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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09252022-114932


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MATTEUCCI, GRETA
URN
etd-09252022-114932
Titolo
Il Principe della pittura del 700 romano. Pompeo Girolamo Batoni.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof. Farinella, Vincenzo
Parole chiave
  • Pompeo Girolamo Batoni
Data inizio appello
14/11/2022
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
L’argomento della mia tesi riguarda un pittore lucchese vissuto nel 1700. Si tratta di Pompeo Batoni, nato a Lucca ma trasferito a Roma, dove visse e realizzò tutta la sua produzione artistica.
Pompeo Batoni iniziò a disegnare nella sua cameretta, disobbedendo al padre che lo voleva avviare alla carriera di orafo per continuare la tradizione di famiglia.
Trasferitosi giovanissimo a Roma, durante la sua lunga carriera artistica realizzò copie dei dipinti del maestro Raffaello, quadri a soggetto religioso, ritratti, quadri storici, allegorici e mitologici.
Roma era, nel 1700, una tappa obbligata del Grand Tour, il viaggio che facevano giovani artisti, aristocratici e personaggi delle grandi corti europee sulle orme delle antichità romane per apprendere i segreti della vera bellezza, quella ideale, e le norme del buon gusto.
Roma, Ercolano, Pompei erano mete molto frequentate e Pompeo Batoni seppe approfittarne.
Nel suo Atelier posavano aristocratici, uomini di corte, imperatori che volevano essere ritratti con i simboli dell’antica Roma dal Batoni, in breve tempo diventato uno dei più famosi ritrattisti romani del momento.
Anche personaggi importanti della società romana vennero ritratti da Batoni, come cardinali e lo stesso papa Pio VI.
La produzione artistica di Batoni, tuttavia, non si limita ai ritratti anche se ne realizzò moltissimi ma fece anche opere a carattere religioso, storico ed allegorico, commissionati da aristocratici e dalle grandi corti europee.
La sua grande religiosità lo portò ad essere considerato il pittore del Sacro Cuore, di cui realizzò vari dipinti.
Produsse anche imponenti pale d’altare commissionate da cardinali o aristocratici che volevano abbellire le loro cappelle con opere del grande pittore. I dipinti religiosi si trovavano in varie Chiese italiane tra cui Roma, Brescia, Messina e la stessa Lucca.
Non potevano certo mancare i quadri a soggetto storico, in pittura considerato tra i generi di maggiore importanza. Batoni produsse vari quadri in cui venivano rappresentati personaggi dell’antichità classica dimostrando una grande conoscenza delle fonti letterarie ed una grande erudizione pittorica che lo rendeva capace di individuare concetti letterari originali con facilità e rapidità, tanto che sembravano scaturire dalla sua fertile immaginazione, non appena iniziava a considerare il soggetto di una particolare commissione. Rispetto a questi dipinti, Batoni ci teneva a sottolineare che la sua interpretazione era diversa dagli altri artisti poiché lui sceglieva un momento preciso del racconto storico. La novità, quindi, non consisteva nell’episodio storico-mitologico rappresentato ma nella precisione del momento della narrazione da dipingere.
La mia tesi si concentrerà maggiormente sull’analisi dei dipinti a carattere mitologico ed allegorico realizzati dal maestro Batoni durante la sua lunga carriera.
La realizzazione di questo tipi di soggetto, che iniziò dal 1740 in prevalenza per committenti lucchesi e fiorentini, consacrarono il suo successo e diventarono una sorta di dichiarazione, per immagini, della sua poetica.
In particolare un dipinto allegorico realizzato nel 1740, è considerato il suo più convincente autoritratto: diversamente da vari artisti del suo tempo, Batoni non amava farsi ritrarre e, i tre che sono stati ritrovati, sono iconograficamente poco significativi.
In questo dipinto, utilizzando ma anche reinventando o personalizzando un repertorio iconografico tradizionale, rappresentò le arti sotto forma di giovani figure femminili piene di fascino, come a sottolineare il loro ruolo di dispensatrici di bellezza. Sono le Arti del disegno, Scultura, Pittura e Architettura, che Batoni affermò di aver praticato e per cui si ritenne un artista completo, che aspettano l’ispirazione della Poesia, in particolare di Omero e Virgilio, la guida di ogni artista che vuole considerarsi tale.
Realizzò questa opera per uno dei suoi più fedeli corrispondenti fiorentini e, come pittore colto, fu attento al significato delle sue opere, che concordava con i suoi mecenati o si faceva consigliare dai letterati del suo tempo.
Nel mio elaborato, analizzerò in odo più approfondito i quadri a soggetto allegorico-mitologico attraverso una scheda tecnica con le principali informazioni sull’opera e un’analisi dei temi rappresentati dal pittore utilizzando le Autoritas dell’iconologia e della mitologia: Iconologia di Cesare Ripa e le Metamorfosi di Ovidio per studiare le fonti autorevoli da cui attinse il Batoni.
Anche la mitologia, per Batoni, finiva per assumere un valore allegorico, o comunque un significato educativo e morale.
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