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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09282021-215209


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
TANI, EVA
URN
etd-09282021-215209
Titolo
Definizione e validazione del gradiente di perfusione prossimo-distale con metodica LASCA nei pazienti con Sclerosi Sistemica.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Mosca, Marta
correlatore Dott.ssa Della Rossa, Alessandra
Parole chiave
  • LASCA
  • gradiente di perfusione prossimo-distale
  • systemic sclerosis
  • PDG
  • Sclerosi sistemica
Data inizio appello
26/10/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
26/10/2091
Riassunto
La sclerosi sistemica (SSc) è una malattia rara autoimmune del tessuto connettivo caratterizzata da un interessamento multisistemico e manifestazioni cliniche molto eterogenee. Nella SSc ogni organo può essere potenzialmente colpito.
Tra i vari studi è possibile riscontrare come la prevalenza sia maggiore nel sesso femminile, soprattutto nell’età fertile. Il picco di insorgenza e di diagnosi si ha tra i 30 e i 50 anni.
Nell’eziologia della SSc è implicata la suscettibilità genetica che insieme a fattori esterni porta all’innescarsi di una serie di eventi che esitano principalmente in autoimmunità e disordini microvascolari, determinando infine la fibrosi responsabile delle principali manifestazioni cliniche della SSc.
Si ritiene che la malattia vascolare svolga un ruolo centrale nella patogenesi della SSc. La vasculopatia è caratterizzata da un’angiopatia progressiva con rimodellamento, per esempio, delle arterie digitali e polmonari e anomalie del microcircolo. Questa potrebbe indurre un’ischemia tissutale che favorisce la fibrosi. Perché si verifichi la malattia è necessario che ci sia una simultanea disregolazione del sistema immunitario, dell’endotelio vascolare e del sistema riparatore del connettivo
Negli stadi più iniziali il quadro preponderante è quello infiammatorio mentre in cronico le alterazioni funzionali e strutturali a livello dei letti vascolari e la progressiva disfunzione d’organo dovuta a fibrosi dominano il quadro clinico. I pazienti con SSc possono essere distinti in due gruppi sulla base sia dell’interessamento cutaneo ( diffuso o limitato) che di caratteristiche cliniche e di laboratorio. Esiste poi una forma di SSc in cui la cute non è interessata, si parla di SSc sine scleroderma.
Nella SSc il microcircolo è l’aspetto primariamente coinvolto e per questo motivo la valutazione delle alterazioni microvascolari è una questione chiave nella pratica clinica. La microangiopatia della SSc coinvolge più letti vascolari e dà origine a importanti sequele cliniche, tra cui il FR, le ulcere digitali ischemiche, la crisi renale sclerodermica (SCR) e l’ipertensione arteriosa polmonare (PAH).
Il danno microvascolare è correlato al gradiente di perfusione prossimo-distale. Nei soggetti sani la perfusione cutanea a livello della mano segue un gradiente prossimo-distale e la punta delle dita risulta essere la zona più perfusa. Nei pazienti con SSc questo gradiente si riduce e talvolta scompare.
Lo scopo di questa tesi è formulare una definizione di gradiente di perfusione prossimo-distale e validarla tramite LASCA, una metodica di imaging non invasiva . Si ricerca inoltre un valore cut-off sani-malati e si valuta come alcune caratteristiche cliniche di malattia possano influenzare il gradiente.
Sono stati selezionati 94 pazienti adulti con SSc e 47 controlli sani combinati per sesso e per età ai quali è stata valutata la perfusione delle mani tramite metodica di imaging LASCA. Sono state poi ricavate delle regioni di interesse, 3 per ciascun dito dal secondo al quinto bilateralmente. In più passaggi è stata costruita la formula del gradiente di perfusione prossimo-distale. Applicando la formula del gradiente ai risultati del laser abbiamo ottenuto i valori di perfusione dei due gruppi, li abbiamo confrontati, abbiamo fatto associazioni con le caratteristiche di malattia e infine tramite analisi ROC abbiamo individuato un cut-off con alta sensibilità e specificità in grado di distinguere tra sani e malati.
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