Tesi etd-09292010-164949 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
VIRGILLITO, ALESSANDRA
URN
etd-09292010-164949
Titolo
Modificazioni elettroencefalografiche in pazienti con disturbi della coscienza dopo somministrazione di gabaergici.
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Rossi, Bruno
relatore Prof. Carboncini, Maria Chiara
relatore Prof. Carboncini, Maria Chiara
Parole chiave
- Disturbi di coscienza
- Elettroencefalogramma
- Zolpidem
Data inizio appello
19/10/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/10/2050
Riassunto
Questo studio valuta le modificazioni elettroencefalografiche in pazienti con disordini di coscienza dopo somministrazione di Zolpidem: un'imidazopiridina appartenente alla classe dei sedativi non benzodiazepinici (Zolpidem, Zaleplon, Zopiclone) che agisce sui recettori GABA A
Studi precedenti dimostrano che lo Zolpidem, con un meccanismo di azione ancora non del tutto noto, possa ridurre l'inibizione neuronale e apportare notevoli miglioramenti dal punto di vista clinico in soggetti con gravi disordini di coscienza.
Lo studio include sette pazienti con disturbi di coscienza, uno post anossico e sei con trauma cranio-encefalico da incidente stradale, uno in stato vegetativo (LCF2), tre in stato di minima coscienza (LFC3) e tre con LCF maggiore.
E' stata eseguita una registrazione EEG basale e una dopo 30 minuti dalla somministrazione del farmaco. Le registrazioni sono state effettuate con un amplificatore BQ132S (BrainQuick System, Micromed,Treviso, Italy) e una cuffia a 19 elettrodi, posizionati sullo scalpo secondo il Sistema Internazionale standard 10-20 nei siti Fp1, Fp2, F3, F4, F7, F8, Fz, C3, C4, Cz, T3, T4, T5,T6, P3, P4, Pz, O1, O2.
Successivamente è stata eseguita un'analisi spettrale con Trasformata Rapida di Fourier, dopo rimozione di artefatti con l'analisi ICA.
E’ emerso un notevole aumento della potenza in banda alpha2 in sede posteriore in tre su sette pazienti, un aumento della potenza in banda beta frontale in due su sette pazienti, e una riduzione della potenza in banda delta in sede perilesionale in tre pazienti che presentano un danno cerebrale focale. Questi risultati seppur non supportati dalla clinica (nessuno dei soggetti ha presentato modificazioni comportamentali) rivelano una attivazione neuronale indotta da Zolpidem, che si presenta in alcuni dei sette pazienti, e sono molto incoraggianti per ulteriori studi futuri, dal momento che potrebbero aprire la strada ad un nuovo protocollo di trattamento. Infatti se tre su sette pazienti presentano un incremento del ritmo alpha occipitale dopo terapia, e ciò è stato dimostrato essere correlato ad una qualche probabilità di miglioramento clinico, è auspicabile che aumentando la dose o effettuando un trattamento cronico, si possano ottenere dei benefici anche dal punto di vista clinico.
Studi precedenti dimostrano che lo Zolpidem, con un meccanismo di azione ancora non del tutto noto, possa ridurre l'inibizione neuronale e apportare notevoli miglioramenti dal punto di vista clinico in soggetti con gravi disordini di coscienza.
Lo studio include sette pazienti con disturbi di coscienza, uno post anossico e sei con trauma cranio-encefalico da incidente stradale, uno in stato vegetativo (LCF2), tre in stato di minima coscienza (LFC3) e tre con LCF maggiore.
E' stata eseguita una registrazione EEG basale e una dopo 30 minuti dalla somministrazione del farmaco. Le registrazioni sono state effettuate con un amplificatore BQ132S (BrainQuick System, Micromed,Treviso, Italy) e una cuffia a 19 elettrodi, posizionati sullo scalpo secondo il Sistema Internazionale standard 10-20 nei siti Fp1, Fp2, F3, F4, F7, F8, Fz, C3, C4, Cz, T3, T4, T5,T6, P3, P4, Pz, O1, O2.
Successivamente è stata eseguita un'analisi spettrale con Trasformata Rapida di Fourier, dopo rimozione di artefatti con l'analisi ICA.
E’ emerso un notevole aumento della potenza in banda alpha2 in sede posteriore in tre su sette pazienti, un aumento della potenza in banda beta frontale in due su sette pazienti, e una riduzione della potenza in banda delta in sede perilesionale in tre pazienti che presentano un danno cerebrale focale. Questi risultati seppur non supportati dalla clinica (nessuno dei soggetti ha presentato modificazioni comportamentali) rivelano una attivazione neuronale indotta da Zolpidem, che si presenta in alcuni dei sette pazienti, e sono molto incoraggianti per ulteriori studi futuri, dal momento che potrebbero aprire la strada ad un nuovo protocollo di trattamento. Infatti se tre su sette pazienti presentano un incremento del ritmo alpha occipitale dopo terapia, e ciò è stato dimostrato essere correlato ad una qualche probabilità di miglioramento clinico, è auspicabile che aumentando la dose o effettuando un trattamento cronico, si possano ottenere dei benefici anche dal punto di vista clinico.
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