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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09272018-093029


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MORGAN, ROBIN
URN
etd-09272018-093029
Titolo
Caratterizzazione morfologica e genetica di alcuni genotipi di farro dicocco
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
PRODUZIONI AGROALIMENTARI E GESTIONE DEGLI AGROECOSISTEMI
Relatori
relatore Prof. Mazzoncini, Marco
correlatore Prof. Benedettelli, Stefano
Parole chiave
  • farro
  • miglioramento genetico evolutivo
  • popolazione
  • pre-breeding
  • selezione genotipi
Data inizio appello
15/10/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/10/2088
Riassunto
La seguente tesi tratterà il processo di pre-breeding utile alla costituzione di una popolazione evolutiva di farro dicocco (Triticum turgidum subsp. dicoccum).

Il farro ha rappresentato una coltura di fondamentale importanza nelle prime fasi dello sviluppo dell’agricoltura, tuttavia a seguito della diffusione di cereali “svestiti” e più produttivi la sua coltivazione è stata progressivamente abbandonata rimanendo presente solamente in aree isolate e dalle condizioni climatiche limitanti. La rusticità rappresenta una delle principali caratteristiche agronomiche di questa specie. Tale elemento unito alla presenza di una sempre maggiore sensibilità ai temi dell’impatto ambientale ed all’apprezzamento delle sue qualità organolettiche e nutrizionali hanno determinato lo sviluppo di nuove iniziative coinvolgenti tutta la filiera del farro. Negli ultimi decenni sono stati infatti avviati programmi di miglioramento genetico, consorzi di produttori e nuovi processi di trasformazione che hanno permesso di diversificare l’offerta di prodotti a base di farro.

Il metodo del miglioramento genetico evolutivo è stato scelto in quanto si ritiene, al momento, il più idoneo a fornire risposte alle problematiche poste da sistemi low-input (es. gestione flora spontanea, variabilità delle condizioni atmosferiche). Tale approccio si fonda sull’utilizzo della diversità prodotta dall’incrocio di linee omozigoti, segreganti nella generazione F2, sottoposte inizialmente, fino alla generazione F3, alla sola selezione naturale poi coadiuvata da quella artificiale. La popolazione stabile, F6-F7, presenterà adattamento alle condizioni ambientali in cui si è evoluta ed un elevato grado di diversità residua utile alla compensazione dei danni derivanti da fattori biotici ed abiotici da un’annata agraria all’altra.
La scelta dei genotipi parentali riveste in quest’ambito un ruolo di primaria importanza. Essa determina il livello di diversità presente all’interno della popolazione e specialmente le caratteristiche agronomiche e qualitative della stessa. Al fine di massimizzare la risposta agli stress ambientali senza provocare uno scadimento dei risultati produttivi, i parentali saranno caratterizzati dal possedere tratti agronomico-qualitativi omogenei, in quanto strettamente legati alla destinazione d’uso della granella ed agli interventi colturali, e contemporaneamente la massima distanza genetica possibile.

In questa tesi sono stati presi in considerazione 22 genotipi di farro dicocco, di cui 20 estratti da popolazioni di aree appenniniche e 2 varietà iscritte al registro nazionale, caratterizzati, secondo il principio appena delineato, mediante prova di campo ed analisi con marcatori molecolari a singolo polimorfismo nucleotidico. Combinando, mediante strumenti statistici, i dati relativi alle caratteristiche morfologiche rilevate (altezza delle piante, produzione per pianta, sviluppo fenologico, numero culmi accestimento,.) con quelli forniti dall’analisi della diversità genetica è stato possibile evidenziare l’esistenza di gruppi fenotipicamente omogenei ma geneticamente eterogenei, in cui scegliere i parentali per la futura popolazione evolutiva.

L’approccio di pre-breeding qui considerato necessita della corrispondente verifica mediante realizzazione di popolazioni in accordo con il principio adottato, omogeneità morfologica ed eterogeneità genetica, ed in disaccordo con lo stesso. Dai risultati di queste sarà possibile validare o meno il principio descritto in questa tesi.
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