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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09272013-125848


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
DEPAULIS, VITTORIO
URN
etd-09272013-125848
Titolo
COMPRESSIONI SEVERE DEL NERVO MEDIANO AL CARPO: UTILIZZO DEI FATTORI DI CRESCITA (PRP) IN ASSOCIAZIONE AL TRATTAMENTO CHIRURGICO
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Siciliano, Gabriele
Parole chiave
  • nervo mediano
  • fattori di crescita
  • compressione
Data inizio appello
15/10/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
La Sindrome del Tunnel Carpale (STC) è la malattia da compressione nervosa più frequente, causata dalla compressione del nervo mediano a livello del canale carpale. Colpisce prevalentemente il sesso femminile, nel quale si manifesta generalmente dopo i 50 anni (al pari dei soggetti di sesso maschile) ed è legata soprattutto a fattori di rischio di tipo lavorativo.
Clinicamente nelle fasi iniziali si manifesta con parestesie e scosse, le parestesie in particolare possono essere evocate anche attraverso la percussione a livello del tunnel carpale, segno questo detto di Tinel. Altri segni e sintomi importanti sono il segno di Phalen, ovvero la comparsa di parestesie in seguito al mantenimento del polso in flessione forzata per 60 secondi, la mancata abduzione palmare del pollice e l’ipotrofia dell’eminenza tenar.
L’esame strumentale più efficace per far diagnosi di certezza è l’Elettromiografia, ovvero la stimolazione elettrica del nervo mediano atta a valutare la risposta di parametri quali la Velocità di conduzione nervosa sensitiva, che spesso risulta inevocabile e le Ampiezze dei Potenziali d’azione, sia sensitivi che motori.
Il trattamento può essere di due tipi: conservativo e chirurgico. Il primo è indicato nelle forme lievi, mentre il secondo nelle forme gravi-moderate. Nel nostro studio sono stati reclutati 17 pazienti affetti da STC suddivisi in due gruppi di 7 e 10 soggetti ciascuno e sottoposti ad intervento chirurgico, eseguito ambulatorialmente, in anestesia locale e con ischemia di tutto l’arto. Una mini incisione ha permesso l’accesso al legamento trasverso del carpo che è stato accuratamente sezionato sia prossimalmente che distalmente. Al primo gruppo di pazienti è stato quindi applicato, direttamente a contatto col nervo, un dischetto costituito da fattori di crescita (il PRP ovvero Platelet-Rich Plasma) ricavato da centrifugazione di sangue autologo, che a 30 giorni dall’operazione ha fornito una differenza di risposte in positivo, sia cliniche che elettromiografiche, statisticamente significative rispetto al secondo gruppo di pazienti trattato, invece, tramite la sola decompressione chirurgica.
In conclusione tale studio si propone di sostenere l’utilità dei fattori di crescita nel recupero post-chirurgico della STC e nella rigenerazione nervosa che raramente avviene completamente in pazienti con compressione severa che si sottopongono all’intervento chirurgico convenzionale.
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