Tesi etd-09252013-185018 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
MORDA', MATTEO
URN
etd-09252013-185018
Titolo
Importanza della Tromboelastografia (TEG) nelle fratture della metaepifisi prossimale del femore dell'anziano
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Scaglione, Michelangelo
Parole chiave
- femoral neck fractures
- femur
- fratture del collo del femore
- intertrochanteric
- pertrocanteriche
- thromboembolism
Data inizio appello
15/10/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
Riassunto
Le fratture del terzo prossimale del femore sono lesioni che hanno un impatto enorme sia sul singolo individuo, sia sulla società in generale.
Circa 320000/anno sono i casi di frattura del femore prossimale negli U.S.A. e diversi milioni in tutto il mondo. In Europa i dati sono preoccupanti, tanto che si stima che nel 2050 vi saranno circa 6,5 milioni di fratture di femore.
Vengono colpiti soprattutto i pazienti anziani, in cui osteoporosi, disabilità fisiche e neurologiche e multiple comorbilità, determinano un significativo aumento del rischio di caduta accidentale e di frattura femorale.
Una delle complicanze più temibili della frattura e dell'intervento chirurgico che ne consegue è la malattia tromboembolica (TE), che si può rendere manifesta con una trombosi venosa profonda (TVP) e/o con un episodio di embolia polmonare (EP), che può essere anche fatale per il paziente. La frequenza di TVP senza profilassi è pari a circa il 50% e di EP fatale dal 4 al 12%. Il periodo a rischio di TEV si protrae per 2-3 mesi dopo la frattura d’anca con un rischio complessivo di morte a 90 giorni del 13%.
La profilassi si esegue con terapia farmacologica a base di eparine a basso peso molecolare (LMWH) e porta a un netto abbattimento di tali complicanze; sotto terapia l'incidenza di TVP può essere ridotta fino al 20-25%. L'incidenza della TVP e della EP sintomatiche è ancora più bassa, attestandosi intorno all'1% e allo 0,5 % rispettivamente.
Il nostro studio utilizza la tromboelastografia, una metodica antica ma poco usata in campo traumatologico ortopedico, che consente di apprezzare le proprietà viscoelastiche del sangue, ottenendo informazioni qualitative e quantitative sullo sviluppo del coagulo.
L'obiettivo è di confrontare i pattern tromboelastografici dei pazienti nel loro percorso peri-operatorio, dal momento immediatamente antecedente alla chirurgia fino alla terza giornata post-operatoria, eseguendo un'analisi TEG® nel pre-operatorio, nel post-operatorio, in prima e in terza giornata.
Abbiamo comparato i pazienti sottoposti a chirurgia con mezzi di osteosintesi ai pazienti che hanno impiantato una protesi (endoprotesi o protesi totale d'anca); successivamente abbiamo nuovamente suddiviso i pazienti tra coloro che hanno subito un intervento con l'aggiunta di cemento e quelli che non hanno avuto cementazione dell'impianto.
Le fratture del terzo prossimale del femore sono lesioni che hanno un impatto enorme sia sul singolo individuo, sia sulla società in generale.
Circa 320000/anno sono i casi di frattura del femore prossimale negli U.S.A. e diversi milioni in tutto il mondo. In Europa i dati sono preoccupanti, tanto che si stima che nel 2050 vi saranno circa 6,5 milioni di fratture di femore.
Vengono colpiti soprattutto i pazienti anziani, in cui osteoporosi, disabilità fisiche e neurologiche e multiple comorbilità, determinano un significativo aumento del rischio di caduta accidentale e di frattura femorale.
Una delle complicanze più temibili della frattura e dell'intervento chirurgico che ne consegue è la malattia tromboembolica (TE), che si può rendere manifesta con una trombosi venosa profonda (TVP) e/o con un episodio di embolia polmonare (EP), che può essere anche fatale per il paziente. La frequenza di TVP senza profilassi è pari a circa il 50% e di EP fatale dal 4 al 12%. Il periodo a rischio di TEV si protrae per 2-3 mesi dopo la frattura d’anca con un rischio complessivo di morte a 90 giorni del 13%.
La profilassi si esegue con terapia farmacologica a base di eparine a basso peso molecolare (LMWH) e porta a un netto abbattimento di tali complicanze; sotto terapia l'incidenza di TVP può essere ridotta fino al 20-25%. L'incidenza della TVP e della EP sintomatiche è ancora più bassa, attestandosi intorno all'1% e allo 0,5 % rispettivamente.
Il nostro studio utilizza la tromboelastografia, una metodica antica ma poco usata in campo traumatologico ortopedico, che consente di apprezzare le proprietà viscoelastiche del sangue, ottenendo informazioni qualitative e quantitative sullo sviluppo del coagulo.
L'obiettivo è di confrontare i pattern tromboelastografici dei pazienti nel loro percorso peri-operatorio, dal momento immediatamente antecedente alla chirurgia fino alla terza giornata post-operatoria, eseguendo un'analisi TEG® nel pre-operatorio, nel post-operatorio, in prima e in terza giornata.
Abbiamo comparato i pazienti sottoposti a chirurgia con mezzi di osteosintesi ai pazienti che hanno impiantato una protesi (endoprotesi o protesi totale d'anca); successivamente abbiamo nuovamente suddiviso i pazienti tra coloro che hanno subito un intervento con l'aggiunta di cemento e quelli che non hanno avuto cementazione dell'impianto.
File
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Matteo_d...itiva.pdf | 2.05 Mb |
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