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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09282021-150020


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
HABERMAASS, VERENA
URN
etd-09282021-150020
Titolo
La citologia urinaria nel management delle infezioni del tratto urinario (UTI) nel cane Urine cytology in the menagement of canine urinary tract infections
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof.ssa Marchetti, Veronica
Parole chiave
  • infezioni vie urinarie
  • citologia urinaria
  • cane
  • uti
  • dog
  • urine citology
  • canine urinary tract infections
Data inizio appello
29/10/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
29/10/2091
Riassunto
Nella gestione attuale delle infezioni del tratto urinario (UTI) si consiglia di porre molta
attenzione al corretto inquadramento del ruolo dei batteri, soprattutto per evitare
l’uso inutile di antibiotici.
In medicina veterinaria, per il lavaggio bronco-alveolare ed i versamenti cavitari, è
riportato che le modificazioni degenerative neutrofiliche e la localizzazione
intracellulare dei batteri abbiano rilevanza diagnostica nell’interpretazione del ruolo
dei batteri nell’infezione.
Il principale scopo di questo studio prospettico è quello di confrontare i risultati
dell’urinocoltura ed il rilievo di alterazioni morfologiche neutrofiliche o di batteri
intracellulari su preparati colorati in cani con sospette UTI o con fattori di rischio
concomitanti.
Il sospetto di UTI si è basato sull’anamnesi e sui segni clinici (es. pollachiuria, disuria ed
ematuria). Ogni campione è stato prelevato per cistocentesi e sottoposto ad analisi
chimica urinaria, valutazione del sedimento, urinocoltura, conta batterica totale ed
antibiogramma come routinario approccio per il sospetto di UTI. I preparati
citocentrifugati e colorati con Diff-Quik, sono stati microscopicamente valutati per la
presenza/assenza di neutrofili e batteri, le alterazioni citomorfologiche neutrofiliche e
localizzazione batterica (intra/extracellulare). Le urinocolture con <100 unità formanti
colonia sono state considerate come negative. La presenza/assenza di neutrofili
degenerati, batteri e la localizzazione batterica sono stati comparati con la
positività/negatività all’esame colturale usando il test esatto di Fisher.
Settantanove campioni sono stati prospettivamente inclusi. 29 campioni sono risultati
positivi all’urinocoltura (22,9%). Le performance diagnostiche dello striscio a fresco e di
quello colorato nella rilevazione della batteriuria, sono stati comparate. In accordo con
altri studi, la citologia colorata mostra una maggiore specificità, VPP e VPN.30 campioni hanno mostrato la presenza di batteri alla valutazione citologica, di cui 24
con batteri intracellulari. I pazienti con batteri citologicamente evidenti hanno
mostrato una probabilità 13 volte maggiore di avere un’urinocoltura positiva (OR 13,78
95% CI 4,536 - 41,867; p = 0.000), che aumenta ulteriormente se sono evidenziati
batteri intracellulari (OR 17,1 95% CI 5,150 - 56,774; p = 0.000).
37 cani hanno mostrato neutrofili, in particolare, 32 con caratteristiche di
degenerazione. La presenza di neutrofili fornisce una probabilità 4 volte maggiore di
avere un’urinocoltura positiva 95% CI 1,618 - 11,499; p=0.003), mentre la presenza di
degenerazione neutrofilica fornisce OR=12 (95% CI 3–40; p=0.0005).
Cinque cani (3,95%) con batteri intracellulari e neutrofili degenerati hanno manifestato
un colturale negativo. Segni clinici specifici di UTI, presenti in 24/79 cani, non sono
risultati essere significativamente associati con la presenza di batteri, sia alla citologia
che al colturale.
Sulla base dei nostri risultati, la probabilità di avere un’urinocoltura positiva aumenta
con il rilievo di batteri intracellulari e neutrofili degenerati. La loro presenza in
preparati citologici può dunque essere un supporto nel management delle UTI canine e
potrebbe essere utile soprattutto a svelare i falsi negativi all’urinocoltura.
In veterinary medicine, stained urinary sediment evaluation has shown higher
diagnostic performance than wet-mount evaluation in diagnosis of urinary tract
infections (UTIs). For bronchoalveolar lavage and body cavity fluids, it is reported that
degenerative neutrophil changes, and intracellular bacterial localization have known
diagnostic relevance in evaluating the role of bacteria in inflammation. The main aim
of this prospective study is to evaluate associations between urine culture and the
detection of neutrophil morphological alterations or intracellular bacteria in stained
urinary sediment in dogs with clinically suspected UTI or with concurrent risk factors.
UTIs were suspected based on clinical history and clinical signs (such as pollakiuria,
dysuria, and hematuria). Each dog had cystocentesis and underwent routine-urinalysis
with wet-mount sediment evaluation, urine culture, bacterial cell count, and antibioticsensitivity test for their routine care for suspected UTI. Diff-Quik stained cytospin
samples were microscopically evaluated for the presence/absence of neutrophils and
bacteria, neutrophil morphological alterations, and bacterial localization
(intra/extracellular). Urine culture with <100 colony-forming units were classified as
negative. Presence/absence of degenerated neutrophils, bacteria and bacterial
localization were compared between positive/negative urine culture using Fisher’s
exact test.
Seventy-nine samples were prospectively included. 29 samples result in positive urine
culture (22,9%). The diagnostic performances of wet-mount and stained-mount
sediment evaluation in detecting bacteriuria were compared. According to other
studies, cytology shows a greater specificity, PPV and NPV.30 samples showed bacteria at cytospin evaluation, of which 24 had intracellular
bacteria. Dogs showing cytologically-evident bacteria had a 13-fold chance to have
positive urine culture (OR 13,78 95% CI 4,536 - 41,867; p = 0.000), which increases if
intracellular bacteria were highlighted (OR 17,1 95% CI 5,150 - 56,774; p = 0.000). 37 dogs showed neutrophils, in particular, 32 dogs had degenerated neutrophils. Dogs
having neutrophils had a 4-fold probability to have positive urine culture (95% CI 1,618
- 11,499; p=0.003), whereas if degenerated changes were present the OR=12 (95% CI
3–40; p=0.0005).
Interestingly, 5 dogs (3,95%) with degenerated neutrophils and intracellular bacteria
had negative urine culture. Specific clinical signs of UTIs weren’t significantly
associated with the presence of active inflammation observed in the stained-mount
sample.
Based on our results, the probability to have urine culture positivity increases if
intracellular bacteria and degenerated neutrophils are seen. Their presence in stainedmount samples may help in the management of dog UTIs. Most importantly, in some
cases it allows to identify an active infection even with negative urine culture.
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