Tesi etd-09262013-114017 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
BAGGIANI, GIOIA
URN
etd-09262013-114017
Titolo
IL FUNZIONAMENTO PREMORBOSO COME MARKER FENOTIPICO SPECIFICO ALL'INTERNO DELLA DIMENSIONE PSICOTICA
Confronto in un campione di soggetti bipolari e dello spettro schizofrenico.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Dell'Osso, Liliana
Parole chiave
- bipolar disorder
- disturbo bipolare
- DSM-5
- funzionamento premorboso
- PAS
- premorbid adjustment
- psicosi
- psychosis
- schizofrenia
- schizophrenia
Data inizio appello
15/10/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
La psicosi, come dimensione transnosografica, accomuna molte patologie psichiatriche al momento ancora distinte in categorie discrete secondo le classificazioni categoriali internazionali (DSM-V, ICD-10). Nello specifico, l'evidenza clinica conferma frequenti overlap sintomatologici soprattutto tra le due grandi categorie diagnostiche: i disturbi dell'umore e disturbi dello spettro schizofrenico.
OBIETTIVI: verificare se il funzionamento premorboso (FPB) può essere considerato un fenotipo distintivo tra soggetti bipolari con sintomi psicotici e soggetti appartenenti allo spettro schizofrenico.
MATERIALI E METODI: Abbiamo reclutato 123 soggetti, di cui 53 affetti da disturbi dello spettro schizofrenico (SZ), 28 affetti da disturbo bipolare (DB), e 42 controlli sani (CS), formulando la diagnosi con la versione italiana della SCID-I secondo i criteri del DSM-IV-TR.
L’adattamento premorboso nell’infanzia (fino a 11 anni) e nella prima adolescenza (12-16 anni) è stato valutato retrospettivamente con la scala per l’adattamento premorboso (PAS). Abbiamo studiato le differenze tra i punteggi ottenuti dai tre gruppi nella PAS globale, nei singoli elementi della PAS (socievolezza e ritiro, relazioni con i coetanei, rendimento scolastico, adattamento scolastico, e relazioni socio-sessuali), e nelle sotto-scale di età e di domini funzionali (sociale e scolastico) tramite un’analisi della covarianza (ANCOVA), usando la scolarità, il titolo di studio e lo status socio-economico (SES) come covariate. Abbiamo inoltre determinato le caratteristiche longitudinali dell’adattamento premorboso, confrontando tramite ANCOVA i cambiamenti nei punteggi PAS tra l’infanzia e l’adolescenza. Per i confronti post-hoc è stata utilizzata la correzione di Bonferroni.
RISULTATI: Sia durante l’infanzia che durante la prima adolescenza, i pazienti schizofrenici mostrano adattamento peggiore dei pazienti bipolari (p<0.01) e dei controlli sani (p<0.01), sia globalmente che nei singoli domini. Al contrario, i pazienti bipolari non sono significativamente differenti per adattamento premorboso dai controlli sani. SZ e DB mostrano un declino simile nell’adattamento globale dall’infanzia all’adolescenza, mentre nel gruppo di controllo si osserva un lieve miglioramento. Tuttavia, queste differenze non raggiungono la significatività statistica.
DISCUSSIONE: I risultati suggeriscono che, in accordo con l’ipotesi della schizofrenia come malattia del neurosviluppo, l’adattamento premorboso sia un tratto che distingue i pazienti schizofrenici dai pazienti affetti da disturbo bipolare con sintomi psicotici. Inoltre, il fatto che pazienti DB e controlli riportino punteggi PAS sovrapponibili, corrobora l’ipotesi che la schizofrenia ed il disturbo bipolare, pur condividendo alcune dimensioni sintomatologiche, siano il risultato di percorsi eziopatogenetici distinti.
OBIETTIVI: verificare se il funzionamento premorboso (FPB) può essere considerato un fenotipo distintivo tra soggetti bipolari con sintomi psicotici e soggetti appartenenti allo spettro schizofrenico.
MATERIALI E METODI: Abbiamo reclutato 123 soggetti, di cui 53 affetti da disturbi dello spettro schizofrenico (SZ), 28 affetti da disturbo bipolare (DB), e 42 controlli sani (CS), formulando la diagnosi con la versione italiana della SCID-I secondo i criteri del DSM-IV-TR.
L’adattamento premorboso nell’infanzia (fino a 11 anni) e nella prima adolescenza (12-16 anni) è stato valutato retrospettivamente con la scala per l’adattamento premorboso (PAS). Abbiamo studiato le differenze tra i punteggi ottenuti dai tre gruppi nella PAS globale, nei singoli elementi della PAS (socievolezza e ritiro, relazioni con i coetanei, rendimento scolastico, adattamento scolastico, e relazioni socio-sessuali), e nelle sotto-scale di età e di domini funzionali (sociale e scolastico) tramite un’analisi della covarianza (ANCOVA), usando la scolarità, il titolo di studio e lo status socio-economico (SES) come covariate. Abbiamo inoltre determinato le caratteristiche longitudinali dell’adattamento premorboso, confrontando tramite ANCOVA i cambiamenti nei punteggi PAS tra l’infanzia e l’adolescenza. Per i confronti post-hoc è stata utilizzata la correzione di Bonferroni.
RISULTATI: Sia durante l’infanzia che durante la prima adolescenza, i pazienti schizofrenici mostrano adattamento peggiore dei pazienti bipolari (p<0.01) e dei controlli sani (p<0.01), sia globalmente che nei singoli domini. Al contrario, i pazienti bipolari non sono significativamente differenti per adattamento premorboso dai controlli sani. SZ e DB mostrano un declino simile nell’adattamento globale dall’infanzia all’adolescenza, mentre nel gruppo di controllo si osserva un lieve miglioramento. Tuttavia, queste differenze non raggiungono la significatività statistica.
DISCUSSIONE: I risultati suggeriscono che, in accordo con l’ipotesi della schizofrenia come malattia del neurosviluppo, l’adattamento premorboso sia un tratto che distingue i pazienti schizofrenici dai pazienti affetti da disturbo bipolare con sintomi psicotici. Inoltre, il fatto che pazienti DB e controlli riportino punteggi PAS sovrapponibili, corrobora l’ipotesi che la schizofrenia ed il disturbo bipolare, pur condividendo alcune dimensioni sintomatologiche, siano il risultato di percorsi eziopatogenetici distinti.
File
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Baggiani_tesi.pdf | 2.73 Mb |
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