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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09242019-114757


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
COLELLA, ALESSANDRO
URN
etd-09242019-114757
Titolo
PTSD e spettro post-traumatico da stress in 56 coppie di genitori di bambini con autismo vs 44 con epilessia
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Dell'Osso, Liliana
relatore Dott.ssa Carmassi, Claudia
Parole chiave
  • epilessia
  • spettro post-traumatico
  • autismo
  • coppie
  • genitori
  • disturbo post-traumatico da stress
  • PTSD
Data inizio appello
15/10/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/10/2089
Riassunto
Abbiamo confrontato le reazioni al trauma specifico legato alla patologia del figlio in due diversi campioni di genitori di pazienti pediatrici, epilettici e autistici. Prendendo in esame le risposte all’intervista SCID-5-CV per il PTSD, e le risposte al test di autovalutazione TALS-SR, si sono valutate per la prima volta in letteratura, le differenze nella prevalenza e nella presentazione clinica in questi due campioni. In particolare, con l’intervista SCID-5-CV abbiamo indagato le differenze nella prevalenza di PTSD conclamato e parziale, e le differenze nella presentazione clinica in termini di punteggi totali e dei singoli criteri del DSM-5 per PTSD; con i punteggi TALS-SR abbiamo invece ricercato differenze nella presentazione clinica non solo di PTSD conclamato o parziale, ma anche di spettro post-traumatico, considerando i punteggi totali e dei singoli domini del questionario. . I risultati riguardano le percentuali di PTSD conclamato e riportano valori del 20,5% (18 soggetti) tra i genitori di bambini con epilessia e 9,8% (11 soggetti) tra i genitori di bambini con autismo, con un totale del 14,5% (29 soggetti).Il totale dei criteri del PTSD secondo il DSM-5 del gruppo epilessia risulta significativamente maggiore rispetto al gruppo dell’autismo (1,95±1,48 vs 1,49±1,39) (p=0,027). Il gruppo epilessia presenta un punteggio significativamente maggiore rispetto al gruppo autismo sul totale dei Criteri E, relativi alle alterazioni dell’arousal e della reattività (1,80±1,71 vs 0,86±1,37, p<,001). Anche sul Criterio B notiamo una differenza significativa e di nuovo il gruppo epilessia mostra un punteggio più alto quasi significativo (1,45±1,41 vs 1,10±1,34, p=,053).Analizzando i punteggi del TALS-SR notiamo che il gruppo autismo presenta un punteggio medio significativamente più alto nel dominio TALS-SR VII (Comportamenti disadattativi) rispetto al gruppo epilessia (0,38±0,87 vs 0,17±0,38, p=,027) mentre il gruppo epilessia presenta un punteggio medio significativamente più alto nel dominio TALS-SR VIII (Arousal) rispetto al gruppo autismo (1,75±1,66 vs 0,74±1,19, p<,001). Abbiamo quindi analizzato le risposte alle singole domande del dominio VII del TASL-SR (Comportamenti disadattativi)trovando differenze statisticamente significative tra i due gruppi nella domanda n°99 (Ha mai assunto alcool o droghe o medicinali da banco per calmarsi o alleviare la sofferenza psicologica o fisica?) con percentuali dell’5,4% nel gruppo autismo e 0,0% nel gruppo epilessia (p=0,036), e nella domanda n°102 (Ha mai pensato di togliersi la vita?) con percentuali dell’8% nel gruppo autismo e 0,0% nel gruppo epilessia (p=0,005). Per spiegare questi dati la nostra ipotesi si basa sulle importanti differenze nella presentazione clinica delle due patologie e sulla possibilità per i genitori di bambini con autismo di avere tratti autistici ereditabili. Lo studio presenta alcuni limiti: l’ampiezza del campione è limitata, questo a causa dell’attenta selezione dei pazienti adottata per far sì che fossero incluse solo coppie di madri e padri aventi lo stesso bambino target con patologia pediatrica e che avessimo una migliore distribuzione di genere, il che rende più generalizzabili i dati; la mancanza di un gruppo di controllo con cui operare un confronto dei dati; lo studio è di tipo osservazionale trasversale, quindi il tempo trascorso tra l’intervista ai genitori e i primi sintomi o la diagnosi del figlio è molto variabile, per questo non si è potuto valutare l’impatto del tempo sui sintomi post-traumatici, né si è potuto valutare un follow-up; un fattore poi che non è stato preso in considerazione ma che potrebbe influire sui risultati è la presenza di più di un bambino malato nella stessa famiglia; infine, è possibile che esista un rischio di bias da sovrapposizione nel confrontare i due campioni epilessia e autismo, in quanto le due patologie sono strettamente collegate tra di loro, in particolare l’epilessia è presente nel 20% dei bambini autistici e in alcuni casi è addirittura la causa di autismo (Besag et al., 2016). Nonostante i limiti sopra descritti questo studio mostra dei dati molto importanti perché indaga gli aspetti della patologia post-traumatica da stress in un campione perfettamente omogeneo nella distribuzione di genere, con padri e madri che sono stati accoppiati in quanto genitori di uno stesso figlio target con patologia pediatrica e quindi entrambi testimoni degli stessi eventi traumatici legati al bambino; la suddivisione del campione in due gruppi, epilessia e autismo, ci ha permesso poi di confrontare gli aspetti della patologia post-traumatica da stress in due categorie di genitori che si trovano ad affrontare patologie del figlio molto diverse tra loro soprattutto clinicamente e di capire come effettivamente tali differenze influiscano sullo sviluppo di PTSD e Spettro post-traumatico da stress. Per la conferma di questi dati sono comunque necessari ulteriori studi, possibilmente di tipo longitudinale o con campioni più ampi, per valutare meglio l’impatto del tempo sulla sintomatologia e per fare emergere ancora di più le differenze tra i diversi gruppi. È chiara ormai l’importanza di questo disturbo nella categoria dei genitori caregivers di figli con malattie gravi, bisogna quindi capire come riconoscere in tempo i soggetti a rischio e intervenire subito con il sostegno e le cure necessarie a garantire il benessere dei genitori e dei bambini.
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