Tesi etd-09252013-201045 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
FAZZINI, GIULIA
URN
etd-09252013-201045
Titolo
Imaging spettrale e captazione volumetrica dello iodio: un nuovo parametro quantitativo nella diagnostica dell'epatocarcinoma.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Bartolozzi, Carlo
Parole chiave
- accuratezza diagnostica
- biomarcatori
- epatocarcinoma
- imaging spettrale
- tomografia computerizzata
Data inizio appello
15/10/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
Scopo
Scopo della tesi è stato di valutare qualità e accuratezza diagnostica della Tomografia Computerizzata (TC) a doppia energia con imaging spettrale in pazienti cirrotici con epatocarcinoma (HCC) e il possibile ruolo diagnostico della concentrazione volumetrica di iodio (volumetric iodine uptake, VIU) nella caratterizzazione della neoplasia.
Materiali e Metodi
Lo studio ha incluso 43 pazienti cirrotici con HCC diagnosticato secondo i criteri delle linee guida internazionali, valutati mediante TC con modalità di acquisizione in imaging spettrale nella fase arteriosa parenchimale, da gennaio a settembre 2013. Le immagini TC sono state valutate retrospettivamente analizzando le modalità di visualizzazione policromatica, monocromatica a 70keV e “iodio-acqua”. È stata eseguita un’analisi quantitativa calcolando: a) rapporto contrasto-rumore (contrast-to-noise ratio, CNR) delle diverse modalità di visualizzazione;
b) percentuale del coefficiente di attenuazione (misurato in HU) della lesione e del fegato circostante normalizzata per l’aorta addominale (CAN) mediante analisi della curva spettrale; c) VIU della lesione. Inoltre, è stata condotta un’analisi qualitativa in termini di: a) qualità complessiva delle immagini (punteggio 1-5); b) detezione delle lesioni (punteggio 1-3); c) numero di lesioni visualizzate.
Risultati
Il CNR medio è stato significativamente (P<0.0001) superiore per le immagini “iodio-acqua” (4,19±2,42), rispetto alle policromatiche (2,17±1,6) e alle monocromatiche (2,79 ± 1,78) per le monocromatiche. Il valore medio del CAN è stato di 37,9% per HCC e 27,7% per il parenchima epatico. Il tempo medio per il calcolo della VIU è stata di 92±80 secondi; tale parametro è risultato essere altamente riproducibile (k=0,999). In particolare, il contenuto medio di iodio nel volume segmentato è stato di 22,4 ± 6,9 µg/cm3. Il punteggio medio di qualità e detezione delle immagini è stato di 4,72 e 2,51,rispettivamente, per le immagini policromatiche, 4,74 e 2,83 per le monocromatiche e 4,44 e 2,83 per le immagini “iodio-acqua”. Il numero di noduli identificati è stato di 106/108, (98,1%) per le immagini “iodio-acqua”, 91/108 (84,2%) per le policromatiche e 102/108 (94,4%) per le monocromatiche.
Conclusioni
L’imaging spettrale in TC fornisce immagini di buona qualità, con ottima capacità di detezione delle lesioni ipervascolari, e fornisce un parametro quantitativo altamente riproducibile, espressione della neoangiogenesi tumorale e pertanto potenzialmente utile nel follow-up dei pazienti con HCC.
Scopo della tesi è stato di valutare qualità e accuratezza diagnostica della Tomografia Computerizzata (TC) a doppia energia con imaging spettrale in pazienti cirrotici con epatocarcinoma (HCC) e il possibile ruolo diagnostico della concentrazione volumetrica di iodio (volumetric iodine uptake, VIU) nella caratterizzazione della neoplasia.
Materiali e Metodi
Lo studio ha incluso 43 pazienti cirrotici con HCC diagnosticato secondo i criteri delle linee guida internazionali, valutati mediante TC con modalità di acquisizione in imaging spettrale nella fase arteriosa parenchimale, da gennaio a settembre 2013. Le immagini TC sono state valutate retrospettivamente analizzando le modalità di visualizzazione policromatica, monocromatica a 70keV e “iodio-acqua”. È stata eseguita un’analisi quantitativa calcolando: a) rapporto contrasto-rumore (contrast-to-noise ratio, CNR) delle diverse modalità di visualizzazione;
b) percentuale del coefficiente di attenuazione (misurato in HU) della lesione e del fegato circostante normalizzata per l’aorta addominale (CAN) mediante analisi della curva spettrale; c) VIU della lesione. Inoltre, è stata condotta un’analisi qualitativa in termini di: a) qualità complessiva delle immagini (punteggio 1-5); b) detezione delle lesioni (punteggio 1-3); c) numero di lesioni visualizzate.
Risultati
Il CNR medio è stato significativamente (P<0.0001) superiore per le immagini “iodio-acqua” (4,19±2,42), rispetto alle policromatiche (2,17±1,6) e alle monocromatiche (2,79 ± 1,78) per le monocromatiche. Il valore medio del CAN è stato di 37,9% per HCC e 27,7% per il parenchima epatico. Il tempo medio per il calcolo della VIU è stata di 92±80 secondi; tale parametro è risultato essere altamente riproducibile (k=0,999). In particolare, il contenuto medio di iodio nel volume segmentato è stato di 22,4 ± 6,9 µg/cm3. Il punteggio medio di qualità e detezione delle immagini è stato di 4,72 e 2,51,rispettivamente, per le immagini policromatiche, 4,74 e 2,83 per le monocromatiche e 4,44 e 2,83 per le immagini “iodio-acqua”. Il numero di noduli identificati è stato di 106/108, (98,1%) per le immagini “iodio-acqua”, 91/108 (84,2%) per le policromatiche e 102/108 (94,4%) per le monocromatiche.
Conclusioni
L’imaging spettrale in TC fornisce immagini di buona qualità, con ottima capacità di detezione delle lesioni ipervascolari, e fornisce un parametro quantitativo altamente riproducibile, espressione della neoangiogenesi tumorale e pertanto potenzialmente utile nel follow-up dei pazienti con HCC.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
Tesi_Giu...zzini.pdf | 1.38 Mb |
Contatta l’autore |