Tesi etd-09282010-162940 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
GRIGOLINI, ALESSANDRO
URN
etd-09282010-162940
Titolo
Caratterizzazione del nodulo in fegato cirrotico mediante Risonanza Magnetica prima e dopo mezzo di contrasto intravascolare/epatobiliare.
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Bartolozzi, Carlo
Parole chiave
- cirrosi epatica
- mezzi di contrasto epatobiliari
- Risonanza Magnetica
- trapianto di fegato
Data inizio appello
19/10/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/10/2050
Riassunto
Allo stato dell’arte, la diagnosi di epatocarcinoma viene posta mediante l’impiego delle metodiche di imaging dinamico, quali ecografia, Tomografia computerizzata (TC) o Risonanza Magnetica (RM).
L’avvento dei mezzi di contrasto intravascolari/epatobiliari, utilizzati negli studi RM, ha permesso in questi ultimi anni di esplorare anche la funzionalità ed il grado di differenziazione degli epatociti. In particolare, infatti, a fianco di una valutazione di imaging dinamico, questi mezzi di contrasto rendono possibile la valutazione metabolica delle cellule epatocitarie.
Scopo del nostro studio identificare i pattern di intensità di segnale all’esame RM in condizioni basali e dopo somministrazione di mdc intravascolare-epatobiliare, delle nodularità rilevate nei fegati cirrotici dopo espianto e valutare il valore predittivo positivo (VPP) di ciascun pattern identificato e dell’associazione dei differenti pattern nella diagnosi di natura dei noduli.
Il nostro studio origina dalle osservazioni emerse dall’analisi di un database da noi formulato in cui sono stati inseriti i dati di 25 pazienti cirrotici sottoposti a trapianto ortotopico di fegato (TOF) tra Settembre 2008 e Agosto 2010.
L’analisi istologica ha individuato 71 nodularità, ponendo diagnosi di 33 epatocarcinomi, 20 noduli displasici di alto grado e 18 noduli displasici di basso grado. Tutti i pazienti erano stati sottoposti a esame di RM con mdc epatospecifico prima del trapianto. In base alla diagnosi istologica delle nodularità, gli esami RM sono stati revisionati da due medici radiologi in consensus. Per ogni nodularità evidenziata è stato analizzata l’intensità della stessa nelle sequenze basali T1 e T2 pesate e nelle fasi post contrastografiche, sia dello studio dinamico, sia in fase epatobiliare. Riguardo all'intensità di segnale delle nodularità nelle sequenze basali, sono stati identificati tre pattern, a, c e f. Alla valutazione dinamica, sono stati identificati 4 differenti pattern, A, B, C, D. Riguardo la fase epatobiliare, invece, sono state riscontrate tre differenti intensità di segnale delle nodularità.
In base ai dati emersi dal nostro studio, è emersa una relazione statisticamente significativa tra pattern post contrastografico, intensità di segnale in fase epatobiliare e natura delle lesioni. Inoltre, si è osservata una relazione significativa tra associazione dei differenti pattern nello studio dinamico, basale ed epatobiliare nella predizione di diagnosi di natura della lesione.
L’avvento dei mezzi di contrasto intravascolari/epatobiliari, utilizzati negli studi RM, ha permesso in questi ultimi anni di esplorare anche la funzionalità ed il grado di differenziazione degli epatociti. In particolare, infatti, a fianco di una valutazione di imaging dinamico, questi mezzi di contrasto rendono possibile la valutazione metabolica delle cellule epatocitarie.
Scopo del nostro studio identificare i pattern di intensità di segnale all’esame RM in condizioni basali e dopo somministrazione di mdc intravascolare-epatobiliare, delle nodularità rilevate nei fegati cirrotici dopo espianto e valutare il valore predittivo positivo (VPP) di ciascun pattern identificato e dell’associazione dei differenti pattern nella diagnosi di natura dei noduli.
Il nostro studio origina dalle osservazioni emerse dall’analisi di un database da noi formulato in cui sono stati inseriti i dati di 25 pazienti cirrotici sottoposti a trapianto ortotopico di fegato (TOF) tra Settembre 2008 e Agosto 2010.
L’analisi istologica ha individuato 71 nodularità, ponendo diagnosi di 33 epatocarcinomi, 20 noduli displasici di alto grado e 18 noduli displasici di basso grado. Tutti i pazienti erano stati sottoposti a esame di RM con mdc epatospecifico prima del trapianto. In base alla diagnosi istologica delle nodularità, gli esami RM sono stati revisionati da due medici radiologi in consensus. Per ogni nodularità evidenziata è stato analizzata l’intensità della stessa nelle sequenze basali T1 e T2 pesate e nelle fasi post contrastografiche, sia dello studio dinamico, sia in fase epatobiliare. Riguardo all'intensità di segnale delle nodularità nelle sequenze basali, sono stati identificati tre pattern, a, c e f. Alla valutazione dinamica, sono stati identificati 4 differenti pattern, A, B, C, D. Riguardo la fase epatobiliare, invece, sono state riscontrate tre differenti intensità di segnale delle nodularità.
In base ai dati emersi dal nostro studio, è emersa una relazione statisticamente significativa tra pattern post contrastografico, intensità di segnale in fase epatobiliare e natura delle lesioni. Inoltre, si è osservata una relazione significativa tra associazione dei differenti pattern nello studio dinamico, basale ed epatobiliare nella predizione di diagnosi di natura della lesione.
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