logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09272010-150639


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
MENDOLIA, IRENE
URN
etd-09272010-150639
Titolo
Analisi dell'indice di frastagliatura del tratto di costa compreso tra Punta Mesco e Punta Lina ( Riviera Ligure di Levante) in relazione alle sue caratteristiche morfologiche.
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE GEOLOGICHE
Relatori
relatore Prof.ssa Pappalardo, Marta
Parole chiave
  • GIS
  • indice di frastagliatura
  • morfologia costiera
  • carta geomorfologica. Riviera Ligure di Levante
Data inizio appello
22/10/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
22/10/2050
Riassunto
RIASSUNTO
TESI DI LAUREA



La presente tesi consiste in uno studio geomorfologico di un’area lungo la Riviera Ligure di Levante in Provincia della Spezia situata nel Parco Nazionale delle Cinque Terre.
In particolare lo studio riguarda la caratterizzazione morfometrica della costa tramite l’indice di frastagliatura usufruendo delle potenzialità offerte dai Sistemi Informativi Geografici .
Il risultato è stato poi confrontato con l’assetto geologico dell’area e con il clima meteo marino che domina questo tratto di litorale ma soprattutto è stato messo in relazione con le singole morfologie rilevate nell’area di studio, che sono il risultato di diverse forze litoranee.
Questo approccio ci ha consentito di formulare un’interpretazione che contribuisce a comprendere l’evoluzione morfologica della costa oggetto di tesi.
L’indice di frastagliatura infatti permette di definire l’andamento di un tratto di litorale e di valutarne la situazione evolutiva. Infatti secondo alcuni autori i litorali che si contraddistinguono per valori bassi di tali indici sono in sostanziale equilibrio con le attuali condizioni meteo marine e le caratteristiche litologiche dei corpi rocciosi presenti lungo il tratto di costa, mentre i tratti costieri che presentano valori elevati indicano le condizioni di disequilibrio.
Per poter effettuare questa correlazione lo studio ha richiesto la redazione di una carta geomorfologica compilata a seguito della visione di foto aeree in scala 1:100.000 e da rilevamento sul terreno.
Per la stesura della carta geomorfologica ho utilizzato le linee guide della carta geomorfologica d’Italia alla scala 1:50.000 proposte dal Gruppo Nazionale di Geografia Fisica e Geomorfologia.
Successivamente dopo aver analizzato e descritto ogni morfologia presente nell’area mi sono determinata l’indice di frastagliatura della costa avvalendomi dell’utilizzo di due programmi di elaborazione dati digitali Autocad 2004 e il GIS ArcView (ESRI)
Lo scopo dell’analisi morfometrica dell’indice di frastagliatura è quello di ottenere dati sintetici che permettano rapidi confronti fra fattori diversi che influenzano un litorale.
Le coste infatti non sono forme conservative del paesaggio ma mutano nel tempo e attraverso l’If si riesce a descrivere la loro linea di cambiamento e delineare una probabile evoluzione del litorale, potendo così anche stabilire lo stato dei fenomeni e studiare le situazioni di pericolosità.
L’Indice di Frastagliatura viene calcolato tramite il rapporto fra lo sviluppo lineare della linea di riva (L) e la lunghezza in linea d’aria (D) del tratto di costa considerato (If = L/D).
Tratti di litorale rettilineo vengono espressi da un valore di If prossimo all’unità; mentre al crescere delle irregolarità aumenta progressivamente il valore di tale indice.
Per calcolare l’If è stato necessario suddividere questa polilinea in tratti discreti individuati dai punti che sottendono una distanza D impostata. In principio ho utilizzato una serie di valori da D = 25 a D = 500 m ogni 25 m, per un totale di venti valori di D. L’analisi di varianza e autocorrelazione dei dati ottenuti ha permesso di stabilire quali valori di distanza in linea d’aria D meglio rappresentano i valori di Indice di Frastagliatura. In questo modo sono state individuate tre classi, ovvero la classe D = 50 , D = 250 e D = 500. Sono stati infatti presi in esame, al fine di interpretare i risultati, quei valori di D caratterizzati da una combinazione di bassa autocorrelazione ed alta varianza di If
Correlando questi risultati con la dinamica evolutiva del litorale, in conclusione si sono riscontrate aree soggette a deposizione e aree soggette a forte erosione in cui uno delle principali cause è risultato il fattore meteo-marino.
Il moto ondoso infatti in quest’area infatti induce una deriva litoranea verso E con venti di libeccio che oltre ad essere i più intensi , sono quelli che generano maggiori episodi di moto ondoso: e quindi sono i principali responsabili dell’erosione e del trasporto costiero
Si nota infatti un’area di deposizione lungo il tratto di costa esposto a SW la cui sedimentazione è anche incrementata dagli apporti torrentizi mentre si ha erosione lungo il tratto di costa esposto a SE dove l’azione del mare di libeccio è efficace anche su litologie più compatte a causa della presenza di linee di debolezza presenti come fratture o i sistemi di faglie e nonostante gli apporti provenienti dai torrenti che sfociano in quel tratto di costa.


File