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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09272018-234037


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
PARDINI, GIULIA
URN
etd-09272018-234037
Titolo
L'ecografia nell'ambulatorio pancreas per il follow-up delle neoplasie cistiche: una valida alternativa alla RMN?
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Marchi, Santino
correlatore Dott. Gambaccini, Dario
Parole chiave
  • ecografia
  • IPMN
  • neoplasie cistiche
  • pancreas
Data inizio appello
16/10/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
16/10/2088
Riassunto
Le neoplasie cistiche del pancreas costituiscono un gruppo eterogeneo di patologie che differiscono tra loro non solo per le caratteristiche di imaging, ma anche per la presentazione clinica, il comportamento biologico, il pattern di crescita ed il rischio di malignità. Una precisa caratterizzazione e corretta diagnosi della lesione cistica è necessaria per ottenere un’accurata stratificazione del rischio di degenerazione neoplastica, per definire il trattamento opportuno e per stabilire la strategia di follow-up.
L’obiettivo primario consiste nell’individuare e rimuovere queste lesioni che presentano un’elevata tendenza evolutiva maligna, dal momento che il carcinoma pancreatico presenta prognosi infausta in tutti gli stadi.
Le linee guida, oltre agli aspetti che riguardano la sintomatologia riferita dai pazienti, si basano prevalentemente sull’imaging, affidato spesso ad indagini come la TC e la Risonanza Magnetica che, sebbene accurate, non sono completamente accessibili e si associano ad elevati costi.
Lo scopo dello studio è stato quello di definire l’accuratezza diagnostica dell’ecografia transaddominale nella valutazione delle neoplasie cistiche pancreatiche, considerando la Risonanza Magnetica il gold standard. Come obiettivo secondario, nello stesso gruppo di pazienti, è stata valutata con apposito score la qualità della visione ecografica del pancreas e delle strutture limitrofe.
Nel periodo tra gennaio 2018 e settembre 2018 sono state prese in esame 51 lesioni cistiche pancreatiche, presenti in 35 pazienti in follow up da oltre 6 mesi per neoplasia cistica presso l’ambulatorio gastroenterologico dedicato alla patologia pancreatica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana. I pazienti presi in esame, esclusi quelli con sintomatologia allarmante o chiare indicazioni chirurgiche, afferivano all’ambulatorio in seguito alla diagnosi di cisti pancreatica accertata mediante esame RMN o TC addome.
Per ogni paziente, prima della visione del referto e delle immagini RMN al medico specialista è stato chiesto di compilare un questionario sulla valutazione della qualità dell’immagine ecografica per le diverse aree del pancreas e la visibilità del dotto di Wirsung. Inoltre, per ciascuna cisti pancreatica oggetto di studio sono state registrate la sede, le dimensioni, le caratteristiche morfologiche. Infine, veniva richiesto allo specialista di esprimere un giudizio sulla probabile natura e sull’evolutività rispetto alle precedenti valutazioni. I dati registrati sono stati successivamente confrontati con i rispettivi ottenuti dagli esami di Risonanza Magnetica.
Questo studio dimostra che nell’ambito di lesioni cistiche già note, riscontrate ad esame RMN e visualizzabili anche in ecografia transaddominale, quest’ultima non si discosta significativamente dalla valutazione alla risonanza magnetica per quanto riguarda le caratteristiche generali. Un’attenzione particolare deve essere posta, invece, al giudizio sulla comunicazione con il Wirsung della cisti pancreatica.
In conclusione, in pazienti con buona finestra US e con neoplasie cistiche pancreatiche prive di criteri chirurgici assoluti o relativi, l’ecografia addominale potrebbe essere una valida alternativa alla risonanza magnetica, per ridurre il numero di esami di secondo livello e i costi di sorveglianza. La sicurezza a lungo termine di questo approccio dovrebbe essere però convalidata su coorti di pazienti più ampie e ad un intervallo di follow-up più lungo.
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