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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09262013-234200


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
POLLINA, VITO
URN
etd-09262013-234200
Titolo
Il monitoraggio della portata cardiaca in terapia intensiva: confronto tra tecniche .
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Giunta, Francesco
Parole chiave
  • cardiac output
  • pulse contour analysis
  • monitoraggio emodinamico
Data inizio appello
15/10/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il monitoraggio emodinamico oggi gioca un ruolo importante nella gestione del paziente ricoverato in terapia intensiva.
Consiste nella rilevazione seriata dei diversi parametri emodinamici, dati che, opportunamente elaborati, consentono un' approfondita analisi della funzione cardiocircolatoria, finalizzata ad un esatto programma diagnostico e terapeutico.
In Terapia Intensiva la valutazione dello stato emodinamico può essere utile per valutare lo stato della volemia e la sua relazione con la funzione cardiaca; la qualità dell’ attivita’ contrattile del cuore e della performance circolatoria; la bontà della perfusione d’organo, in particolare per gli organi "nobili" (cuore, cervello, reni) e per lo splancnico.
Nel monitoraggio emodinamico abbiamo preso in considerazione la misurazione della portata cardiaca (CO) che è stata a lungo considerata essenziale per la valutazione e l'orientamento delle decisioni terapeutiche nei pazienti critici, fornendo una indicazione indiretta del trasporto sistemico di ossigeno e della perfusione tissutale globale.
Tra le metodiche invasive la termodiluizione intermittente con caterere polmonare (PAC), è ampiamente considerata il metodo standard di riferimento.
Tuttavia metodiche meno-invasive si stanno affacciando alla ribalta.
Scopo del nostro studio è il confronto tra due metodiche differenti per la valutazione della Portata Cardiaca in terapia intensiva l’ecocardiografia transtoracica che la metodica del PCM (Pulse Contour method ) PRAM (Pressure Recording Analyting Method).
A tal fine si è cercato di individuare l’accuratezza della metodica PRAM rispetto all’ecocardiografia trans toracica nel monitoraggio del Cardiac Output.
Sono stati osservati 10 pazienti ricoverati presso l’U. O. IV Anestesia e Rianimazione Universitaria dell’Azienda Ospedaliera Pisana, sottoposti a monitoraggio post operatorio dopo chirurgia bariatrica. All’ingresso in reparto tutti i pazienti sono stati sottoposti a monitoraggio mediante PRAM e sottoposti , dopo consenso informato ,ad ecocardografia trans toracica.
Di questi pazienti è stato studiato lo Stroke Volume e il Cardiac output.
I parametri analizzati ottenuti con le due tecniche sono quindi stati posti a confronto. L’analisi statistica, che ha utilizzato il metodo Bland-Altman eseguita sui risultati ottenuti circa la misurazione del CO e dello SV ha dimostrato che le due metodiche forniscono risultati congruenti.
L'ecografia si dimostra una tecnica diagnostica piuttosto versatile, ben tollerata, non invasiva, di rapida esecuzione e dai costi contenuti, tuttavia presenta delle limitazioni di attendibilità imputabili alle caratteristiche del soggetto che deve sottoporsi all'esame nonché alle capacita’ dell'operatore. Inoltre la metodica non consente una valutazione continua.
La metodica PRAM si dimostra scarsamente invasiva in quanto richiede solamente l’introduzione di un catetere arterioso, non necessita di calibrazione, è facile da utilizzare, non è operatore-dipendente. Quindi fornisce informazioni utili per la comprensione dello stato emodinamico del paziente in terapia intensiva consentendo un’analisi rapida e continua.
I risultati ottenuti nel nostro studio, sebbene necessitino di ulteriori conferme su un numero maggiore di pazienti, dimostrano in modo chiaro come PRAM possa essere uno strumento utile nel monitoraggio continuo della portata cardiaca.

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