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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09252020-154648


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
CAROTI, COSTANZA
URN
etd-09252020-154648
Titolo
La suddivisione in classi dei creditori nel concordato preventivo: criticità e "contrappesi"
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Cecchella, Claudio
Parole chiave
  • concordato preventivo
  • classi di creditori
  • abuso del diritto
  • omologa
  • parcondicio creditorum
Data inizio appello
20/10/2020
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Il presente elaborato affronta il fenomeno generale della crisi d'impresa prendendo le mosse in particolar modo dall'istituto del concordato preventivo, quale strumento negoziale di risoluzione della crisi. La maggiore attenzione, in questo lavoro di tesi, è stata dedicata ad uno degli aspetti più discussi sia in dottrina che in giurisprudenza che ha portato negli anni a rilievi significativi in tema di parcondicio creditorum e abuso del diritto. L'art 160 l.f. ammette che il debitore proponente il concordato possa suddividere i creditori in classi ai fini di un trattamento differenziato che tenga ragionevolmente conto dei diversi interessi dei quali essi sono portatori. Tale possibilità, introdotta con la riforma del 2005, rappresenta sicuramente una delle principali rotture con la disciplina precedente, fondata sul rispetto assoluto del principio della parcondicio. L'istituto della divisione in classi dei creditori si inserisce in un sistema, in linea con le normative straniere più evolute che intendono agevolare le soluzioni negoziali della crisi, volto a modernizzare e rendere più efficiente l'intera normativa concorsuale. Le classi rappresentano l'espressione più alta della discrezionalità del debitore in quanto il legislatore nazionale non detta una disciplina stringente ma lascia al debitore stesso la libera scelta di prevede o meno classi stabilendo trattamenti differenziati fra di esse. L'elaborato analizza i “contrappesi“ che rendono il sistema ragionevole e non dissonante rispetto ai principi dell'ordinamento e, le criticità poste dal concordato con suddivisione in classi, quanto alla loro formazione, all'ammissione alla procedura, alla votazione e all'omologazione. Inoltre alla luce del nuovo codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza, non ancora entrato in vigore in quanto il “decreto liquidità” del 8 aprile 2020 ha posticipato la data al 1 settembre 2021, si è cercato di dare una trattazione sistematica e comparativa dell'istituto fra “vecchia” e “nuova” disciplina.
La Tesi si compone di quattro capitoli. Nel primo capitolo viene ripercorsa l'evoluzione storica del concordato preventivo, dalle origini nel codice del commercio del 1882 passando per la Legge fallimentare del 1942 e tutte le successive riforme che hanno caratterizzato la storia del diritto fallimentare fino ad arrivare al nuovo codice del 2019 . Bisogna specificare che il D.lgs n. 14/2019 è intervenuto sulla legge del 1942 non più con la tecnica della novellazione come avevano invece fatto le riforme precedenti, ma dando vita ad una nuova disciplina del diritto concorsuale.
Il secondo capitolo, dopo un'analisi generale del principio della parcondicio e dei riflessi di tale principio sul concordato preventivo, tratta in maniera approfondita la disciplina delle diverse classi dei creditori analizzandole sotto molteplici aspetti : l'ammissione, i criteri di formazione , la votazione.
Il terzo capitolo analizza il tema dell'abuso del diritto nelle ipotesi di corretta formazione delle classi e mancata formazione delle stesse. Inoltre viene trattato il particolare aspetto del sindacato dell'autorità giudiziaria nelle varie fasi della procedura attraverso un' ampia disamina della giurisprudenza di legittimità.
Infine il quarto capitolo si occupa dell'ultima fase della procedura di concordato, quella dell'omologazione comparando la disciplina attualmente vigente contenuta nell'art 180 l.f. con quella del nuovo codice della crisi. L'esame si concentra in particolar modo sui poteri del giudice, in tale fase della procedura, nel caso di concordato con suddivisione in classi.
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