Tesi etd-09252007-165419 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
FARNESI, ILARIA
URN
etd-09252007-165419
Titolo
IPOCITRATURIA E INSULINO-RESISTENZA NELLA NEFROLITIASI CALCICA
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
Relatore Prof. Barsotti, Giuliano
Parole chiave
- citraturia
- ipocitraturia
- nefrolitiasi
- calciuria
- insulino-resistenza
Data inizio appello
23/10/2007
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
23/10/2047
Riassunto
Studi epidemiologici hanno evidenziato un’associazione tra la calcolosi renale e sovrappeso, ipertensione arteriosa, intolleranza glucidica o iperuricemia, caratteristiche che a loro volta possono avere alla base una condizione di insulino resistenza. E’ stato recentemente dimostrato che l’insulino-resistenza può causare un difetto dei meccanismi tubulari di acidificazione urinaria, portando a urine iperacide e quindi alla precipitazione dell’acido urico. Mancano invece dati che mettano in relazione l’insulino resistenza alla forma più comune di calcolosi calcica.
In questo studio, è stata valutata l’associazione tra un indice di insulino resistenza (Homeostasis Model Assessment Insulin Resistance, HOMA-IR) e la composizione urinaria in 61 pazienti (38 maschi, di età 29-57 anni) non diabetici, affetti da calcolosi renale calcica.
In tutti sono stati raccolti i dati di indice di massa corporea, pressione arteriosa, clearance della creatinina, pH delle urine e escrezione urinaria nelle 24h di calcio, fosfato, ossalato, acido urico e citrato. Gli esami ematochimici comprendevano gli elettroliti, l’uricemia, il PTH, calcitriolo, la glicemia ed l’insulinemia a digiuno necessari per il calcolo di HOMA-IR. Quest’ultimo è stato utilizzato per dividere la popolazione in terzili con diversi gradi di insulino-resistenza.
I pazienti con HOMA-IR elevato avevano una citraturia inferiore rispetto ai pazienti con basso HOMA-IR (2.50±1.28 vs 3.31±0.98 mmol/24h, p<0.05), mentre nessuna altra differenza emergeva negli altri parametri studiati. I valori di HOMA-IR si correlavano, anche se debolmente, all’uricemia (r=0.31, p<0.05) e negativamente all’escrezione giornaliera di citrato (r=-0.26, p<0.05 ). I pazienti con ipocitraturiua (<1.5 mmol/24h) avevano valori significativamente superiori di HOMA-IR rispetto ai normocitraturici (3.03±0.92 vs 2.25±1.19, p<0.05).
Tali risultati mostrano una associazione tra insulino resistenza e riduzione della escrezione urinaria di citrato, e che i pazienti ipocitraturici hanno un maggior grado di insulino resistenza rispetto ai normocitraturici. Questa associazione può essere in relazione ad alterazione dei processi di acidificazione urinaria, in particolare della ammoniogenesi, in presenza di un deficit di azione dell’insulina a livello tubulare, come già riportato in letteratura.
In conclusione, questo studio evidenzia che la riduzione della citraturia possa essere l’elemento che favorisce la formazione di calcolosi calcica in condizioni di insulino resistenza. Questa associazione suggerisce anche l’importanza di una ampia valutazione metabolica dei pazienti con calcolosi renale non solo per la prevenzione delle recidive litiasiche, ma anche del danno cardiovascolare.
In questo studio, è stata valutata l’associazione tra un indice di insulino resistenza (Homeostasis Model Assessment Insulin Resistance, HOMA-IR) e la composizione urinaria in 61 pazienti (38 maschi, di età 29-57 anni) non diabetici, affetti da calcolosi renale calcica.
In tutti sono stati raccolti i dati di indice di massa corporea, pressione arteriosa, clearance della creatinina, pH delle urine e escrezione urinaria nelle 24h di calcio, fosfato, ossalato, acido urico e citrato. Gli esami ematochimici comprendevano gli elettroliti, l’uricemia, il PTH, calcitriolo, la glicemia ed l’insulinemia a digiuno necessari per il calcolo di HOMA-IR. Quest’ultimo è stato utilizzato per dividere la popolazione in terzili con diversi gradi di insulino-resistenza.
I pazienti con HOMA-IR elevato avevano una citraturia inferiore rispetto ai pazienti con basso HOMA-IR (2.50±1.28 vs 3.31±0.98 mmol/24h, p<0.05), mentre nessuna altra differenza emergeva negli altri parametri studiati. I valori di HOMA-IR si correlavano, anche se debolmente, all’uricemia (r=0.31, p<0.05) e negativamente all’escrezione giornaliera di citrato (r=-0.26, p<0.05 ). I pazienti con ipocitraturiua (<1.5 mmol/24h) avevano valori significativamente superiori di HOMA-IR rispetto ai normocitraturici (3.03±0.92 vs 2.25±1.19, p<0.05).
Tali risultati mostrano una associazione tra insulino resistenza e riduzione della escrezione urinaria di citrato, e che i pazienti ipocitraturici hanno un maggior grado di insulino resistenza rispetto ai normocitraturici. Questa associazione può essere in relazione ad alterazione dei processi di acidificazione urinaria, in particolare della ammoniogenesi, in presenza di un deficit di azione dell’insulina a livello tubulare, come già riportato in letteratura.
In conclusione, questo studio evidenzia che la riduzione della citraturia possa essere l’elemento che favorisce la formazione di calcolosi calcica in condizioni di insulino resistenza. Questa associazione suggerisce anche l’importanza di una ampia valutazione metabolica dei pazienti con calcolosi renale non solo per la prevenzione delle recidive litiasiche, ma anche del danno cardiovascolare.
File
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Abstract.pdf | 49.98 Kb |
Frontespizio.pdf | 35.94 Kb |
Indice.pdf | 21.82 Kb |
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