Tesi etd-09282009-164143 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
SIGHIERI, ELISA
URN
etd-09282009-164143
Titolo
Valutazione perfusionale della patologia focale epatica: esperienza preliminare con TC a 64 file di detettori
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Bartolozzi, Carlo
Parole chiave
- Nessuna parola chiave trovata
Data inizio appello
20/10/2009
Consultabilità
Completa
Riassunto
L'epatocarcinoma è una patologia che nel corso degli anni è stata indagata attraverso molteplici indagini di imaging.
Allo stato dell'arte le metodiche contrastografiche ultrasonografia ( US ), tomografia computerizzata ( TC ) e risonanza magnetica ( RM ) vengono utilizzate nella diagnosi precoce e nella stadiazione del tumore.
La TC, soprattutto con l'avvento dei macchinari multidetettori, ha sviluppato grande sensibilità e specificità, tenendo conto in particolare della caratterizzazione del circolo sanguigno.
L'HCC secondo le linee guida EASL viene diagnosticato con almeno due tecniche imaging consecutive che dimostrino la presenza di un nodulo di dimensioni maggiori di 2 cm ipervascolare in fase arteriosa.
La tomografia computerizzata rappresenta un esame di primaria importanza, difatti è in grado di determinare, subito dopo l'acquisizione, la natura neoplastica di una lesione focale epatica valutandone il pattern contrastografico. Nonostante la maggior parte degli HCC abbia un enanchement tipico e quindi specifico per tale patologia, il problema si pone nei riguardi di quella quota di HCC “atipici” e delle lesioni preneoplastiche ( in particolare noduli displastici di alto grado) parzialmente o non corrispondenti all'iperdensità in fase arteriosa e wash-out in fase porto-venosa e tardiva, a causa della iniziale ma non completa organizzazione strutturale tumorale ( aumento della vascolarizzazione arteriosa, riduzione dell'apporto sanguigno portale, neoangiogenesi e shunt artero-venosi ). La presenza di tali lesioni tumorali e preneoplastiche ha rappresentato un limite per la diagnosi precoce nei confronti dello studio strumentale TC fino all'avvento della TC 64 S nel 2004.Questa tecnologia permette di analizzare la lesione epatica attraverso un imaging dinamico confrontando i dati ottenuti con parenchima sano, nello stesso paziente, in linea con la fisiopatologia dell' HCC. I parametri calcolati in riferimento alla vascolarizzazione tumorale sono: il volume sanguigno ( BV ), il flusso sanguigno ( BF ), il tempo medio di transito ( MTT ), la frazione dell'arteria epatica ( HAF ) e la permeabiltà capillare ( PS ).
Lo scopo della tesi è validare l'utilità della misurazione dei dati sopradescritti in pazienti con lesioni focali epatiche che consentano di fare diagnosi precoci aumentando la sensibilità e la specificità dell'indagine ( riduzione dei falsi positivi e diagnosi in lesioni di dubbia natura ), tenendo conto del fatto che la differenza dei valori rispecchia le lesioni peculiari del microcircolo presenti nel tumore.
Il nostro studio nasce dalle osservazioni emerse dall'analisi di un database da noi formulato comprendente 12 pazienti con diagnosi di HCC.
Come atteso i valori di volume ematico ( BV ), flusso ematico (BF ), frazione dell'arteria epatica ( HAF ) e permeabilità capillare ( PS ) sono aumentati rispetto al parenchima sano, mentre il tempo medio di transito ( MTT ) è diminuito. Questo può indirizzare verso una diagnosi che si basa essenzialmente sul processo fisiopatologico caratteristico dell' HCC e quindi sul grado e sullo stadio della lesione in esame: il BV rappresenta la quota di sangue all'interno del tumore che nell' HCC (74.7 ± 46.5 ml/100g) risulta aumentata rispetto al parenchima (10.1 ± 5.7 ml/100g) (p<0.0001) per il fenomeno di neoangiogenesi e l' incrementato apporto arterioso di sangue; il BF risulta aumentato (780.6 ± 204.2 ml/min/100g) per l'incremento della componente vascolare rispetto al parenchima normale (148.9 ± 79.7ml/min/100g ) (Mann-Whitney test: p<0.0001); la HAF è aumentata (0.618 ± 0.165) rispetto al fegato sano (0.217 ± 0.108) (p=0.0002) poichè la vascolarizzazione dell'HCC deriva prevalentemente dall'arteria epatica; la PS è maggiore (37.98 ± 21.74 ml/100g/min) rispetto al parenchima sano (17.23 ± 17.45 ml/100g/min) (p=0.0143) poichè i nuovi vasi sanguigni risultano alterati nella loro struttura e favoriscono il passaggio di sostanze al loro esterno; infine l' MTT (4.29 ± 1.59 s) è diminuito rispetto al parenchima normale (7.83 ± 4.49) (p=0.0074) poichè la presenza di numerosi shunt artero-venosi comporta un rapido passsaggio del sangue attraverso il tumore determinando wash-out ben definito in fase porto-venosa e di equilibrio.
In base quindi ai dati emersi dal nostro studio l'HCC comporta, per i parametri sopra ricordati, un' alterazione altamente significativa rispetto al parenchima sano, e ciò conferma la natura tumorale della lesione epatica focale anche se mancano range di valori ben definiti di riferimento per ciascun paramentro; in ultima analisi pertanto il sospetto della lesione è dato dalla differenza di tali valori comparati tra lesione e parenchima normale nello stesso soggetto e non dal valore assoluto calcolato.
L'esame strumentale studiato ( TC 64 S ), oltre ad un valore diagnostico di malattia, comporta quindi la valutazione della stadiazione "microscopica" della lesione epatica focale permettendo quindi di anticipare gli opportuni interventi terapeutici.
Allo stato dell'arte le metodiche contrastografiche ultrasonografia ( US ), tomografia computerizzata ( TC ) e risonanza magnetica ( RM ) vengono utilizzate nella diagnosi precoce e nella stadiazione del tumore.
La TC, soprattutto con l'avvento dei macchinari multidetettori, ha sviluppato grande sensibilità e specificità, tenendo conto in particolare della caratterizzazione del circolo sanguigno.
L'HCC secondo le linee guida EASL viene diagnosticato con almeno due tecniche imaging consecutive che dimostrino la presenza di un nodulo di dimensioni maggiori di 2 cm ipervascolare in fase arteriosa.
La tomografia computerizzata rappresenta un esame di primaria importanza, difatti è in grado di determinare, subito dopo l'acquisizione, la natura neoplastica di una lesione focale epatica valutandone il pattern contrastografico. Nonostante la maggior parte degli HCC abbia un enanchement tipico e quindi specifico per tale patologia, il problema si pone nei riguardi di quella quota di HCC “atipici” e delle lesioni preneoplastiche ( in particolare noduli displastici di alto grado) parzialmente o non corrispondenti all'iperdensità in fase arteriosa e wash-out in fase porto-venosa e tardiva, a causa della iniziale ma non completa organizzazione strutturale tumorale ( aumento della vascolarizzazione arteriosa, riduzione dell'apporto sanguigno portale, neoangiogenesi e shunt artero-venosi ). La presenza di tali lesioni tumorali e preneoplastiche ha rappresentato un limite per la diagnosi precoce nei confronti dello studio strumentale TC fino all'avvento della TC 64 S nel 2004.Questa tecnologia permette di analizzare la lesione epatica attraverso un imaging dinamico confrontando i dati ottenuti con parenchima sano, nello stesso paziente, in linea con la fisiopatologia dell' HCC. I parametri calcolati in riferimento alla vascolarizzazione tumorale sono: il volume sanguigno ( BV ), il flusso sanguigno ( BF ), il tempo medio di transito ( MTT ), la frazione dell'arteria epatica ( HAF ) e la permeabiltà capillare ( PS ).
Lo scopo della tesi è validare l'utilità della misurazione dei dati sopradescritti in pazienti con lesioni focali epatiche che consentano di fare diagnosi precoci aumentando la sensibilità e la specificità dell'indagine ( riduzione dei falsi positivi e diagnosi in lesioni di dubbia natura ), tenendo conto del fatto che la differenza dei valori rispecchia le lesioni peculiari del microcircolo presenti nel tumore.
Il nostro studio nasce dalle osservazioni emerse dall'analisi di un database da noi formulato comprendente 12 pazienti con diagnosi di HCC.
Come atteso i valori di volume ematico ( BV ), flusso ematico (BF ), frazione dell'arteria epatica ( HAF ) e permeabilità capillare ( PS ) sono aumentati rispetto al parenchima sano, mentre il tempo medio di transito ( MTT ) è diminuito. Questo può indirizzare verso una diagnosi che si basa essenzialmente sul processo fisiopatologico caratteristico dell' HCC e quindi sul grado e sullo stadio della lesione in esame: il BV rappresenta la quota di sangue all'interno del tumore che nell' HCC (74.7 ± 46.5 ml/100g) risulta aumentata rispetto al parenchima (10.1 ± 5.7 ml/100g) (p<0.0001) per il fenomeno di neoangiogenesi e l' incrementato apporto arterioso di sangue; il BF risulta aumentato (780.6 ± 204.2 ml/min/100g) per l'incremento della componente vascolare rispetto al parenchima normale (148.9 ± 79.7ml/min/100g ) (Mann-Whitney test: p<0.0001); la HAF è aumentata (0.618 ± 0.165) rispetto al fegato sano (0.217 ± 0.108) (p=0.0002) poichè la vascolarizzazione dell'HCC deriva prevalentemente dall'arteria epatica; la PS è maggiore (37.98 ± 21.74 ml/100g/min) rispetto al parenchima sano (17.23 ± 17.45 ml/100g/min) (p=0.0143) poichè i nuovi vasi sanguigni risultano alterati nella loro struttura e favoriscono il passaggio di sostanze al loro esterno; infine l' MTT (4.29 ± 1.59 s) è diminuito rispetto al parenchima normale (7.83 ± 4.49) (p=0.0074) poichè la presenza di numerosi shunt artero-venosi comporta un rapido passsaggio del sangue attraverso il tumore determinando wash-out ben definito in fase porto-venosa e di equilibrio.
In base quindi ai dati emersi dal nostro studio l'HCC comporta, per i parametri sopra ricordati, un' alterazione altamente significativa rispetto al parenchima sano, e ciò conferma la natura tumorale della lesione epatica focale anche se mancano range di valori ben definiti di riferimento per ciascun paramentro; in ultima analisi pertanto il sospetto della lesione è dato dalla differenza di tali valori comparati tra lesione e parenchima normale nello stesso soggetto e non dal valore assoluto calcolato.
L'esame strumentale studiato ( TC 64 S ), oltre ad un valore diagnostico di malattia, comporta quindi la valutazione della stadiazione "microscopica" della lesione epatica focale permettendo quindi di anticipare gli opportuni interventi terapeutici.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
tesidefi...e2009.pdf | 1.30 Mb |
Contatta l’autore |