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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09252017-153050


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DELL'AMICO, LUCA
URN
etd-09252017-153050
Titolo
Studio sperimentale di rampe di risalita per pesci a bacini successivi con fessura verticale
Dipartimento
INGEGNERIA DELL'ENERGIA, DEI SISTEMI, DEL TERRITORIO E DELLE COSTRUZIONI
Corso di studi
INGEGNERIA IDRAULICA, DEI TRASPORTI E DEL TERRITORIO
Relatori
relatore Prof. Pagliara, Stefano
correlatore Prof. Oertel, Mario
Parole chiave
  • bacini successivi
  • fessura verticale
  • pesci
  • rampe di risalita
  • sbarramenti
Data inizio appello
05/12/2017
Consultabilità
Tesi non consultabile
Data di rilascio
05/12/2087
Riassunto
Negli ultimi anni, sono state messe in evidenza molteplici problematiche di tipo ambientale successive alla realizzazione di opere trasversali di sistemazione idraulica di tipo tradizionale. Queste costituiscono una barriera spesso impossibile da superare per la fauna ittica, impedendo un corretto scambio biologico tra le zone a monte e a valle dello sbarramento; inoltre, tali manufatti diminuiscono notevolmente il trasporto solido, provocando erosioni a valle e riducendo l'apporto di sedimenti ai tronchi vallivi e, di conseguenza, ai litorali; infine, presentano quasi sempre problemi di inserimento paesaggistico. Una soluzione a questi inconvenienti è rappresentata dalla realizzazione di opere non convenzionali a basso impatto ambientale, come le rampe in pietrame o le briglie selettive.
La progettazione di un passaggio per pesci è un fatto piuttosto complesso poiché si impongono conoscenze di tipo biologico (ittiologia, ecologia ed etologia) e di tipo tecnico-idraulico. Infatti è necessario conoscere il comportamento del pesce per aprirgli la “strada” che più gli si addice; si deve poi tener conto che l’opera subisce forti sollecita-zioni, specialmente da parte del materiale solido trasportato durante le piene, e infine si deve considerare l’impatto ambientale che la stessa struttura comporta, sebbene grazie al recente riscoperto interesse e allo sviluppo tecnologico, sia più facile da mascherare nel sito.
Da Giugno 2006, la Food and Agriculture Organization (in seguito FAO) ha costituito e sviluppato uno specifico gruppo di lavoro a livello Europeo (con sede a Roma) sui passaggi per pesci, denominato “Working Party on Fish Passage Best Practices”, con la finalità di riorganizzare i criteri pianificatori, tecnici, gestionali e classificatori che caratterizzano la progettazione dei passaggi per pesci, opere di ingegneria idraulica ormai ritenute essenziali per la tutela della biodiversità in tutti i corsi d'acqua europei ed extra-europei.
In Italia, la presenza di dispositivi atti a consentire la risalita della ittiofauna in prossimità degli sbarramenti fluviali sarebbe obbligatoria dall’emanazione del "Regola-mento per la pesca fluviale e lacuale" (R.D. 1486/1914). L'obbligo è stato poi, in seguito, oltretutto ripetuto con l’emanazione del "Testo Unico delle leggi sulla pesca" all’articolo 10 (R.D. 1604/1931).
Fine ultimo della presente ricerca è valutare l’efficienza e l’efficacia delle opere non convenzionali di riqualificazione dei corsi d’acqua, analizzando l’applicabilità dei risultati ottenuti nelle indagini condotte in laboratorio; in altre parole, sarà valutata la funzionalità delle opere di risalita a bacini successivi, collegati tra di loro mediante una fessura verticale, e l’applicabilità di questa tipologia di rampe sulle specie ittiche presenti e sull’intero ecosistema.
L’intervento di sistemazione deve tenere conto, infatti, delle diverse problematiche che investono la sicurezza idraulica, la frammentazione dell’ecosistema e del paesaggio. La comunità scientifica ha rivolto, da qualche anno, l’attenzione verso sistemazioni idrauliche che preservassero l’ambiente, individuando soluzioni quali briglie in massi, briglie selettive e rampe in pietrame, considerate soluzioni a basso impatto ambientale, associando a queste opere, rampe di risalita per la fauna ittica presente in loco. Particolare rilevanza in questo caso assumono i valori della portata, in relazione al Deflusso minimo vitale, ai campi di velocità della corrente, i valori della turbolenza che si sviluppano nel contesto e all’inclinazione della struttura.
Come detto, tutte le rampe di risalita sono progettate al fine di agevolare il pas-saggio della fauna e non interrompere la continuità fluviale preesistente la costruzione di uno sbarramento; tuttavia, il controllo, svolto a posteriori, della loro efficacia ha evi-denziato che molte di queste, contrariamente alle aspettative, non funzionano come avrebbero, invece, dovuto: questo perché troppo spesso le strutture sono scelte ed in-stallate senza un adeguato studio preliminare, che esaminasse da vicino la correlazione tra le principali variabili intrinseche nella progettazione.
In particolare, lo studio si concentrerà sulle variazioni imputabili alla modifica della geometria, ovvero alla variazione posizione del deflettore di minore lunghezza, facendo prima riferimento ai dati di esperienze presenti in letteratura e poi variando l’angolo d’incidenza dello slot, aumentandolo e diminuendolo di 15° rispetto alla posizione stan-dard. Inoltre, si è deciso di valutare, in una seconda fase anche l’incidenza della pendenza facendola variare da un inziale valore del 5%.
Infine, si studieranno con attenzione le variazioni di alcuni parametri standard per la letteratura scientifica inerente (Q* o QA), riferendosi a variazioni di parametri, spesso adimensionali, riferiti alla geometria del modello usato.
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