando in soluzione, l’anidride carbonica reagisce con l’acqua formando acido carbonico (H2CO3) cioè un acido debole che tende a dissociarsi in ioni bicarbonato e carbonato, liberando H+. Tale processo porta alla diminuzione del pH del mare. Si stima a livello globale il pH medio fosse di circa 8.2 nel periodo pre-industriale, e che sia diminuito di 0.1 unità, raggiungendo un valore attuale di 8.1, mentre simulazioni per la fine di questo secolo prevedono un ulteriore diminuzione di pH compresa fra 0.3 e 0.5. Il pH ha un ruolo fondamentale in molti processi biologici dell’ecosistema marino, come fotosintesi, calcificazione, trasporto ionico ed attività enzimatica. Per questo una sua diminuzione potrebbe comportare effetti molto gravi, dovuti alla variazione dei processi di solubilizzazione di molte sostanze, alla variazione nella speciazione e la biodisponibilità di metalli e nutrienti. Tutto questo può causare un’alterazione dei cicli biogeochimici marini e del corretto funzionamento dell’ecosistema. Recentemente è stato stimato un abbassamento di pH, nel Mediterraneo, dall’età pre-industriale ad oggi, compreso tra 0.05-0.15 unità, il che indica la progressiva acidificazione analoga a quella negli oceani. L’aumento di acidità del Mediterraneo rappresenta un pericolo soprattutto per gli ecosistemi costieri, poiché questi ambienti sono quelli generalmente più produttivi e ricchi di organismi calcificanti. Nonostante questo, l’acidificazione di queste aree è ancora poco studiata, forse proprio a causa della loro complessità. Qui infatti, la terra, i fiumi, il mare e il biota interagiscono tra loro determinando variazioni del pH marino su scala giornaliera, stagionale e interannuale, che rendono difficile identificare il contributo dei vari fattori che influenzano il processo di acidificazione.
Gli obbiettivi principali di questo progetto sono:
• Caratterizzare il sistema carbonatico lungo il transetto di interesse e stimarne la variabilità mensile e stagionale.
• Stimare l’influenza degli apporti fluviali sulle variazioni di pH e del sistema carbonatico
Le analisi sono effettuate su campioni raccolti mensilmente, lungo il transetto delta del Po-Istria (Rovigno), nell’ambito del progetto Acid.It.
File