logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09252020-121058


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
ROMEI, GREGORIO
URN
etd-09252020-121058
Titolo
La cheratosi attinica: lo stato dell'arte
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Cristiani, Giovanni Andrea
Parole chiave
  • diagnosi precoce
  • dermatoscopia
  • Cheratosi attinica
  • carcinoma squamocellulare
  • campo di cancerizzazione
  • precancerosi
Data inizio appello
13/10/2020
Consultabilità
Completa
Riassunto
La cheratosi attinica, definita anche cheratosi solare o cheratosi senile, rappresenta una anormale proliferazione dei cheratinociti dell’epidermide ed è indotta dall’esposizione ai raggi UV.
Per anni è stata definita come lesione precancerosa che poteva evolvere verso Carcinoma Squamocellulare. Ci sono sempre più evidenze che in realtà la cheratosi attinica sia un vero e proprio Tumore Squamocellulare in situ.
Queste lesioni sono presenti soprattutto nelle zone fotoesposte quindi risultano più frequenti sul cuoio capelluto in soggetti affetti da alopecia, sul volto, in particolare padiglione auricolare, fronte, naso e labbro e infine anche se più raramente sugli arti e sul dorso.
La cheratosi attinica ha una manifestazione clinica estremamente variabile. Le lesioni possono essere asintomatiche e generalmente si presentano come eritematose, di colore marrone - rosa o possono essere delle placche ipercheratosiche e crostose. Tali lesioni sono maggiormente evidenti al tatto, piuttosto che alla vista. La cheratosi attinica è una lesione che è molto frequente nella popolazione generale e il cui studio è importante proprio per l’evoluzione che si può avere in carcinoma squamocellulare invasivo.
Il carcinoma squamocellulare è il secondo tumore cutaneo per incidenza e di pari passo con la cheratosi attinica sta aumentando di frequenza. Questa tendenza è dovuta in parte alla maggiore esposizione solare ma soprattutto al generale invecchiamento della popolazione.
La diagnosi di Cheratosi Attinica si basa su tecniche di uso comune in ambito dermatologico, come la dermatoscopia, ma anche di tecniche più avanzate come la microscopia confocale e la tomografia a coerenza ottica. L’insieme di queste tecniche permette di diagnosticare in maniera abbastanza precisa tali lesioni ma non permette sempre di discernere tra i vari gradi di cheratosi attinica.
Il trattamento dunque, quando la CA è diagnosticata, è sempre necessario e deve variare a seconda della manifestazione clinica e del singolo paziente. I trattamenti disponibili variano, abbiamo dei metodi fisici come la crioterapia, il laser a CO2, il curettage o la chirurgia che si pongono l’obiettivo di rimuovere fisicamente la singola lesione.
Abbiamo inoltre la possibilità di utilizzare una terapia medica diretta anche a un insieme più importante di lesioni, il cosiddetto campo di cancerizzazione. In tale caso si possono utilizzare delle creme o gel come Imiquimod, il 5% fluorouacile o il diclofenac 3% con 2,5% di acido ialuronico oppure la terapia fotodinamica.
Oltre al trattamento rimane fondamentale una maggior prevenzione che si può mettere in atto con l’evitamento del sole quando possibile o con l’utilizzo di creme solari con alto fattore protettivo.
In tal senso si rendono necessarie campagne informative sui rischi correlati all’esposizione solare ed eventualmente campagne di screening su popolazioni più a rischio. Essendo la causa nota, la prevenzione nella cheratosi attinica è particolarmente importante in quanto eviterebbe l’insorgenza di carcinomi e i successivi trattamenti.
File