Tesi etd-09252013-153627 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
CREMONINI, CAMILLA
URN
etd-09252013-153627
Titolo
Impatto della radio-chemioterapia preoperatoria sui risultati della linfoadenectomia nel trattamento chirurgico del carcinoma del retto extraperitoneale
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Chiarugi, Massimo
Parole chiave
- linfoadenectomia
- radio-chemioterapia preoperatoria
- retto extraperitoneale
Data inizio appello
15/10/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
La linfoadenectomia eseguita durante gli interventi di chirurgia del cancro rettale ha un ruolo importante in quanto fornisce un’adeguata stadiazione del tumore: maggiore è il numero dei linfonodi asportati più alta è la possibilità di trovarne coinvolti dalla neoplasia. La corretta stadiazione a sua volta, rappresenta un elemento chiave dal punto di vista prognostico: permette infatti, una migliore pianificazione terapeutica con un miglior out come per il paziente.
Poiché un maggior numero di linfonodi esaminati si associa ad una maggiore sopravvivenza del paziente, le attuali linee guida raccomandano l’asportazione di almeno 12 linfonodi, reperibili dall’anatomo-patologo all’interno del campione operatorio.
La radio-chemioterapia preoperatoria per i suoi notevoli benefici, è ormai utilizzata come trattamento standard per alcuni stadi del carcinoma del retto extraperitoneale: diminuisce il tasso di recidiva locale ed aumenta la sopravvivenza, con un impatto positivo sulla prognosi.
Il tessuto linfonodale è particolarmente sensibile ai raggi, potendo andare incontro a riduzione delle dimensioni, fibrosi od atrofia se esposto all’irradiazione. Tali alterazioni strutturali possono inficiare in tal modo il riconoscimento delle stazione linfonodali nel campione operatorio. Pertanto, questo studio si pone l’obbiettivo di verificare l’effetto della radio-chemioterapia sui risultati della linfoadenectomia nel trattamento chirurgico del carcinoma del retto extraperitoneale, confrontando pazienti sottoposti a terapia neoadiuvante con altri direttamente condotti ad intervento chirurgico.
Poiché un maggior numero di linfonodi esaminati si associa ad una maggiore sopravvivenza del paziente, le attuali linee guida raccomandano l’asportazione di almeno 12 linfonodi, reperibili dall’anatomo-patologo all’interno del campione operatorio.
La radio-chemioterapia preoperatoria per i suoi notevoli benefici, è ormai utilizzata come trattamento standard per alcuni stadi del carcinoma del retto extraperitoneale: diminuisce il tasso di recidiva locale ed aumenta la sopravvivenza, con un impatto positivo sulla prognosi.
Il tessuto linfonodale è particolarmente sensibile ai raggi, potendo andare incontro a riduzione delle dimensioni, fibrosi od atrofia se esposto all’irradiazione. Tali alterazioni strutturali possono inficiare in tal modo il riconoscimento delle stazione linfonodali nel campione operatorio. Pertanto, questo studio si pone l’obbiettivo di verificare l’effetto della radio-chemioterapia sui risultati della linfoadenectomia nel trattamento chirurgico del carcinoma del retto extraperitoneale, confrontando pazienti sottoposti a terapia neoadiuvante con altri direttamente condotti ad intervento chirurgico.
File
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TESI_definitiva.pdf | 2.03 Mb |
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