Tesi etd-09262020-173833 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
PULICE, GABRIELE
URN
etd-09262020-173833
Titolo
PUBBLICO MINISTERO E CRITERI DI PRIORITÀ NELL'ESERCIZIO DELL'AZIONE PENALE: IL DIBATTITO E LE PROSPETTIVE
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Dal Canto, Francesco
Parole chiave
- azione penale
- criteri di priorità
- Pubblico Ministero
Data inizio appello
20/10/2020
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Alla base di questo lavoro vi è lo studio e l’analisi della figura del pubblico ministero e della sua attività nel nostro quadro ordinamentale, ponendo uno sguardo alla sua evoluzione storica, ad alcune esperienze europee, oltre che alle raccomandazioni provenienti dall’Unione Europea e ai progetti di cooperazione giudiziaria.
In particolare si pone l’attenzione sull’azione penale e sul suo esercizio, vedremo come la formula “lapidaria” dettata dall’art. 112 della nostra Costituzione mostra poi nella prassi un quadro variegato che pone numerosi spunti di riflessione, a partire dai c.d. criteri di priorità e dalle esigenze sulla base delle quali sono stati elaborati e sul dibattito che su essi si è successivamente aperto (e che è tutt’ora in corso).
Le motivazioni che mi hanno spinto ad approfondire tale tema muovono dall’interesse nei confronti dell’ordinamento giudiziario, nato qualche anno fa con i primi studi di diritto costituzionale e approfondito grazie al corso tenuto dal Prof. Dal Canto; e dall’interesse per l’attività condotta dal pubblico ministero, dalle sue modalità di esercizio e dal dibattito che spesso ha suscitato anche nell’opinione pubblica.
L’obiettivo di questa tesi di laurea è quello di fornire un quadro completo dello stato delle cose oggi, rispetto agli interrogativi che vengono posti sull’esercizio obbligatorio dell’azione penale e sull’elaborazione dei criteri di priorità, analizzando teoria e prassi e cercando di capire come la seconda si innesti sulla prima. Importante sarà anche guardare ad altre esperienze europee, la prospettiva comparatistica ci aiuterà a mettere meglio a fuoco qual è la nostra dimensione oggi e quale potrebbe essere domani, se si decidesse di approvare alcune radicali riforme dell’ordinamento.
La tesi è elaborata in tre capitoli principali: nel primo capitolo viene fornito uno studio storico, dal fascismo ad oggi, sulla configurazione ordinamentale del pubblico ministero.
Il secondo capitolo si concentra sullo studio dell’art. 112 Cost., partendo dalla configurazione costituzionale del pubblico ministero e dal dibattito che l’ha caratterizzata; passando per lo studio teorico e pratico dell’esercizio dell’azione penale, approfondendo i criteri di priorità e riflettendo sulla discrezionalità.
Il terzo capitolo, in ottica comparatistica guarda a tre esperienze: quella francese, quella spagnola e quella portoghese. E approfondisce le raccomandazioni provenienti dall’Unione Europea sulla figura del pm, guardando anche ad alcuni organi di cooperazione giudiziaria da questa messi in campo.
In ultimo si prospetteranno delle conclusioni sul tema.
In particolare si pone l’attenzione sull’azione penale e sul suo esercizio, vedremo come la formula “lapidaria” dettata dall’art. 112 della nostra Costituzione mostra poi nella prassi un quadro variegato che pone numerosi spunti di riflessione, a partire dai c.d. criteri di priorità e dalle esigenze sulla base delle quali sono stati elaborati e sul dibattito che su essi si è successivamente aperto (e che è tutt’ora in corso).
Le motivazioni che mi hanno spinto ad approfondire tale tema muovono dall’interesse nei confronti dell’ordinamento giudiziario, nato qualche anno fa con i primi studi di diritto costituzionale e approfondito grazie al corso tenuto dal Prof. Dal Canto; e dall’interesse per l’attività condotta dal pubblico ministero, dalle sue modalità di esercizio e dal dibattito che spesso ha suscitato anche nell’opinione pubblica.
L’obiettivo di questa tesi di laurea è quello di fornire un quadro completo dello stato delle cose oggi, rispetto agli interrogativi che vengono posti sull’esercizio obbligatorio dell’azione penale e sull’elaborazione dei criteri di priorità, analizzando teoria e prassi e cercando di capire come la seconda si innesti sulla prima. Importante sarà anche guardare ad altre esperienze europee, la prospettiva comparatistica ci aiuterà a mettere meglio a fuoco qual è la nostra dimensione oggi e quale potrebbe essere domani, se si decidesse di approvare alcune radicali riforme dell’ordinamento.
La tesi è elaborata in tre capitoli principali: nel primo capitolo viene fornito uno studio storico, dal fascismo ad oggi, sulla configurazione ordinamentale del pubblico ministero.
Il secondo capitolo si concentra sullo studio dell’art. 112 Cost., partendo dalla configurazione costituzionale del pubblico ministero e dal dibattito che l’ha caratterizzata; passando per lo studio teorico e pratico dell’esercizio dell’azione penale, approfondendo i criteri di priorità e riflettendo sulla discrezionalità.
Il terzo capitolo, in ottica comparatistica guarda a tre esperienze: quella francese, quella spagnola e quella portoghese. E approfondisce le raccomandazioni provenienti dall’Unione Europea sulla figura del pm, guardando anche ad alcuni organi di cooperazione giudiziaria da questa messi in campo.
In ultimo si prospetteranno delle conclusioni sul tema.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
Tesi non consultabile. |