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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09272016-212316


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
COLOMBINI, PAOLA
URN
etd-09272016-212316
Titolo
MALFUNZIONAMENTO DI ELETTROCATETERI DA DEFIBRILLAZIONE: RISULTATI A LUNGO TERMINE DEL TRATTAMENTO MEDIANTE ESTRAZIONE E CONTESTUALE REIMPIANTO.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Dott.ssa Bongiorni, Maria Grazia
Parole chiave
  • coil
  • defibrillatore cardiaco impiantabile
  • dislocazione
  • elettrocateteri
Data inizio appello
25/10/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Con l’aumento delle indicazioni all’impianto di defibrillatori cardiaci impiantabili (ICD), che hanno ampiamente dimostrato l’aumento della sopravvivenza in determinate popolazioni, si sta assistendo ad un numero sempre crescente di impianti di device.
Questo ha portato, oltre ai benefici clinici, all’insorgenza ed incremento di problematiche legate ad infezione e malfunzionamento.
Mentre è ben stabilito dalle linee guida internazionali il trattamento in caso di infezione (rimozione transvenosa, terapia antibiotica e reimpianto dilazionato), rimane ancora aperto un acceso dibattito su quale sia il miglior approccio circa la gestione degli elettrocateteri malfunzionanti, superflui e non più in uso. Infatti in caso di ICD malfunzionante non è ancora nota la migliore strategia terapeutica da eseguire tra “aggiunta di elettrocatetere”, con quindi abbandono di catetere malfunzionante, o “espianto seguito da reimpianto di nuovo elettrocatetere”.
Lo scopo di questo studio è quindi quello di valutare la fattibilità e l’outcome della procedura di estrazione e reimpianto dell’elettrocatetere da defibrillazione in pazienti con malfunzionamento di ICD.
A tal proposito sono stati arruolati 143 pazienti portatori di un elettrocatetere malfunzionante che sono stati sottoposti a procedura di espianto con contestuale reimpianto di nuovo elettrocatetere; i soggetti sono poi stati seguiti in un follow-up di 37 mesi (± 24-60).
Durante lo studio non sono state registrate morti intraprocedurali mentre al follow-up sono state rilevate 10 morti di cui però solo 1 attribuibile a morte cardiaca improvvisa.
Nel 98,7% dei casi è stata possibile la rimozione completa dell’elettrocatetere e la procedura ha evidenziato uno 0% di complicanze maggiori. In 15 casi è stata richiesta una procedura di nuova estrazione attribuibile in 6 soggetti ad infezione e in 9 pazienti a dislocazione.
Questo lavoro tende quindi a dimostrare che la procedura di estrazione e reimpianto di elettrocatetere è un’opzione terapeutica sicura, se eseguita in centri ad alto volume e da mani esperte.
Anche se, rispetto alla scelta terapeutica dell’abbandono in sede dell’elettrocatetere può evidenziare un marginale, se non trascurabile, aumento di rischio in termini di morbidità intraprocedurale, la procedura di estrazione dà ottimi risultati a lungo termine evitando le gravi complicanze che invece possono essere riscontrate nell’abbandono dell’elettrocatetere soprattutto in soggetti giovani portatori di più di un elettrocatetere.
La scelta terapeutica dell’abbandono dell’elettrocatetere malfunzionante è quindi da riservare a quei casi particolari in cui o non viene garantita una procedura eseguita da mani esperte o in presenza di soggetti portatori di importanti compromissioni fisiche e/o psichiche.
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