Tesi etd-09272018-143002 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
FALCONE, FRANCESCA
URN
etd-09272018-143002
Titolo
ADHD nell’adulto: caratteristiche cliniche e comorbidità con disturbi dello spettro bipolare e da uso di sostanze
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Perugi, Giulio
Parole chiave
- ADHD
Data inizio appello
16/10/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
16/10/2088
Riassunto
Il Disturbo da Deficit d’Attenzione/Iperattività (ADHD) è un disturbo del neurosviluppo ad esordio infantile, caratterizzato da sintomi pervasivi e invalidanti di disattenzione, iperattività ed impulsività. In base al profilo sintomatologico viene classificato in tre forme: con disattenzione predominante, con impulsività/iperattività predominante, forma mista. Tale disturbo, diagnosticato o meno al tempo di comparsa, può persistere in età adulta, con caratteristiche disattentive più accentuate rispetto all’iperattività/impulsività, e con una presentazione più complessa ed eterogenea legata alla presenza di numerose “comorbidità” ad esso associate. I disturbi affettivi (d’ansia e dell’umore) ed il disturbo da uso di sostanze sono comorbidità molto comuni. Lo scopo principale dello studio è quello di descrivere le caratteristiche demografiche e cliniche dei pazienti con ADHD diagnosticati per la prima volta in età adulta, mentre l’obiettivo secondario è quello di identificare le caratteristiche epidemiologiche, cliniche e familiari associate con lo sviluppo di comorbidità con disturbo bipolare e disturbi da uso di sostanze e valutare i possibili predittori clinici di comorbidità con questi ultimi due disturbi.
La diagnosi di ADHD dei soggetti del nostro campione è stata confermata utilizzando la scala DIVA 2.0. L’integrazione con la SCID-5 ha permesso invece la valutazione di tutti gli altri disturbi psichiatrici in comorbidità, secondo il DSM-5. Altre scale di valutazione utilizzate sono state: la CGI, la BPRS, l’HSRS (HCL-32), la briefTEMPS-M, la RIPoSt, la BIS-11, l’AQ-753, l’ASRS-v 11, la DERS, la CAARS, e la FAST.
I pazienti con ADHD e disturbo bipolare erano più spesso femmine, con minore compromissione in ambito scolastico; con maggiore probabilità hanno ricevuto una pregressa terapia psichiatrica e hanno subito un maggior numero di ricoveri in psichiatria. L’avere livelli elevati di istruzione, o un disturbo da tic o borderline in comorbidità sono i fattori risultati in grado di predire la presenza di comorbidità con disturbo dello spettro bipolare. D’altra parte, il numero di bocciature più alto, la presenza di precedenti penali, la comorbidità con il disturbo di personalità borderline, e i punteggi elevati nelle scale che valutano l’impulsività sono le variabili predittive della comorbidità con disturbo da uso di sostanze.
In conclusione, il nostro studio conferma che disturbo bipolare e disturbo da uso di sostanze sono spesso associati all’ADHD in età adulta, complicando il decorso e la prognosi di quest’ultimo. I due disturbi sembrano associarsi a caratteristiche cliniche predittive differenti. Sono comunque necessari studi prospettici longitudinali su casistiche più ampie per definire con maggiore precisione la relazione tra ADHD in età adulta e le sue comorbidità, inclusi i possibili mediatori psicologici, biologici e clinici.
La diagnosi di ADHD dei soggetti del nostro campione è stata confermata utilizzando la scala DIVA 2.0. L’integrazione con la SCID-5 ha permesso invece la valutazione di tutti gli altri disturbi psichiatrici in comorbidità, secondo il DSM-5. Altre scale di valutazione utilizzate sono state: la CGI, la BPRS, l’HSRS (HCL-32), la briefTEMPS-M, la RIPoSt, la BIS-11, l’AQ-753, l’ASRS-v 11, la DERS, la CAARS, e la FAST.
I pazienti con ADHD e disturbo bipolare erano più spesso femmine, con minore compromissione in ambito scolastico; con maggiore probabilità hanno ricevuto una pregressa terapia psichiatrica e hanno subito un maggior numero di ricoveri in psichiatria. L’avere livelli elevati di istruzione, o un disturbo da tic o borderline in comorbidità sono i fattori risultati in grado di predire la presenza di comorbidità con disturbo dello spettro bipolare. D’altra parte, il numero di bocciature più alto, la presenza di precedenti penali, la comorbidità con il disturbo di personalità borderline, e i punteggi elevati nelle scale che valutano l’impulsività sono le variabili predittive della comorbidità con disturbo da uso di sostanze.
In conclusione, il nostro studio conferma che disturbo bipolare e disturbo da uso di sostanze sono spesso associati all’ADHD in età adulta, complicando il decorso e la prognosi di quest’ultimo. I due disturbi sembrano associarsi a caratteristiche cliniche predittive differenti. Sono comunque necessari studi prospettici longitudinali su casistiche più ampie per definire con maggiore precisione la relazione tra ADHD in età adulta e le sue comorbidità, inclusi i possibili mediatori psicologici, biologici e clinici.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
Tesi non consultabile. |