Tesi etd-09282021-061352 |
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Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
ALBERGATI, NOE
URN
etd-09282021-061352
Titolo
MAGIA E ASTROLOGIA NEI POEMI CAVALLERESCHI FERRARESI DA META '400 A META '500
Settore scientifico disciplinare
L-FIL-LET/10
Corso di studi
STUDI ITALIANISTICI
Relatori
tutor Prof.ssa Cabani, Maria Cristina
correlatore Prof. Motta, Uberto
correlatore Prof. Motta, Uberto
Parole chiave
- astrologia
- astrology
- chivalric romances
- Ferrara
- Ferrara; magic
- magia
- poemi cavallereschi
Data inizio appello
04/10/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
04/10/2061
Riassunto
La tesi indaga il rapporto tra il dibattito attorno alle tematiche magico-astrologiche – sviluppatesi a partire dalla traduzione del Corpus Hermeticum e di testi neoplatonici da parte di Marsilio Ficino – e la coeva letteratura cavalleresca prodotta da autori ferraresi o operanti all’interno del ducato estense. Dopo un quadro introduttivo riguardo alle pratiche magiche e soprattutto astrologiche riscontrabili a Ferrara, imperniato sulla cattedra di astrologia e astronomia dello Studio e su altre personalità della corte dedite alle arti occulte, si prendono in considerazione le traduzioni di Ficino e due testi magici ad esse anteriori (il Picatrix e un grimorio negromantico conservato a Monaco, il manoscritto Clm 849), in modo da delineare, per quanto riguarda queste discipline, l’orizzonte entro cui si colloca il primo poema analizzato, l’Inamoramento de Orlando di Boiardo.
Successivamente si ripercorrono le tappe principali del dibattito, dallo scontro riguardo all’attendibilità e liceità dell’astrologia, avviato dalle Disputationes adversus astrologiam divinatricem di Pico, all’emergere dello schieramento degli scettici (come Pomponazzi), i quali cominciano a mettere in dubbio l’efficacia della magia e la sua effettiva capacità di ottenere i risultati che si riprometteva, passando per l’incremento dell’intolleranza ecclesiastica nei confronti della arti occulte – sancita dalla bolla papale Summa desiderantes affectibus e dal trattato inquisitoriale Malleus maleficarum e sfociata nella caccia alle streghe –, per giungere infine ai sistemi misti, dove le arti occulte vengono mescolate ad altri elementi, venendo così dissimulate, come si può vedere nello Zodiacus vitae di Palingenio e nell’Idea del theatro di Camillo. Parallelamente a questo discorso, si colloca lo studio dei poemi, in cui si cerca di verificare la presenza di elementi connessi alle arti occulte e quale siano gli atteggiamenti degli autori nei loro confronti rapportabili al dibattito. L’analisi del poema boiardesco, del Mambriano di Francesco Cieco, della Morte del Danese di Cassio da Narni, dell’Orlando furioso di Ariosto, del Selvaggio di Cortese, dell’Angelica Innamorata di Brusantini e del Valoroso Ruggiero di Galluzzo permette da un lato di rilevare quali elementi derivino da trattati magico-astrologici o da grimori negromantici, arricchendo così la conoscenza delle fonti a cui si rifanno gli autori, dall’altro di comprendere le connotazioni che le arti occulte assumono nei poemi, poiché il solo rimando alla tradizione non è sufficiente a motivarle.
Infatti, seppure non tutti gli autori trattati dimostrino lo stesso coinvolgimento e la stessa consapevolezza nei confronti del dibattito sulle tali arti, nei loro poemi si riflettono le principali tappe della sua evoluzione, a conferma di quanto la dimensione del magico costituisse, nel Rinascimento, un aspetto importante della vita quotidiana e culturale. D’altro canto la magia è anche uno dei costituenti tradizionali e fondamentali dei poemi cavallereschi e quindi l’analisi, rilevando gli agganci tra piano finzionale e realtà, in modo da integrare gli studi dedicati alla funzione narrativa delle arti occulte, contribuisce senz’altro a una migliore comprensione dei poemi.
The dissertation examines the relationship between the debate about magical and astrological themes – which developed after Marisilio Ficino translated the Corpus Hermeticum and some neoplatonic texts – and the contemporary chivalric literature written from authors of Este’s dukedom. After an introduction about magical and astrological practices held in Ferrara, mostly concerning people teaching astrology and astronomy at the Studio or operating occult arts at court, I consider Ficino’s translations and two older magic works (Picatrix and Clm 849, a necromancer manual kept in Munich), in order to determine the horizon in which the first poem (Boiardo’s Inamoramento de Orlando) is situated.
Afterwards I retrace the main steps of the debate, from the dispute about astrology reliability, started from Pico’s Disputationes adversus astrologiam divinatricem, to the doubts about magic effectiveness felt from the sceptics (like Pomponazzi), via the increased ecclesiastic intolerance versus occult arts – set off by the papal bull Summa desiderantes affectibus and the inquisitor manual Malleus maleficarum and resulted in the witch hunt –, ending with the mixed system, where occult arts are intertwined with other elements, as in Palingenio’s Zodiacus vitae and in Camillo’s Idea del theatre. In parallel I analyse the poems, in which I verify how the authors treat occult arts in relation to the debate. Studying Boiardo’s poem, Francesco Cieco’s Mambriano, Cassio da Narni’s La morte del Danese, Ariosto’s Orlando furioso, Cortese’s Il Selvaggio, Brusantini’s L’Angelica innamorata and Galluzzo’s Il valoroso Ruggiero allows me to determine which elements derive from magical-astrological treatises or from necromancer manual, broadening our knowledge of authors literary sources on the one hand, and to understand occult arts implication in the poems, on the other, considering that the connection with the tradition is not enough a motive.
Although the authors are not involved in the same way in the debate about occult arts, the main steps of its evolution reflect in their works, as a proof of the importance that magic had in Renaissance everyday life and culture. On the other hand magic is also one of the traditional and essential ingredient of chivalric literature; therefore the analysis could contribute in a better understanding of the poems, underlining the contacts between fictionality and reality, in order to complete the essays on narrative functions of occult arts.
Successivamente si ripercorrono le tappe principali del dibattito, dallo scontro riguardo all’attendibilità e liceità dell’astrologia, avviato dalle Disputationes adversus astrologiam divinatricem di Pico, all’emergere dello schieramento degli scettici (come Pomponazzi), i quali cominciano a mettere in dubbio l’efficacia della magia e la sua effettiva capacità di ottenere i risultati che si riprometteva, passando per l’incremento dell’intolleranza ecclesiastica nei confronti della arti occulte – sancita dalla bolla papale Summa desiderantes affectibus e dal trattato inquisitoriale Malleus maleficarum e sfociata nella caccia alle streghe –, per giungere infine ai sistemi misti, dove le arti occulte vengono mescolate ad altri elementi, venendo così dissimulate, come si può vedere nello Zodiacus vitae di Palingenio e nell’Idea del theatro di Camillo. Parallelamente a questo discorso, si colloca lo studio dei poemi, in cui si cerca di verificare la presenza di elementi connessi alle arti occulte e quale siano gli atteggiamenti degli autori nei loro confronti rapportabili al dibattito. L’analisi del poema boiardesco, del Mambriano di Francesco Cieco, della Morte del Danese di Cassio da Narni, dell’Orlando furioso di Ariosto, del Selvaggio di Cortese, dell’Angelica Innamorata di Brusantini e del Valoroso Ruggiero di Galluzzo permette da un lato di rilevare quali elementi derivino da trattati magico-astrologici o da grimori negromantici, arricchendo così la conoscenza delle fonti a cui si rifanno gli autori, dall’altro di comprendere le connotazioni che le arti occulte assumono nei poemi, poiché il solo rimando alla tradizione non è sufficiente a motivarle.
Infatti, seppure non tutti gli autori trattati dimostrino lo stesso coinvolgimento e la stessa consapevolezza nei confronti del dibattito sulle tali arti, nei loro poemi si riflettono le principali tappe della sua evoluzione, a conferma di quanto la dimensione del magico costituisse, nel Rinascimento, un aspetto importante della vita quotidiana e culturale. D’altro canto la magia è anche uno dei costituenti tradizionali e fondamentali dei poemi cavallereschi e quindi l’analisi, rilevando gli agganci tra piano finzionale e realtà, in modo da integrare gli studi dedicati alla funzione narrativa delle arti occulte, contribuisce senz’altro a una migliore comprensione dei poemi.
The dissertation examines the relationship between the debate about magical and astrological themes – which developed after Marisilio Ficino translated the Corpus Hermeticum and some neoplatonic texts – and the contemporary chivalric literature written from authors of Este’s dukedom. After an introduction about magical and astrological practices held in Ferrara, mostly concerning people teaching astrology and astronomy at the Studio or operating occult arts at court, I consider Ficino’s translations and two older magic works (Picatrix and Clm 849, a necromancer manual kept in Munich), in order to determine the horizon in which the first poem (Boiardo’s Inamoramento de Orlando) is situated.
Afterwards I retrace the main steps of the debate, from the dispute about astrology reliability, started from Pico’s Disputationes adversus astrologiam divinatricem, to the doubts about magic effectiveness felt from the sceptics (like Pomponazzi), via the increased ecclesiastic intolerance versus occult arts – set off by the papal bull Summa desiderantes affectibus and the inquisitor manual Malleus maleficarum and resulted in the witch hunt –, ending with the mixed system, where occult arts are intertwined with other elements, as in Palingenio’s Zodiacus vitae and in Camillo’s Idea del theatre. In parallel I analyse the poems, in which I verify how the authors treat occult arts in relation to the debate. Studying Boiardo’s poem, Francesco Cieco’s Mambriano, Cassio da Narni’s La morte del Danese, Ariosto’s Orlando furioso, Cortese’s Il Selvaggio, Brusantini’s L’Angelica innamorata and Galluzzo’s Il valoroso Ruggiero allows me to determine which elements derive from magical-astrological treatises or from necromancer manual, broadening our knowledge of authors literary sources on the one hand, and to understand occult arts implication in the poems, on the other, considering that the connection with the tradition is not enough a motive.
Although the authors are not involved in the same way in the debate about occult arts, the main steps of its evolution reflect in their works, as a proof of the importance that magic had in Renaissance everyday life and culture. On the other hand magic is also one of the traditional and essential ingredient of chivalric literature; therefore the analysis could contribute in a better understanding of the poems, underlining the contacts between fictionality and reality, in order to complete the essays on narrative functions of occult arts.
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