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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09252023-163032


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
VICCHIO, RACHELE
URN
etd-09252023-163032
Titolo
Relazione tra disbiosi, artrosi e interventi sul microbiota. Studio di efficacia di un nuovo postbiotico in pazienti affetti da gonartrosi e coxartrosi
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA
Relatori
relatore Prof.ssa Testai, Lara
relatore Dott.ssa Bartolini, Manuela
Parole chiave
  • Arthelio
  • nuovo postbiotico per la salute dell'articolazione
Data inizio appello
08/11/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
08/11/2093
Riassunto
L'osteoartrosi (OA) è una patologia cronica progressiva che può colpire i tessuti articolari, causando cosi' un deficit articolare. La causa principale è la perdita della cartilagine articolare. Le articolazioni colpite più frequentemente nell'osteoartrosi generalizzata comprendono: anca e ginocchia. In caso di artrosi dell'anca si parlerà di coxartrosi, in caso di artrosi del ginocchio si parlerà di gonartrosi.
Nell'OA si manifesta un'infiammazione di basso grado o micro-infiammazione ed è sorprendente l'esistenza di un legame tra micro-infiammazione localizzata e disbiosi intestinale. Numerosi fattori di rischio sono inoltre associati alla comparsa di disbiosi e ad un aumento della permeabilità intestinale; inoltre risultati di numerosi studi condotti sull'uomo hanno dimostrato che effettivamente l'OA è associata a livelli più elevati di Clostridium, Streptococcus,Bacteroides e Firmicutes a livello del microbiota intestinale umano. Tra le sostanze in grado di promuovere l'omeostasi intestinale ritroviamo i prebiotici, i probiotici e i postbiotici. Ponendo il focus sui postbiotici, un postbiotico è definito dall'ISAPP come "preparazione di microorganismi inanimati e/o loro componenti che conferisce un beneficio per la salute dell'ospite". I postbiotici possono essere classificati in: esopolisaccaridi, enzimi, supernatanti, SCFAs e lisati batterici. Supernatanti ottenuti dal Lactobacillus e dal Bifidobacterium hanno mostrato un'attività antimicrobica e antiinfiammatoria, in particolare per il ceppo Bifidobacteriumlongum CBi0703 è stato condotto uno studio su topi con artrite reumatoide indotta, dal quale si evince la capacità del ceppo di agire sulla micro-infiammazione della cartilagine articolare e di ridurre l'accumulo di molecole pro-infiammatorie (in particolare, riduzione di LPS). Tale meccanismo è mediato dalla lipoproteina secreta dal ceppo; la lipoproteina è in grado di reclutare i linfociti CD4+ e CD25+.
Inoltre esistono diversi cibi e sostanze in grado di rallentare i processi di invecchiamento e contribuire alla normale formazione del collagene nel nostro corpo. Ad esempio la Vitamina C è una vitamina in grado di contribuire alla normale formazione del collagene per la normale funzione di ossa e cartilagine e in uno degli studi longitudinali più importanti pubblicati in letteratura è stata analizzata la relazione tra integrazione di Vitamina C e il suo effetto sulla progressione dell'OA del ginocchio umano, dimostrando che la Vitamina C previene l'OA, ma non è in grado di rallentare la progressione della malattia una volta instaurata.
La combinazione tra Bifidobacteriumlongum CBi0703+ Vitamina C induce un effetto sinergico. Questo effetto è stato dimostrato in uno studio condotto su pazienti con OA diagnosticata da un operatore sanitario; dai risultati dello studio si evince che la combinazione tra Bifidobacteriumlongum CBi0703+Vitamina C riduce la frequenza, la durata, l’intensità delle crisi dolore e inoltre riduce il consumo di analgesici e farmaci antiinfiammatori.
Recentemente è stato sviluppato un innovativo postbiotico per la salute dell'articolazione il cui nome è Arthelio. Arthelio è registrato in Italia come integratore alimentare e commercializzato dall'azienda farmaceutica Savio Pharma Italia. Si presenta sottoforma di capsule e la dose raccomandata è di una capsula al giorno, preferibilmente al mattino, o a stomaco vuoto, o a stomaco pieno, per un ciclo di tre mesi. A maggio del 2022 è stato condotto uno studio di efficacia con lo scopo di valutare l'efficacia di Arthelio sulla gestione del dolore, della rigidità e della capacità di svolgere normali attività fisiche nei pazienti con diagnosi di gonartrosi o coxartrosi. Il trattamento proposto con Arthelio è stato di una capsula al giorno per tre mesi, in aggiunta alla eventuale terapia farmacologica già in essere. Dai risultati è emerso che Arthelio ha indotto un miglioramento nel dolore, nella rigidità e nella facilità di compiere determinate attività fisiche quotidiane dopo 90 giorni di assunzione. L'utilizzo dei FANS e degli steroidi è diminuito e inoltre la percezione della qualità di vita in diversi suoi aspetti da parte dei pazienti è decisamente migliorata.
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