Tesi etd-09272018-190321 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
LOPES, MARIARITA
URN
etd-09272018-190321
Titolo
Nutrizione iodica e funzione tiroidea in gravidanza: studio prospettico sugli effetti materni e neonatali in un'ampia coorte di donne residenti in Toscana
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Tonacchera, Massimo
correlatore Gianetti, Elena
correlatore Gianetti, Elena
Parole chiave
- gravidanza
- ioduria
- tiroide
Data inizio appello
16/10/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
Introduzione: Gli ormoni tiroidei sono fondamentali per lo sviluppo fisico e neurologico del feto. La gravidanza modifica la funzione tiroidea e determina un aumento della richiesta di iodio.
Scopo dello studio: Valutare gli effetti materni e neonatali della nutrizione iodica e della funzione tiroidea, in donne gravide residenti in Toscana, area a moderata carenza iodica.
Soggetti, materiali e metodi: Sono state studiate prospetticamente 1120 gravidanze consecutive. Alla 10ª, 15ª, 20ª, 25ª e 35ª settimana di gestazione e a 3-6 mesi dopo il parto sono stati valutati: TSH, FT4, FT3, anticorpi anti-tiroide, ioduria (IU), volume tiroideo. Ad ogni controllo sono stati inoltre raccolti dati relativi al peso materno e all’eventuale supplementazione iodica e al termine della gravidanza l’età gestazionale, l’indice di Apgar e i parametri antropometrici neonatali.
Risultati: Delle donne incluse nello studio, alla prima valutazione 592 (52.9%) non erano a conoscenza di avere alcuna patologia tiroidea, 341 (30.4%) sapevano di essere affette da tiroidite cronica autoimmune (TCA), 111 (9.9%) da una patologia nodulare, 44 (3.9%) da morbo di Basedow (MB) e 16 (1.4%) da carcinoma tiroideo. Inoltre, 16 (1.4%) donne erano affette da altre forme di ipotiroidismo. Dopo la nostra valutazione, delle 592 donne anamnesticamente sane, solo 349 (59.0%) non risultavano effettivamente affette da patologia tiroidea, mentre 180 (30.4%) presentavano TCA, 61 (10.3%) patologia nodulare, 1 (0.2%) MB e 1 (0.2%) carcinoma tiroideo.
Nel primo trimestre di gravidanza, il 25.1% non assumeva nessuna supplementazione iodica (N), il 33.0% usava solo sale iodato (S), il 18.1% solamente multivitaminici (M) e il 23.8% entrambi (E). Alla valutazione del terzo trimestre, il 5.0% non assumeva nessuna supplementazione iodica (N), il 15.9% usava solo sale iodato (S), il 13.6% solamente multivitaminici (M) e il 65.5% entrambi (E). Le gravide che assumevano una supplementazione di iodio avevano maggiori valori di ioduria. Tuttavia, la mediana della IU sia nel primo che nel terzo trimestre risultava essere bassa in tutti i gruppi, raggiungendo valori quasi sufficienti solo nel gruppo E.
Nelle donne gravide senza evidenza di patologia tiroidea è stata dimostrata una correlazione diretta significativa tra i valori di IU e quelli di FT4 nel terzo trimestre. In particolare, una diminuzione dei valori circolanti di FT4 (ipotiroxinemia) era presente nell’8.8% delle donne al primo trimestre e nel 9.9% al terzo trimestre.
Il volume tiroideo aumentava durante il corso della gravidanza per poi regredire dopo il parto.
Infine, è stata trovata una correlazione significativa diretta dei i valori di TSH del terzo trimestre sia con l’entità dell’aumento del peso materno durante la gravidanza che con la lunghezza neonatale, mentre i valori di TSH nel primo trimestre correlavano direttamente e significativamente con l’età gestazionale.
Conclusioni: In quasi la metà delle donne che non riferivano alcuna patologia tiroidea all’inizio della gravidanza è stata successivamente diagnosticata una tireopatia, suggerendo l’utilità di uno screening universale.
Nonostante un’adeguata supplementazione iodica, la mediana della IU non risultava adeguata in nessuna valutazione, avvicinandosi all’intervallo desiderato soltanto nel caso della doppia supplementazione, il che potrebbe essere dovuto alla brevità del periodo di somministrazione, suggerendo che la supplementazione iodica dovrebbe essere intrapresa non solo durante tutta la gravidanza e l’allattamento, ma fin da prima del concepimento. Questo assume ancora maggiore importanza dal momento che i valori di FT4 nel terzo trimestre correlavano direttamente e significativamente con i valori di IU, implicando un potenziale ruolo nella ipotiroxinemia, condizione che è stata in passato correlata con le abilità cognitive di neonati e bambini. La funzione tiroidea sembra infine influenzare anche l’aumento ponderale materno, la lunghezza neonatale e l’età gestazionale, sottolineando ancora l’importanza di regolari controlli dal concepimento al parto.
Scopo dello studio: Valutare gli effetti materni e neonatali della nutrizione iodica e della funzione tiroidea, in donne gravide residenti in Toscana, area a moderata carenza iodica.
Soggetti, materiali e metodi: Sono state studiate prospetticamente 1120 gravidanze consecutive. Alla 10ª, 15ª, 20ª, 25ª e 35ª settimana di gestazione e a 3-6 mesi dopo il parto sono stati valutati: TSH, FT4, FT3, anticorpi anti-tiroide, ioduria (IU), volume tiroideo. Ad ogni controllo sono stati inoltre raccolti dati relativi al peso materno e all’eventuale supplementazione iodica e al termine della gravidanza l’età gestazionale, l’indice di Apgar e i parametri antropometrici neonatali.
Risultati: Delle donne incluse nello studio, alla prima valutazione 592 (52.9%) non erano a conoscenza di avere alcuna patologia tiroidea, 341 (30.4%) sapevano di essere affette da tiroidite cronica autoimmune (TCA), 111 (9.9%) da una patologia nodulare, 44 (3.9%) da morbo di Basedow (MB) e 16 (1.4%) da carcinoma tiroideo. Inoltre, 16 (1.4%) donne erano affette da altre forme di ipotiroidismo. Dopo la nostra valutazione, delle 592 donne anamnesticamente sane, solo 349 (59.0%) non risultavano effettivamente affette da patologia tiroidea, mentre 180 (30.4%) presentavano TCA, 61 (10.3%) patologia nodulare, 1 (0.2%) MB e 1 (0.2%) carcinoma tiroideo.
Nel primo trimestre di gravidanza, il 25.1% non assumeva nessuna supplementazione iodica (N), il 33.0% usava solo sale iodato (S), il 18.1% solamente multivitaminici (M) e il 23.8% entrambi (E). Alla valutazione del terzo trimestre, il 5.0% non assumeva nessuna supplementazione iodica (N), il 15.9% usava solo sale iodato (S), il 13.6% solamente multivitaminici (M) e il 65.5% entrambi (E). Le gravide che assumevano una supplementazione di iodio avevano maggiori valori di ioduria. Tuttavia, la mediana della IU sia nel primo che nel terzo trimestre risultava essere bassa in tutti i gruppi, raggiungendo valori quasi sufficienti solo nel gruppo E.
Nelle donne gravide senza evidenza di patologia tiroidea è stata dimostrata una correlazione diretta significativa tra i valori di IU e quelli di FT4 nel terzo trimestre. In particolare, una diminuzione dei valori circolanti di FT4 (ipotiroxinemia) era presente nell’8.8% delle donne al primo trimestre e nel 9.9% al terzo trimestre.
Il volume tiroideo aumentava durante il corso della gravidanza per poi regredire dopo il parto.
Infine, è stata trovata una correlazione significativa diretta dei i valori di TSH del terzo trimestre sia con l’entità dell’aumento del peso materno durante la gravidanza che con la lunghezza neonatale, mentre i valori di TSH nel primo trimestre correlavano direttamente e significativamente con l’età gestazionale.
Conclusioni: In quasi la metà delle donne che non riferivano alcuna patologia tiroidea all’inizio della gravidanza è stata successivamente diagnosticata una tireopatia, suggerendo l’utilità di uno screening universale.
Nonostante un’adeguata supplementazione iodica, la mediana della IU non risultava adeguata in nessuna valutazione, avvicinandosi all’intervallo desiderato soltanto nel caso della doppia supplementazione, il che potrebbe essere dovuto alla brevità del periodo di somministrazione, suggerendo che la supplementazione iodica dovrebbe essere intrapresa non solo durante tutta la gravidanza e l’allattamento, ma fin da prima del concepimento. Questo assume ancora maggiore importanza dal momento che i valori di FT4 nel terzo trimestre correlavano direttamente e significativamente con i valori di IU, implicando un potenziale ruolo nella ipotiroxinemia, condizione che è stata in passato correlata con le abilità cognitive di neonati e bambini. La funzione tiroidea sembra infine influenzare anche l’aumento ponderale materno, la lunghezza neonatale e l’età gestazionale, sottolineando ancora l’importanza di regolari controlli dal concepimento al parto.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
Tesi_di_...a_def.pdf | 953.59 Kb |
Contatta l’autore |