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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09272020-143649


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GHILARDI, ALICE
URN
etd-09272020-143649
Titolo
Il Welfare Aziendale: caratteristiche, criticità e il caso di Sofidel S.p.A.
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
COMUNICAZIONE D'IMPRESA E POLITICA DELLE RISORSE UMANE
Relatori
relatore Prof. Giannini, Marco
Parole chiave
  • benefit
  • benessere
  • criticità
  • lavoratori
  • normativa
  • welfare
  • welfare aziendale
Data inizio appello
26/10/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
26/10/2090
Riassunto
Oggetto di questo studio è il tema del “Welfare Aziendale”.
Nel fornire informazioni specifiche e “tecniche” in merito al tema affrontato, obiettivo di questa analisi è soprattutto quello di cercare di presentare una visione generale, che possa far includere all’interno di un’indagine di questo tipo considerazioni che vadano oltre i meri tecnicismi – spingendosi in qualche modo ad una riflessione universale del tema trattato, in relazione ad aspetti storici ed ideologici che hanno visto e caratterizzato lo sviluppo e l’affermarsi del welfare aziendale.
Come viene ribadito più volte all’interno della trattazione del tema, è fondamentale tenere sempre a mente da un lato la cornice storica e ideologica nella quale il welfare aziendale si sviluppa, e dall’altro i rapporti di influenza reciproca derivati dall’interconnessione degli elementi inseriti in questo quadro generale: non sarà possibile, infatti, avere un’idea completa del tema che prenderemo sotto esame, se esso verrà considerato come una realtà distinta e distaccata dall’ambiente e dalle strutture nelle quali invece si inserisce, interagendo con rapporti dialettici con gli altri fattori presenti.
Nel primo capitolo, il welfare aziendale viene inquadrato all’interno del contesto storico-sociale nel quale è nato e si è sviluppato: la nostra trattazione inzia dunque analizzando i punti principali del “Welfare State” e dello sviluppo delle dinamiche economico-sociali del secolo scorso, fino ad arrivare ai giorni nostri.
Successivamente, viene presentato il tema del “Welfare Aziendale” – strettamente legato alla crisi economico-politica che ha visto protagonista il Welfare State negli ultimi decenni del Novecento.
In seguito, viene analizzata la normativa italiana che – ad oggi – regola il welfare aziendale, inquadrandolo come l’insieme di tutte quelle iniziative e piani messi in atto dal datore di lavoro al fine di migliorare il benessere del lavoratore dipendente.
Nel secondo capitolo andiamo a vedere quali sono i soggetti che entrano in gioco quando si parla di welfare aziendale: viene fatto riferimento anche a tutta una serie di elementi terzi che vengono inclusi nelle logiche di questo nuovo strumento innovativo. Viene illustrato dunque quali sono i numerosi vantaggi di cui ogni soggetto può beneficiare grazie al suo coinvolgimento in questo processo di “nuovo welfare”.
Nel terzo capitolo, invece, vengono analizzate più nel dettaglio le categorie di benefit che possono essere offerte al lavoratore dipendente tramite piani di welfare aziendale - seguendo sempre la normativa della quale sono riportati i riferimenti.
Successivamente, nel quarto capitolo, viene presa in esame l’azienda Sofidel S.p.A., azienda lucchese leader nel suo settore, che nel 2018 ha deciso di introdurre all’interno della propria organizzazione un piano di welfare aziendale: vengono analizzate dunque le modalità di accesso al piano e i risultati che questo sistema ha portato dal 2018 ad oggi.
Infine, nel quinto capitolo, andiamo ad indicare quali sono le possibili criticità o svantaggi dei sistemi di welfare aziendale, così da proporre spunti di riflessione per eventuali considerazioni in merito a miglioramenti o modifiche da effettuare all’interno di questa tipologia di progetto aziendale.


Come conclusione della nostra analisi, saremo in grado di affermare che il welfare aziendale rappresenti uno strumento molto importante e potenzialmente molto potente per garantire uno stato di benessere sociale ai lavoratori, ma è tuttavia uno strumento in qualche modo “delicato”, poiché va a toccare dinamiche sociali e ideologiche intrinseche nella realtà odierna; anche se apparentemente si presenta come uno mezzo in qualche modo “tecnico” e “sterile”, nasconde nella sua struttura sostanziale dei connotati che vanno a influenzare anche la sua struttura formale – e, di conseguenza, le dinamiche del sistema con cui si interfaccia.
È quindi uno strumento che senza ombra di dubbio merita essere oggetto di studio e di applicazione all’interno di quelle realtà in cui è possibile un suo sviluppo; i vantaggi che offre hanno portato a un miglioramento del benessere dei lavoratori – e questo, al di là di tante considerazioni, è e deve rimanere l’obiettivo principale.
Ma, seppur continuando una sua utilizzazione, è necessario riuscire a tenere a mente la distinzione tra la sfera pubblica e privata – in modo tale che i servizi garantiti dalla prima non vengano meno poiché “adagiati” sulla seconda. La demarcazione tra le due differenti tipologie deve quindi rimanere essenziale, soprattutto agli occhi delle istituzioni, per fare in modo che il welfare aziendale diventi non un sostituto del welfare pubblico, ma uno strumento che si pone come valore aggiunto ad esso.

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