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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09262018-171640


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
BORTOLUSSI, CHIARA
URN
etd-09262018-171640
Titolo
Indagini molecolari su CAdV-1 in tre popolazioni europee di volpe rossa (Vulpes vulpes)
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof. Mazzei, Maurizio
relatore Dott. Forzan, Mario
controrelatore Prof.ssa Bandecchi, Patrizia
Parole chiave
  • CAdV-1
  • infectious canine hepatitis (ICH)
  • PCR
  • phylogenesis
  • red fox
Data inizio appello
26/10/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
26/10/2088
Riassunto
Riassunto
L'Adenovirus canino di tipo I (CAdV-1) è l'agente eziologico dell'epatite infettiva canina, patologia a volte fatale, nel cane domestico (Canis lupus familiaris). La circolazione virale è stata descritta in diverse specie carnivore in libertà e in cattività incluse nelle famiglie Canidae, Ursidae e Mustelidae causando infezioni subcliniche o sporadici episodi epizootici. In questo studio, condotto mediante tecniche molecolari, è stata in primis investigata la presenza del virus all'interno di tre popolazioni europee di volpe rossa (Vulpes vulpes). Nello specifico, si tratta di soggetti provenienti da Italia, Regno Unito e Germania. Delle 93 volpi esaminate 19 sono risultate positive, rispettivamente 10 (23.25%)volpi italiane, 8 (36.36%) volpi inglesi e una (3.57%) volpe tedesca. Lo studio ha compreso anche la ricerca di adenovirus canino di tipo 2, patogeno in prevalenza di tipo respiratorio, ma senza individuare alcun campione positivo. Le analisi sulle sequenze ottenute hanno confermato la positività a CAdV-1 e successive analisi filogenetiche sono state intraprese per identificare eventuali mutazioni all'interno del genoma virale, comparando le sequenze geniche ottenute con gli studi di Walker et al., (2016), Balboni et al., (2012) e Dowgier et al (2018). L'osservazione di alcune modificazioni genomiche ha portato a discutere il ruolo che i canidi selvatici hanno in quanto potenziali reservoir per la trasmissione del virus a specie suscettibili, in particolare il cane. La confermata presenza del virus CAdV-1 nelle popolazioni di volpi analizzate nella nostra ricerca, ha dimostrato l'aspetto endemico che tale patologia sta assumendo in Regno Unito e Italia. Tale riscontro può rappresentare una possibile fonte di infezione per altri animali selvatici nonché domestici, oltre a enfatizzare il ruolodella volpe rossa come serbatoio di CAdV-1 in questi territori.
Parole chiave: CAdV-1, epatite infettiva canina, volpe rossa, PCR, filogenesi

Abstract
Canine adenovirus type I (CAdV-1) is the etiological agent of infectious canine hepatitis, a frequently fatal disease which primarily affects the domestic dog (Canis lupus familiaris). The viral circulation has been described in either wild species, including families of Canidae, Ursidae and Mustelidae, causing subclinical infections or sporadic epizootic infections. In this study, based on molecular techniques, the CAdV-1 viral genome was detected within three European foxes populations from Italy, United Kingdom and Germany. 19 of 93 samples resulted positive, in particular 10 (23.25%) in Italian foxes, 8 (36.36%) in UK foxes and only one fox (3.57%) in the German ones. The study was also extended to the detection of canine adenovirus type 2 (CAdV-2), a primarily respiratory pathogen, without including any positive sample. Once samples positivity was confirmed by sequence analysis, a phylogenetic study was conducted in order to examine potentials changes in the viral genome, comparing the sequences obtained in this survey with other sequences obtained from previous research of Walker et al., (2016), Balboni et al., (2012) and Dowgier et al (2018). The observation of such genetic mutations in CAdV-1 genome led to examine the role of wild canids as reservoir for the potential transmission of the virus to susceptible species, particularly the dog. The confirmed presence of CAdV-1 within the English and Italian red foxes analysed in this study, showed the growing endemic aspect of this disease in UK and Italy. The evidence of such infection can represent a problem for both domestic and wild animals, emphasizing the role of the red fox as reservoir of CAdV-1 in the spread within these territories.
Key words: CAdV-1, infectious canine hepatitis (ICH), red fox, PCR, phylogenesis
File