Tesi etd-09272016-173616 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
BICCHIELLI, VERONICA
URN
etd-09272016-173616
Titolo
PROGETTAZIONE E SINTESI DI ANALOGHI STRUTTURALI DELLE VINIFERINE
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
CHIMICA E TECNOLOGIA FARMACEUTICHE
Relatori
relatore Prof.ssa La Motta, Concettina
relatore Dott. Coviello, Vito
relatore Dott. Quattrini, Luca
relatore Dott. Coviello, Vito
relatore Dott. Quattrini, Luca
Parole chiave
- analoghi strutturali delle viniferine
- progettazione e sintesi chimica
- δ-viniferina
- ε-viniferina
Data inizio appello
13/10/2016
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/10/2086
Riassunto
Le viniferine, composti polifenolici e dimeri del resveratrolo, sono prodotte come metaboliti secondari in più di 33 famiglie di piante, principalmente dalla famiglia delle Vitaceae (1). Il resveratrolo, una volta sintetizzato nella pianta, va incontro a modificazioni strutturali per mezzo di perossidasi, che lo portano ad oligomerizzare; i suoi dimeri sono i composti oggi più studiati.
I chimici farmaceutici hanno infatti posto l’attenzione soprattutto sulla ε- e δ-viniferina che, in studi recenti, hanno mostrato una più marcata attività antinfiammatoria ed antiossidante rispetto al loro monomero (2). L’azione antinfiammatoria è dovuta alla capacità di regolare alcuni mediatori infiammatori, quali ad esempio, COX, LOX e NO (3, 4, 5), mentre l’attività antiossidante è dovuta alla loro capacità di intercettare la catena di ossidazione dei radicali liberi, essendo in grado di cedere radicali idrogeno dando origine a radicali stabili (6).
Le viniferine, come tutti i composti naturali, presentano numerosi limiti di impiego come farmaci; per questo, contestualmente all’idea di bioispirazione, le viniferine, non sono state più considerate come prodotto ultimo da sintetizzare, ma sono state prese come fonte di ispirazione per l’ottenimento di nuovi analoghi sintetici più efficaci, così da renderle utili nel trattamento dell’infiammazione e di patologie ad essa correlate (7, 8).
Da questo presupposto, e aggiungendo che non sono ancora chiari né il target biologico né il meccanismo d’azione con cui vanno ad agire questi composti, il mio lavoro di tesi è stato basato sulla progettazione e sulla sintesi di bioisosteri della ε- e δ-viniferina, che mimino le caratteristiche strutturali dei composti naturali e che siano possibilmente più affini al target cellulare, andando ad aumentare quindi le loro proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. A tale scopo abbiamo cambiato il nucleo eterociclico centrale 2,3-diidrobenzofurano, dei composti naturali, con il nucleo imidazo[1,2-a]piridinico, sostituendo tale anello in posizione 2, 3, 5, 6 e 7 con sostituenti analoghi a quelli presenti nella molecola naturale.
I chimici farmaceutici hanno infatti posto l’attenzione soprattutto sulla ε- e δ-viniferina che, in studi recenti, hanno mostrato una più marcata attività antinfiammatoria ed antiossidante rispetto al loro monomero (2). L’azione antinfiammatoria è dovuta alla capacità di regolare alcuni mediatori infiammatori, quali ad esempio, COX, LOX e NO (3, 4, 5), mentre l’attività antiossidante è dovuta alla loro capacità di intercettare la catena di ossidazione dei radicali liberi, essendo in grado di cedere radicali idrogeno dando origine a radicali stabili (6).
Le viniferine, come tutti i composti naturali, presentano numerosi limiti di impiego come farmaci; per questo, contestualmente all’idea di bioispirazione, le viniferine, non sono state più considerate come prodotto ultimo da sintetizzare, ma sono state prese come fonte di ispirazione per l’ottenimento di nuovi analoghi sintetici più efficaci, così da renderle utili nel trattamento dell’infiammazione e di patologie ad essa correlate (7, 8).
Da questo presupposto, e aggiungendo che non sono ancora chiari né il target biologico né il meccanismo d’azione con cui vanno ad agire questi composti, il mio lavoro di tesi è stato basato sulla progettazione e sulla sintesi di bioisosteri della ε- e δ-viniferina, che mimino le caratteristiche strutturali dei composti naturali e che siano possibilmente più affini al target cellulare, andando ad aumentare quindi le loro proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. A tale scopo abbiamo cambiato il nucleo eterociclico centrale 2,3-diidrobenzofurano, dei composti naturali, con il nucleo imidazo[1,2-a]piridinico, sostituendo tale anello in posizione 2, 3, 5, 6 e 7 con sostituenti analoghi a quelli presenti nella molecola naturale.
File
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Tesi non consultabile. |