Thesis etd-09292015-091224 |
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Thesis type
Tesi di laurea specialistica LC6
Author
BANDUCCI, ISABELLA
URN
etd-09292015-091224
Thesis title
ipoacusia neurosensoriale nei bambini pretermine
Department
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Course of study
MEDICINA E CHIRURGIA
Supervisors
relatore Berrettini, Stefano
Keywords
- ipoacusia
- prematuri
Graduation session start date
20/10/2015
Availability
Full
Summary
Lo sviluppo del sistema nervoso uditivo inizia precocemente durante la via embrionale. Per quanto riguarda lo sviluppo cocleare già alla 15° settimana di gestazione iniziano a svilupparsi la scala timpanica e scala vestibolare. Alla 26° settimana la coclea è formata ed ha un aspetto simile a quella degli adulti fatta eccezione per un ridotto numero di terminazioni sinaitiche efferenti. Per lo sviluppo delle vie uditive centrali alla 14°-15° settimana inizia la mielinizzazione delle cellule del ganglio spirale che si completerà alla 22° settimana, contemporaneamente iniziano a formarsi le sinapsi afferenti tra cellule ciliate interne ed esterne. Il pattern di coclea, n. cocleare, vie acustiche tronco encefaliche, è simile a quello dell’adulto (non è ancora iniziata la mielinizzazione delle vie tronco encefaliche che si avrà a partire dalla 27° settimana.
L’ipoacusia è una disabilità molto comune. La prevalenza di ipoacusia infantile è variabilmente riportata nei diversi studi. La prevalenza europea è di 0,5-4,2/1000.
Nei bambini in NICU questa prevalenza aumenta in modo variabile a seconda degli studi presi in considerazione : 3,5% (Davis 1992), 5,0% (Salamy 1989), 4,3% (Ghirri, Berrettini et al 2009), 1,8% Vandonmelen et al 2010).
In Toscana alla nascita viene eseguito lo screening audiologico neonatale in tutti i nati mediante otoemissioni acustiche e/o ABR al fine di individuare il maggior numero di bambini ipoacusici il prima possibile in modo da poter attuare trattamenti protesico riabilitativi precoci.
In letteratura sono presenti moltissimi studi che ricercano le cause ed i fattori di rischio per ipoacusia neurosensoriale nei bambini pretemine tra i più significativi ritroviamo: bambini di basso peso alla nascita, ototossicità da farmaci (in particolare amminoglicosidi), infezione da citomegalovirus, ipoacusia da rumore, ipoacusia neurosensoriale.
La tesi si basa su uno studio effettuato su bambini nati prematuri (prima della 37° settimana di gestazione) che risultati refer allo screening audiologico neonatale hanno eseguito un follow up audiologico mediante ABR.
Sono stati selezionati due gruppi di bambini uno con nati a termine (gruppo di controllo) ed uno con nati prematuri. All’interno del gruppo dei bambini prematuri sono stati selezionati due ulteriori gruppi in base alla modalità di esecuzione dello screening (otoemissioni acustiche da sole oppure associate ad ABR), ulteriori criteri di selezione dei bambini prematuri si basano su la permanenza in NICU e la presenza di fattori di rischio per ipoacusia.
Siamo andati a valutare l’outcome audiologico di questi gruppi per capire se e quanto la prematurità incide sullo sviluppo dell’ipoacusia.
Nei due gruppi andiamo a valutare il numero di bambini che nel tempo hanno avuto un miglioramento della soglia uditiva, l’entità del miglioramento ed il tempo medio nel quale si è avuto il recupero facendo un confronto con il gruppo di controllo in modo da valutare se le differenze tra i due gruppi sono statisticamente significative.
L’ipoacusia è una disabilità molto comune. La prevalenza di ipoacusia infantile è variabilmente riportata nei diversi studi. La prevalenza europea è di 0,5-4,2/1000.
Nei bambini in NICU questa prevalenza aumenta in modo variabile a seconda degli studi presi in considerazione : 3,5% (Davis 1992), 5,0% (Salamy 1989), 4,3% (Ghirri, Berrettini et al 2009), 1,8% Vandonmelen et al 2010).
In Toscana alla nascita viene eseguito lo screening audiologico neonatale in tutti i nati mediante otoemissioni acustiche e/o ABR al fine di individuare il maggior numero di bambini ipoacusici il prima possibile in modo da poter attuare trattamenti protesico riabilitativi precoci.
In letteratura sono presenti moltissimi studi che ricercano le cause ed i fattori di rischio per ipoacusia neurosensoriale nei bambini pretemine tra i più significativi ritroviamo: bambini di basso peso alla nascita, ototossicità da farmaci (in particolare amminoglicosidi), infezione da citomegalovirus, ipoacusia da rumore, ipoacusia neurosensoriale.
La tesi si basa su uno studio effettuato su bambini nati prematuri (prima della 37° settimana di gestazione) che risultati refer allo screening audiologico neonatale hanno eseguito un follow up audiologico mediante ABR.
Sono stati selezionati due gruppi di bambini uno con nati a termine (gruppo di controllo) ed uno con nati prematuri. All’interno del gruppo dei bambini prematuri sono stati selezionati due ulteriori gruppi in base alla modalità di esecuzione dello screening (otoemissioni acustiche da sole oppure associate ad ABR), ulteriori criteri di selezione dei bambini prematuri si basano su la permanenza in NICU e la presenza di fattori di rischio per ipoacusia.
Siamo andati a valutare l’outcome audiologico di questi gruppi per capire se e quanto la prematurità incide sullo sviluppo dell’ipoacusia.
Nei due gruppi andiamo a valutare il numero di bambini che nel tempo hanno avuto un miglioramento della soglia uditiva, l’entità del miglioramento ed il tempo medio nel quale si è avuto il recupero facendo un confronto con il gruppo di controllo in modo da valutare se le differenze tra i due gruppi sono statisticamente significative.
File
Nome file | Dimensione |
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tesi.pdf | 1.20 Mb |
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