Tesi etd-09252017-123236 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
ORADINI ALACREU, AUREA
URN
etd-09252017-123236
Titolo
Valutazione dei livelli di Health Literacy come possibile ostacolo alle vaccinazioni dell'infanzia
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Lopalco, Pietro Luigi
Parole chiave
- Health Literacy
- internet
- social networks
- Vaccine Hesitancy
- vaccini
Data inizio appello
17/10/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Introduzione. Il dibattito riguardante l'importanza delle vaccinazioni è oggi di grande attualità in Italia, portato alla ribalta dal calo delle coperture vaccinali che ha avuto come conseguenza l’estensione da parte del governo dell’obbligo vaccinale, includendo anche l’obbligo di certificazione per la frequenza delle scuole dell’infanzia.
Dall’inizio del 2017 stiamo assistendo alla recrudescenza di un’epidemia di morbillo che è il primo drammatico risultato del calo delle coperture vaccinali e la prova evidente dei rischi che questa può causare. Il caso del vaccino trivalente anti-morbillo-parotite-rosolia (MPR), è quindi un paradigma della diffusione dello scetticismo nei confronti delle vaccinazioni.
Questo fenomeno, definito come “Esitazione Vaccinale”, in inglese Vaccine Hesitancy (VH - termine che comprende i concetti di indecisione, incertezza, ritardo, riluttanza nei confronti delle vaccinazioni) è complesso e strettamente legato a differenti contesti sociali, psicologici e culturali, con diversi determinanti: periodo storico, aree geografiche, situazione politica.
Fra le argomentazioni addotte dagli esitanti, oltre agli ipotetici rischi di gravi effetti collaterali dei vaccini, ricorrono i sospetti sui potenziali conflitti di interessi fra le autorità sanitarie e le industrie farmaceutiche che imporrebbero, per assecondare i loro profitti, i calendari vaccinali. Questo fenomeno si innesta infatti in un più complessivo senso di sfiducia verso le istituzioni diffuso nel mondo occidentale, e molto forte anche nel nostro paese.
Materiali e metodi. Con il presente studio abbiamo voluto indagare attraverso un’indagine basata su di un questionario, alcuni dei fattori che influenzano l’esitazione vaccinale in un campione di genitori del territorio di Pisa con almeno un figlio di età compresa tra 0 e 16 anni.
Scopo dello studio. In primo luogo abbiamo indagato l’eventualità di una relazione tra alfabetizzazione sanitaria (in inglese Health Literacy) ed esitazione vaccinale. Con il termine Health Literacy (HL) si intende la capacità individuale di ottenere, capire e trattare le informazioni di salute necessarie per prendere decisioni adatte alla propria salute, nel nostro caso valutata con il test IMETER (Italian Medical Term Recognition). L’esitazione vaccinale dei genitori è stata determinata mediante il VCI calcolato in base alla loro risposta a 6 quesiti sugli argomenti attualmente più dibattuti riguardo alle vaccinazioni.
Risultati. Il campione studiato è composto in gran parte da genitori italiani con un adeguato livello di alfabetizzazione sanitaria, ma spesso scettici nei confronti dei vaccini e da genitori stranieri che hanno evidenziato invece un basso livello di HL, legato probabilmente a carenze linguistiche, ma una grande fiducia nelle vaccinazioni. Questa differenza ha fatto si che non sia emersa una significativa correlazione statistica tra i due parametri.
Ci siamo quindi interrogati sulla possibile influenza delle fonti di informazioni scelte dai genitori sulla loro opinione riguardo ai vaccini.
Dalla nostra indagine è emerso che coloro che utilizzano i mass media (tv o riviste o quotidiani) e i nuovi media (internet e social networks) quale fonte principale di informazione hanno meno fiducia nei vaccini e di conseguenza vaccinano meno i propri figli. Al contrario, chi si affida ai consigli del medico o dei familiari ha più fiducia e tende a vaccinare il bambino con tutte le vaccinazioni che gli vengono proposte.
Si conferma così, nel nostro campione, l’opinione che, nella società di oggi, l’opposizione e l’esitazione verso i vaccini sono strettamente interconnesse con l’importanza crescente e la diffusione di internet e delle nuove tecnologie di informazione e comunicazione.
Conclusioni. Quanto emerso dallo studio ci porta a confermare il bisogno di interventi di monitoraggio sulle informazioni che circolano sul web riguardo ai vaccini e deve farci riflettere sulla necessità di proporre maggiore informazione corretta tramite altri canali di comunicazione.
Dall’inizio del 2017 stiamo assistendo alla recrudescenza di un’epidemia di morbillo che è il primo drammatico risultato del calo delle coperture vaccinali e la prova evidente dei rischi che questa può causare. Il caso del vaccino trivalente anti-morbillo-parotite-rosolia (MPR), è quindi un paradigma della diffusione dello scetticismo nei confronti delle vaccinazioni.
Questo fenomeno, definito come “Esitazione Vaccinale”, in inglese Vaccine Hesitancy (VH - termine che comprende i concetti di indecisione, incertezza, ritardo, riluttanza nei confronti delle vaccinazioni) è complesso e strettamente legato a differenti contesti sociali, psicologici e culturali, con diversi determinanti: periodo storico, aree geografiche, situazione politica.
Fra le argomentazioni addotte dagli esitanti, oltre agli ipotetici rischi di gravi effetti collaterali dei vaccini, ricorrono i sospetti sui potenziali conflitti di interessi fra le autorità sanitarie e le industrie farmaceutiche che imporrebbero, per assecondare i loro profitti, i calendari vaccinali. Questo fenomeno si innesta infatti in un più complessivo senso di sfiducia verso le istituzioni diffuso nel mondo occidentale, e molto forte anche nel nostro paese.
Materiali e metodi. Con il presente studio abbiamo voluto indagare attraverso un’indagine basata su di un questionario, alcuni dei fattori che influenzano l’esitazione vaccinale in un campione di genitori del territorio di Pisa con almeno un figlio di età compresa tra 0 e 16 anni.
Scopo dello studio. In primo luogo abbiamo indagato l’eventualità di una relazione tra alfabetizzazione sanitaria (in inglese Health Literacy) ed esitazione vaccinale. Con il termine Health Literacy (HL) si intende la capacità individuale di ottenere, capire e trattare le informazioni di salute necessarie per prendere decisioni adatte alla propria salute, nel nostro caso valutata con il test IMETER (Italian Medical Term Recognition). L’esitazione vaccinale dei genitori è stata determinata mediante il VCI calcolato in base alla loro risposta a 6 quesiti sugli argomenti attualmente più dibattuti riguardo alle vaccinazioni.
Risultati. Il campione studiato è composto in gran parte da genitori italiani con un adeguato livello di alfabetizzazione sanitaria, ma spesso scettici nei confronti dei vaccini e da genitori stranieri che hanno evidenziato invece un basso livello di HL, legato probabilmente a carenze linguistiche, ma una grande fiducia nelle vaccinazioni. Questa differenza ha fatto si che non sia emersa una significativa correlazione statistica tra i due parametri.
Ci siamo quindi interrogati sulla possibile influenza delle fonti di informazioni scelte dai genitori sulla loro opinione riguardo ai vaccini.
Dalla nostra indagine è emerso che coloro che utilizzano i mass media (tv o riviste o quotidiani) e i nuovi media (internet e social networks) quale fonte principale di informazione hanno meno fiducia nei vaccini e di conseguenza vaccinano meno i propri figli. Al contrario, chi si affida ai consigli del medico o dei familiari ha più fiducia e tende a vaccinare il bambino con tutte le vaccinazioni che gli vengono proposte.
Si conferma così, nel nostro campione, l’opinione che, nella società di oggi, l’opposizione e l’esitazione verso i vaccini sono strettamente interconnesse con l’importanza crescente e la diffusione di internet e delle nuove tecnologie di informazione e comunicazione.
Conclusioni. Quanto emerso dallo studio ci porta a confermare il bisogno di interventi di monitoraggio sulle informazioni che circolano sul web riguardo ai vaccini e deve farci riflettere sulla necessità di proporre maggiore informazione corretta tramite altri canali di comunicazione.
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