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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09262009-185955


Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
MICHELUCCI, EMANUELE
URN
etd-09262009-185955
Titolo
Caratterizzazione idrogeologica e analisi di stabilit delle coperture detritiche dello pseudomacigno nell'area di Cardoso (Stazzema, LU)
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE GEOLOGICHE
Relatori
relatore Dott. Giannecchini, Roberto
relatore Prof. Lo Presti, Diego Carlo
Parole chiave
  • caratterizzazione idrogeologica
  • Cardoso
  • frane superficiali
  • Italia
  • pseudomacigno
  • Toscana
  • verifiche di stabilità
Data inizio appello
16/10/2009
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
16/10/2049
Riassunto
RIASSUNTO


Il 19 giugno 1996 un circoscritto fenomeno temporalesco si è abbattuto sulle Alpi Apuane meridionali (474 mm in 12 ore, con punte massime di 158 mm/1h), innescando nelle aree montane della Versilia, un elevato numero di fenomeni franosi superficiali, riconducibili prevalentemente a scorrimenti di terra e detrito evoluti a colate, piuttosto rapidi nell’innesco e nell’evoluzione, noti come soil slip-debris flows.
La violenza del fenomeno, che ha provocato 14 vittime e gravi danni all’assetto territoriale, ancora oggi estremamente vulnerabile, ha indotto molti autori a condurre importanti ricerche sull’area, individuando i principali fattori geologici e geomorfologici che favoriscono il verificarsi di tali fenomeni franosi. Rimangono momentaneamente da approfondire i meccanismi di innesco dei soil slip-debris flows e gli aspetti geotecnici e idrogeologici delle coperture eluvio-colluviali dei versanti, alcuni dei quali, essendo caratterizzati da condizioni geologico-geomorfologico apparente simili, hanno manifestato una differente suscettibilità al dissesto.
Per tali motivi è stata condotta, sulle coperture appartenenti a due concavità elementari di versante situate all’interno del bacino del Torrente del Cardoso, il più colpito dai fenomeni franosi, un’importante indagine in situ (prove penetrometriche statiche e dinamiche, prove di permeabilità, prove geofisiche con sismica a rifrazione) grazie all’esperienza e alle attrezzature messe a disposizione dalla Soc. Geognostica Apuana Snc; inoltre sono stati prelevati tre campioni di terreno, due dei quali cubici indisturbati e uno rimaneggiato, ed in seguito analizzati (analisi granulometriche, Limiti di Atterberg, prove edometriche, prove di taglio diretto) mediante le apparecchiature utilizzabili presso il Laboratorio di Geotecnica del Dipartimento di Ingegneria Civile.
I risultati ottenuti hanno permesso di effettuare una caratterizzazione idrogeologica delle coperture delle due concavità elementari, delle quali si è valutato lo spessore, pari a circa 4 metri per entrambe, e la conducibilità idraulica, risultata sostanzialmente omogenea e riconducibile ad un grado medio-basso. Dalla caratterizzazione idrogeologica della copertura della concavità situata a valle dell’abitato di Pruno, risultata raffinata perché oggetto oltre che di indagini in situ, anche di analisi di laboratorio, è emersa una marcata eterogeneità granulometrica, una natura prevalentemente granulare e una bassa compressibilità dei materiali. I risultati hanno avuto altresì una valenza in termini statistici, contribuendo ad una migliore definizione di quali siano le tipologie di indagini e prove più attendibili per i terreni indagati.
Infine, sono state effettuate numerose verifiche di stabilità dei pendii, dalle quali si è quantificato come la variazione delle caratteristiche geotecniche e geometriche dei versanti, principalmente angolo di attrito interno e pendenza del versante, congiuntamente all’altezza della falda che può essere raggiunta all’interno delle coperture in esame, influenzino in maniera determinante le condizioni di equilibrio.
Queste importanti informazioni potranno essere utilizzate per potenziare la valutazione della pericolosità di frana, rappresentando un dato indispensabile per la gestione delle emergenze e per la progettazione di un necessario sistema di previsione e di allarme per l’area dell’Alta Versilia.







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