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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09272010-102207


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
GAMBACCINI, LISA
URN
etd-09272010-102207
Titolo
Valore predittivo della vasodilatazione endotelio-dipendente nel microcircolo del paziente iperteso.
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Taddei, Stefano
Parole chiave
  • Framingham
  • acetilcolina
  • disfunzione endoteliale
Data inizio appello
19/10/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/10/2050
Riassunto
L’endotelio svolge un ruolo primario di regolazione autocrino/paracrina del tono e della struttura vascolare attraverso la secrezione di varie sostanze. Il principale mediatore della funzione endoteliale è l’ossido nitrico (NO) che oltre ad essere un potente vasodilatatore, è un antiaggregante piastrinico, un inibitore della proliferazione e migrazione delle cellule muscolari lisce, dell’adesione dei monociti, dell’espressione delle molecole di adesione e della sintesi di endotelina-1. I fattori di rischio cardiovascolare, essenzialmente attraverso la produzione di stress ossidativo, determinano una ridotta biodisponibilità di NO. In questo modo si realizza la “disfunzione endoteliale” caratterizzata non solo da una diminuita vasodiltazione endotelio-dipendente, ma anche da una ridotta capacità, da parte dell’endotelio, di proteggere il vaso dallo sviluppo-progressione delle lesioni aterotrombotiche e conseguentemente delle patologie cardiovascolari. E’ già stato documentato come nei pazienti con malattia coronarica documentata ed ad elevato rischio cardiovascolare, la disfunzione endoteliale, sia a livello coronarico che nel macro- o microcircolo periferico, rappresenti un fattore prognostico indipendente di eventi cardiovascolari. Lo scopo di questa tesi è stato quello di verificare se, anche in una popolazione con rischio cardiovascolare medio-basso, valutato tramite il Framingham Risk Score, la presenza di disfunzione endoteliale nel microcircolo del’avambraccio fosse predittiva per eventi cardiovascolari maggiori. Sono quindi stati reclutati pazienti con almeno un fattore di rischio cardiovascolare, principalmente l’ipertensione, nei quali è stata misurata la vasodilatazione endotelio-dipendente indotta dall'acetilcolina nel microcircolo periferico tramite la metodica dell’avambraccio isolato e perfuso. Gli eventi cardiovascolari maggiori e la mortalità cardiaca sono stati registrati in un periodo di osservazione di 15 anni. Analizzando i risultati in accordo con la suddivisione in quartili di risposta all'acetilcolina, le curve di sopravvivenza (Figura 9) mostrano un trend verso una maggiore incidenza di eventi cardiovascolari maggiori nei pazienti del 1° quartile rispetto a quelli degli altri quartili. Quindi i risultati del nostro studio, seppur ottenuti in una casistica limitata di pazienti, suggeriscono che anche in una popolazione a rischio intermedio la presenza di una ridotta risposta vasodilatante all’acetilcolina possa essere considerata come indicatore per il successivo sviluppo di complicanze. Riscontrare una ridotta risposta vasodilatante endotelio-dipendente in soggetti a basso rischio potrebbe rappresentare, quindi, un’indicazione per attuare strategie terapeutiche più precoci e con farmaci specifici, non solo per il controllo dei fattori di rischio, ma anche per migliorare la ridotta funzione endoteliale, nell’ottica di impedire la progressione del danno endoteliale che prelude alle complicanze cardiovascolari acute e croniche.

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