Tesi etd-09272017-161824 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
BUCCHERI, ALESSANDRO
URN
etd-09272017-161824
Titolo
Penser les hommes a travers les plantes : images vegetales de l'humain en Grèce ancienne (VIIIe - Ve siècles avant notre ère)
Settore scientifico disciplinare
L-FIL-LET/05
Corso di studi
SCIENZE DELL'ANTICHITA' E ARCHEOLOGIA
Relatori
tutor Prof. Bettini, Maurizio
tutor Prof.ssa Ildefonse, Frédérique
tutor Prof.ssa Ildefonse, Frédérique
Parole chiave
- ancient Greek poetry
- body
- botanical metaphors
- cognitive metaphor theory
- corpo
- kinship
- metafora cognitiva
- metafore botaniche
- parentela
- poesia arcaica
- poesia arcaica
- poesia classica
Data inizio appello
12/10/2017
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/10/2087
Riassunto
As anthropologists, philosophers and linguists have nowadays largely recognized, metaphors are not simply rhetorical embellishments, but a basic mechanism of human thought. Focusing on botanical metaphors occurring in Greek poetry composed between the 8th and the 5th centuries BCE, this dissertation aims to show how knowledge relative to the world of plants was used to understand, conceptualize and represent different aspects of human life. Botanical metaphors are pervasive in archaic and classical poetry. My work locates them against a wider background, comprising other kinds of texts (mainly, philosophy and medicine), myths, and, to a lesser degree, religious representations and practices. Therefore, botanical metaphors appear to be integral to a widespread network of cognitive schemata, sanctioned and transmitted by linguistic practice, and used by Greeks speakers to construct their understanding of (some aspect of) human life. As this thesis demonstrates, plants offered convenient models to reason about the functioning of the body and its internal humors as well as the ways in which physical appearance may reveal moral or divine qualities. Botanical knowledge was used to understand human passions, inborn qualities, kinship ties and civic identities. The overall aim of my dissertation is to offer an “emic” depiction of those domains: that is, a description grounded in Greek speakers’ own conceptual schemata.
Studiosi provenienti da discipline diverse – studi classici, antropologia, filosofia e linguistica, per citare i principali contributi – sono oggi d’accordo nel riconoscere alle metafore un valore cognitivo: lungi dall’essere solo abbellimenti retorici, le metafore sono un vero e proprio meccanismo del pensiero. Il presente lavoro mette in luce ed analizza una rete di metafore botaniche, diffuse nei testi poetici composti tra l’ottavo e il quinto secolo a.C., al fine di mostrare che questo sistema metaforico partecipa alla comprensione, alla concettualizzazione e alla rappresentazione differenti aspetti del sé sociale e personale umano.
Le metafore botaniche, infatti, sono spesso usate, nei testi oggetto di analisi, per costruire un’immagine del funzionamento del corpo umano e dei meccanismi umorali che, secondo le rappresentazioni greche, ne regolano i processi; esse contribuiscono poi a pensare l’aspetto visibile del sé, i valori morali che questo veicola, lo splendore associato alla giovinezza e alla charis. Le metafore botaniche permettono inoltre di fornire una particolare rappresentazione dei rapporti di parentela e, in particolare, del rapporto di filiazione che insiste sull’aspetto della continuità generazionale e “naturalizza” i dettami culturali che riguardano la somiglianza tra la prole e il genitore. Le metafore studiate permettono infine di pensare l’identità civica e, in particolar modo, il rapporto tra una sua comunità e il territorio che essa occupa.
Se le metafore botaniche sono pervasive nei testi dell’età arcaica e della prima età classica, degli schemi di pensiero simili, che associano aspetti della vita vegetale ad aspetti della vita umana, sono presenti in altre tipologie testuali (filosofia e medicina) e costruiscono l’armatura concettuale di miti e di rappresentazioni e pratiche religiose. Il confronto tra questi ambiti del pensiero e le metafore botaniche contenute nei testi poetici di età arcaica e classica permette di iscrivere le metafore studiate all’interno di schemi culturali condivisi, sanzionati e trasmessi dalla pratica linguistica, che utilizzano il mondo delle piante per comprendere gli aspetti della vita umana sopracitati.
Studiosi provenienti da discipline diverse – studi classici, antropologia, filosofia e linguistica, per citare i principali contributi – sono oggi d’accordo nel riconoscere alle metafore un valore cognitivo: lungi dall’essere solo abbellimenti retorici, le metafore sono un vero e proprio meccanismo del pensiero. Il presente lavoro mette in luce ed analizza una rete di metafore botaniche, diffuse nei testi poetici composti tra l’ottavo e il quinto secolo a.C., al fine di mostrare che questo sistema metaforico partecipa alla comprensione, alla concettualizzazione e alla rappresentazione differenti aspetti del sé sociale e personale umano.
Le metafore botaniche, infatti, sono spesso usate, nei testi oggetto di analisi, per costruire un’immagine del funzionamento del corpo umano e dei meccanismi umorali che, secondo le rappresentazioni greche, ne regolano i processi; esse contribuiscono poi a pensare l’aspetto visibile del sé, i valori morali che questo veicola, lo splendore associato alla giovinezza e alla charis. Le metafore botaniche permettono inoltre di fornire una particolare rappresentazione dei rapporti di parentela e, in particolare, del rapporto di filiazione che insiste sull’aspetto della continuità generazionale e “naturalizza” i dettami culturali che riguardano la somiglianza tra la prole e il genitore. Le metafore studiate permettono infine di pensare l’identità civica e, in particolar modo, il rapporto tra una sua comunità e il territorio che essa occupa.
Se le metafore botaniche sono pervasive nei testi dell’età arcaica e della prima età classica, degli schemi di pensiero simili, che associano aspetti della vita vegetale ad aspetti della vita umana, sono presenti in altre tipologie testuali (filosofia e medicina) e costruiscono l’armatura concettuale di miti e di rappresentazioni e pratiche religiose. Il confronto tra questi ambiti del pensiero e le metafore botaniche contenute nei testi poetici di età arcaica e classica permette di iscrivere le metafore studiate all’interno di schemi culturali condivisi, sanzionati e trasmessi dalla pratica linguistica, che utilizzano il mondo delle piante per comprendere gli aspetti della vita umana sopracitati.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
La tesi non è consultabile. |