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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09252020-154310


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
RICCARDI, BENEDETTA
URN
etd-09252020-154310
Titolo
Profilo sideremico nel gatto enteropatico
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof.ssa Marchetti, Veronica
correlatore Dott.ssa Gori, Eleonora
controrelatore Prof. Lubas, George
Parole chiave
  • gatto
  • fegato
  • pancreas
  • intestino
  • ferro
  • infiammazione
  • cat
  • liver
  • pancreas
  • bowel
  • iron
  • inflammation
Data inizio appello
23/10/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
23/10/2090
Riassunto
La sideropenia è frequente nelle malattie a carico dell’apparato digerente ed i meccanismi patogenetici che la condizionano sono la perdita ematica cronica, il malassorbimento e l’infiammazione cronica. Al momento non vi sono studi in letteratura veterinaria che trattino nello specifico le alterazioni del metabolismo marziale nel gatto gastroenteropatico, pertanto l’obbiettivo di questo studio è stato la valutazione del profilo sideremico nel paziente felino affetto da enteropatia cronica, associata o meno a epatopatia e/o pancreopatia. Sono stati reclutati 100 gatti con sintomatologia gastroenterica cronica, evidenza ecografica di enteropatia, associata o meno a epatopatia e/o pancreopatia, e valutazione della sideremia. Questi sono stati suddivisi in tre gruppi a seconda del numero di organi colpiti alla valutazione ecografica: gatti con sola patologia intestinale (G1), con interessamento di due organi (G2) o tutti e tre (G3). Tra questi 100 gatti è stata poi individuata una sottopopolazione di 20 su cui sono state valutate transferrina (satura e insatura) con la % di saturazione, ed il dosaggio della siero amiloide A. La prevalenza dell’iposideremia nella popolazione totale è stata del 49%. I gatti G3 presentano valori di sideremia più bassi rispetto ai gatti del gruppo G2 lasciando ipotizzare che ciò sia la conseguenza di una forma di flogosi più grave ed estesa. Questa maggiore intensità del processo flogistico sembrerebbe confermata dal riscontro di una più frequente anemia nei gatti del gruppo G3. In più, tutti i soggetti iposideremici presentavano elevati valori di SAA, avvallando l’ipotesi per cui nel gatto l’infiammazione che si instaura in corso di enteropatia, epatopatia e/o pancreopatia sia coinvolta nella riduzione dei livello sierici del ferro. Infine, è stata evidenziata una correlazione positiva tra i valori di sideremia e dell’emoglobina reticolocitaria, dato riscontrato nel cane ma mai riportato finora nel gatto. La nostra indagine, seppure a carattere preliminare, apre interessanti porte di approfondimento sul profilo sideremico del gatto enteropatico, perciò è auspicabile che nel futuro siano condotte ulteriori indagini su un numero di casi più nutrito ai fini di una migliore comprensione del metabolismo marziale nel paziente felino con disturbi intestinali cronici.
Iron deficiency is common in diseases affecting the digestive system and the pathogenetic mechanisms that affect it are chronic blood loss, malabsorption and chronic inflammation. At the moment there are no studies in the veterinary literature that specifically deal with the alterations of martial metabolism in the gastroenteropathic cat, therefore the objective of this study was the evaluation of the sideremic profile in the feline patient suffering from chronic enteropathy, associated or not with hepatopathy and/or pancreopathy. 100 cats with chronic gastrointestinal symptoms, ultrasound evidence of enteropathy, whether associated with hepatopathy and / or pancreopathy, and evaluation of sideremia were recruited. These were divided into three groups according to the number of organs affected at ultrasound evaluation: cats with only intestinal pathology (G1), with involvement of two organs (G2) or all three (G3). Among these 100 cats, a subpopulation of 20 was then identified on which transferrin (saturated and unsaturated) with the% saturation, and the dosage of serum amyloid A were evaluated. The prevalence of hyposideremia in the total population was 49%. G3 cats have lower blood iron values than cats of the G2 group, suggesting that this is the consequence of a more severe and extensive form of inflammation. This greater intensity of the inflammatory process seems to be confirmed by the finding of a more frequent anemia in cats of the G3 group. In addition, all hyposideremic subjects had high SAA values, supporting the hypothesis that in cats the inflammation that occurs during enteropathy, liver disease and/or pancreopathy is involved in the reduction of serum iron levels. Finally, a positive correlation was highlighted between the values of sideremia and reticulocytic hemoglobin, a finding found in dogs but never reported so far in cats. Our investigation, albeit of a preliminary nature, leds to future study on the sidermic profile of the enteropathic cat, therefore it is desirable that in the future further investigations are carried out on a larger number of cases in order to better understand martial metabolism in the feline patient with chronic intestinal disorders.
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