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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09282011-154710


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
FIORENZA, GIULIA
URN
etd-09282011-154710
Titolo
Il donatore anziano nel trapianto di fegato.
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Filipponi, Franco
Parole chiave
  • donatore anziano
  • ECD
  • fegato
  • trapianto
Data inizio appello
18/10/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
18/10/2051
Riassunto
La scarsità di organi ha spinto alcuni Centri trapianti ad andare oltre le comuni restrizioni ai criteri di accettabilità d’organo creando la cosiddetta categoria degli extended criteria donor (ECD), una categoria di donatori le cui caratteristiche possono potenzialmente predisporre il ricevente ad un aumentato rischio - sia a breve che a lungo termine - di disfunzione d’organo e di trasmissione di malattie. L’età avanzata del donatore rappresenta uno dei principali fattori che influenzano l’outcome del trapianto epatico e che definiscono un donatore come ECD.
Questo studio si è focalizzato sulla analisi dei risultati del trapianto epatico in gruppi di riceventi suddivisi in base dell’età del donatore (includendo il più alto numero di donatori ultraottantenni mai riportato), verificando i fattori di rischio associati all’outcome del graft ed individuando l’evoluzione delle strategie per una corretta individuazione degli organi utilizzabili. Dallo studio emerge come, a fronte di un sempre maggior utilizzo di donatori ECD, l’adozione di rigorose politiche di selezione abbia permesso risultati ottimali in termini di sopravvivenza del graft e del paziente. L’analisi statistica delle variabili indipendenti correlate a donatore e ricevente ha verificato come esistano differenze statisticamente significative in termini di outcome nei riceventi HCV positivi utilizzando donatori ultraottantenni, suggerendo pertanto che una simile politica rigorosa debba essere applicata anche nel match donatore-ricevente.
In un periodo di estrema carenza di questa risorsa, il nostro studio ha dimostrato che una rigorosa selezione dei donatori ECD, abbinata ad una adeguata scelta del ricevente, permette di ottenere risultati non dissimili dai riceventi di graft ottimali. Si è inoltre dimostrata la sempre maggior importanza che l’impiego della biopsia sta assumendo come metodo di valutazione del graft, suggerendo che essa venga assunta come metodica routinaria al fine di ottenere una sempre migliore selezione del donatore.
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